La strage dimenticata, ricordare per capire. Dopo la “giornata della memoria”, il 10 Febbraio si celebra il “giorno del ricordo” per non dimenticare i circa 5.000 Italiani massacrati in Istria, Dalmazia,Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945, nascondendo questo eccidio sotto forma di azione di guerra. In realtà, si tratta del più atroce e barbaro eccidio che fu perpetrato il primo maggio 1945,
a guerra finita, uccidendo, deportando, torturando migliaia di cittadini civili, maestri, minatori, ferrovieri, militari, appartenenti alle forze dell’ordine, preti, suore, donne e bambini a Basovizza, che divenne poi monumento nazionale nel 1992. Erano cittadini inermi, colpevoli solo di essere Italiani o anticomunisti, queste atrocità sono state fatte dalle truppe del maresciallo Tito durante l’occupazione Iugoslava.
Esodo degli Istriani
Questa giornata non è solo dedicata alle vittime delle Foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi dell’Istria e Dalmazia, oltre 350mila persone costrette ad abbandonare la propria casa, la propria terra, per non sottomettersi al regime comunista instaurato da Tito. Le Foibe sono delle caverne, pozzi naturali molto profondi presenti sul Carso. Le stesse divennero delle tombe per migliaia di persone, senza nomi e senza fiori. Le vittime furono trucidate in modo inumano e barbaro e gettate in queste sacche naturali, dopo numerose violenze. Esse venivano legate con del filo di ferro fra di loro, a catena e sospinti a gruppi verso l’orlo dell’abisso. Poco dopo, una scarica di proiettili uccideva i primi e questi trascinavano gli altri vivi, i quali, dopo un volo di centinaia di metri, agonizzanti per le lacerazioni subite durante la caduta contro gli spuntoni di roccia morivano dopo giorni di sofferenza. Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. Lo Stato Italiano, la politica Nazionale, la scuola, hanno completamente cancellato tale ricordo ed ogni riferimento a chi è stato ucciso per il solo motivo di essere Italiano o contro il regime di Tito, compresi numerosi croati e sloveni che subirono la stessa fine dei nostri connazionali.
Impossibile sapere quante persone furono gettate nelle profonde cavità, migliaia sono state esumate, ma molte sono irraggiungibili, approssimativamente si parla di 6-7mila anime, alle quali vanno aggiunte circa 3.000 persone scomparse nei Gulag ( campi di sterminio) di Tito. In seguito all’interessamento delle varie associazioni combattentistiche, a nome degli esuli e dei loro familiari, dopo sessant’anni, venne istituita questa giornata-nazionale del “ ricordo” sancita dalla legge 92 del 30 Marzo 2004. A nostro parere, è necessaria una seria e profonda riflessione rispetto a questi orrendi avvenimenti: mai più nazionalismi, mai più violenze, mai più guerre impari: in realtà, come diceva Brecht, l’uomo deve essere di “ aiuto all’uomo.
FOIBE - Musica e testo di Raul Lovisioni
COMMENTI
il 10 febbraio, 2015 paul candiago dice:
Signor Nembo,e’ sempre religioso e civile ricordare i morti ed onorarli, specie chi ha pagato con la vita le conseguenze di eventi bellici di cui, sotto molti aspetti, non ne erano parte, ne le avevano create, per meritarsi una morte tanto orribile. Ora introduciamo e riflettiamo sul fatto che nella seconda guerra mondiale noi italiani abbiamo partecipato come aggressori in Europa ed in Africa: Abissinia, Somalia ed Eritrea. In queste nazioni africane molti sono stati gli eccidi che si sono commessi. Rimane sempre valido che due ignobili azioni di guerra non generano fatti accettabili. Per queesta ragione e’ necessario la documentazione storica per dare un quadro completo degli eventi evitandoci l’errore di vedere solo, sotto certa luce, certi fatti e minimizzare le responsabilita’ di altri perpretatori di azioni criminali di guerra che ci hanno sporcato le mani causando la morte a tanta popolazione civile priva di colpe. Cordiali saluti, Paul
il 10 febbraio, 2015 Lorenzo.rm dice:
Son tutti nostri i morti. Li ricordiamo e rendiamo loro onore.
il 10 febbraio, 2015 Nembo dice:
Sig. Paul, credo che la risposta di Lorenzo dice tutto, altresì dopo anni e anni di silenzio finalmente anche per questi eccidi la storia li ricorda. La verità non può essere infoibata. Le ricordo che questa legge del giorno del ricordo approvata nel Marzo 2004, è stata votata da 502 parlamentari con voto favorevoli, 4 astenuti, e 15 contrari tra questi abbiamo un’attuale sindaco di una metropoli e un’altro politico che ha governato la regione Puglia per ben due volte, altre parole non servono per dire chi non era favorevole… A tutte queste vittime trucidate va il mio pensiero. R.I.P.
il 10 febbraio, 2015 Nembo dice:
Affermativo Lorenzo rendiamo onore a tutti i nostri morti, perchè non esistono quelli di serie A o B, che tutte queste atrocità non debbano più succedere.
il 10 febbraio, 2015 giovanna3.rm dice:
Si è sempre parlato molto poco delle atrocità commesse dai partigiani di Tito verso gli Italiani, che fossero fascisti, non poteva essere che una rivalsa, ma non “comunisti”, ciò era inammissibile, quindi fu scelto il loro sterminio nelle Foibe. Anche le nostre autorità hanno cercato spesso di ignorare questo terribile avvenimento e così pure nelle scuole se n’è parlato molto poco. Queste povere creature avevano solo la colpa di essere italiani e per ciò stesso dovevano essere eliminati. Ero bambina a quei tempi, solo più tardi ho appreso di questo orribile e inumano eccidio e ne rimasi sconvolta! Quali delitti avevano commesso costoro? Il mio sconvolgimento continuò poi quando conobbi gli eventi terrificanti della Shoah che, nonostante la differenza numerica, mi sento di accomunare agli eventi dell’Istria e Dalmazia.
Abbiamo sperato che simili barbarie non accadessero più, ma non è così. Ora, ci stanno pensando gli estremisti islamisti dell’ISIS, con obiettivi sempre più folli e uccisioni terrificanti. Ancora una volta, in virtù di un credo religioso, tra sunniti e sciiti, e l’odio verso gli “infedeli” – che saremmo noi,insomma tutti coloro che non adorano Allah – permette il ripetersi di episodi deliranti. Purtroppo, nulla hanno insegnato gli eccidi e le stragi che la storia recente – ma anche quella passata – ci hanno inflitto, ahimè!
il 10 febbraio, 2015 Nembo dice:
Condivido Giovanna e aggiungo dopo 70anni, L’Italia che tutto ricorda dimentica ancora molto spesso questa tragedia, nega l’evidenza storica o, peggio ineggiano ad un totolarismo che ha portato solo uccisioni togliendo la casa, gli averi, la vita a delle persone innocenti per una sola colpa, quella di essere stati Italiani. Purtroppo ancora oggi in nome di una religione non ben capita si continua a sterminare persone. Un ringraziamento per il video che hai messo e per il lavoro che hai fatto.
il 10 febbraio, 2015 gianna dice:
Nembo, una strage dimenticata cerchiamo di ricordare per capire,E non dimenticare i circa 5.000 Italiani massacrati in Istria, Dalmazia, Venezia Giulia, tra 1943-al 1945.
Oggi 10 Febbraio giorno di ricordi. Concordo ,Nembo moltissimo nel racconto di quella guerra tu sai racontare e spiegare ogni minimo dettaglio, ma anche certi commenti ci fanno ricordare, Tombe senza nomi rendiamo a tutti i nostri morti onore perche’ non erano di serie A.o B. che queste orribili attrocita’non devono mai piu’ succedere,la mia conferma e in diversi commenti Nembo il 10 Febbraio ” Giorno di ricordo” ( FOIBE) La verita’ non puo’ essere Infoibata.
non possiamo dimenticare queste enormi attrocita’ quanti morti quanto orrore,i nostri cuori piangono queste perdite di questi grandi eroi, che hanno perso la vita per la nostra bandiera.Grazie Giovanna dei tuoi video e foto veramente toccano il cuore, quella bandiera la alzeremo sempre di piu’,fieri e orgogliosi di farne parte siamo Italiani, l’uomo deve essere vero!!
il 10 febbraio, 2015 Nembo dice:
Gianna ti ringrazio del tuo commento con delle frasi molto belle, già che se ne parla è una vittoria, perchè fino a qualche tempo fa tutto era tabù, in nessun libro di soria erano scritte queste atrocità, anche oggi dove migliaia di persone vennero trucidate è vietato ricordare vedasi tv e media che da sempre…in generale bypassano questa informazione di olocausto Italiano. La storia come sempre la scrivono i vincitori, ma le falsità e le bugie sono indegne. Almeno oggi i giovani nati in un paese senza guerre senza dittature (apparenti) faranno tesoro senza farsi ingabbiare di tutto quello che si era detto con falsità. Anche se si è fatta una legge del ” Giorno del ricordo” non ci deve servire per ricordare che gli Italiani di Istria, Fiume, e Dalmazia sono stati trucidati seviziati, torturati e getatti nelle foibe ancora vivi, perchè erano Italiani senza contare quelli internati nei campi di concentramento Slavi e fatti morire di freddo e di fame. Non si possono non ricordare gli orrori del regime Tito, ricordiamo e conserviamo la memoria di questa tragedia che ha colpito tutte le vittime delle Foibe. Un Saluto
il 10 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Un vero ringraziamento a Nembo per questo ricordo delle vittime delle”foibe” ,come nn ricordare le vittime di quegli orrori,trucidati,seviziati ,torturati e gettati ancora vivi legati uno all;altro da un fil di ferro nelle foibe ,rei d’essere Italiani? Io ho conosciuto due signore ,madre e figlia reduci da Pola ,uniche supestiti di una famiglia .Ho pianto al racconto di tutto quello che avevano visto ,subito ,Erano riuscite a fuggire e mettersi in salvo Trieste solo loro due con quello che indossavano ,aiutate da amici ,che le avevano poi aiutate a trovare un piccolo alloggio a Chiavari ,dove io le ho conosciute.UN grazie anche te Giovanna per il tuo apporto a queso ricordo ,nn dimentichiamoli,conserviamone la memoria;R.I.P.
il 10 febbraio, 2015 franco muzzioli dice:
Oggi a Montecitorio il Capo dello Stato coi Ppresidenti di Camera e Senato hanno commemorato i morti delle foibe…quindi nessuna rimozione!!!!!!
Credo che un odio così profondo si possa capire con le guerre Jugoslave del 91 …dove etnie diverse sono state “incollate” senza radici comuni.
C’è da ricordare che durante il ventennio i fascisti usarono la mano pesante sulla Croazia e sulla Dalmazia (allora Italiane),cambiando i cognomi e sopprimendo e umiliando le identità territoriali. Il comunuismo titino, nell’immediato dopoguerra ,fece da detonatore a questa rivalsa etnica e politica. Non si possono dimenticare le brutture commesse dal fascista Ante Pavelic ed ai suoi Ustascia sulle popolazioni istriane …questo ha contribuito a far pagare ad inermi civili l’annosa questione di quei territori.
E’ certo che le vittime innocenti ci sono state ….come a Marzabotto ….a Sant’Anna di Stazzema ecc. I morti sono tutti uguali e dopo tanti anni deve prenderci solo la commozione e il ricordo senza coinvolgimenti politici che non portano a niente.
il 10 febbraio, 2015 Nembo dice:
Sandra ti ringrazio del tuo commento e della storia che hai voluto integrare con il racconto di una verità dal vivo, di persone che hanno vissuto quel brutto periodo sulla loro pelle. Ancora oggi mi domando perchè per anni è stata negata questa storia brutale con il silenzio della classe politica. Ricordiamo tutti gli Italiani infoibati che hanno amato il tricolore e la loro Patria.
il 10 febbraio, 2015 alba morsilli dice:
vi metto un racconto di un sopravissuto
Salvo per miracolo – testimonianza di Graziano Udovisi
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(da: Arrigo Petacco, L’esodo. La tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, A. Mondatori, Milano 1999).
Mi fecero marciare sulle sterpaglie a piedi nudi, legato col filo di ferro ad un amico che dopo pochi passi svenne e così io, camminando, me lo trascinavo dietro. Poi una voce in slavo gridò: “Alt!”. Abbassai lo sguardo e la vidi: una fessura profonda nel terreno, come un enorme inghiottitoio. Ero sull’orlo di una foiba. Allora tutto fu chiaro: ara arrivato il momento di morire.
Tutto è incominciato il 5 maggio 1945. La guerra è finita, depongo le armi e mo consegno prigioniero al comando slavo. Vengo deportato in un campo di concentramento vicino Pola. Prima della tragedia c’è l’umiliazione: i partigiani di Tito si divertono a farmi mangiare pezzi di carta ed ingoiare dei sassi. Poi mi sparano qualche colpo all’orecchio. Io sobbalzo impaurito, loro sghignazzano.
Insieme ad altri compagni finisco a Pozzo Vittoria, nell’ex palestra della scuola. Alcuni di noi sono costretti a lanciarsi di corsa contro il muro. Cadono a terra con la testa sanguinante. I croati li fanno rialzare a suon di calci. A me tocca in sorte un castigo diverso: una bastonata terrificante sull’orecchio sinistro. E da quel giorno non ci sento quasi più.
Eccoci a Fianona. Notte alta. Questa volta ci hanno rinchiuso in un ex caserma. Venti persone in una stanza di tre metri per quattro. Per picchiarci ci trasferiscono in una stanza più grande dove un uomo gigantesco comincia a pestarmi. “Maledetti in piedi! ” strilla l’Ercole slavo. Vedo entrare due divise e in una delle due c’è una donna. Poi giro lo sguardo sui i miei compagni: hanno la schiena che sembra dipinta di rosso e invece è sangue che sgorga. “Avanti il più alto”, grida il gigante e mo prende per i capelli trascinandomi davanti alla donna. Lei estrae con calma la pistola e col calcio dell’arma mi spacca la mascella. Poi prende il filo di ferro e lo stringe attorno ai nostri polsi legandoci a due a due. Ci fanno uscire. Comincia la marcia verso la foiba.
Il destino era segnato ed avevo solo un modo per sfuggirgli: gettarmi nella voragine prima di essere colpito da un proiettile. Una voce urla in slavo “Morte al fascismo, libertà ai popoli!”, uno slogano che ripetono ad ogni piè sospinto. Io, appena sento l crepitio dei mitra mi tuffo dentro la foiba.
Ero precipitato sopra un alberello sporgente. Non vedevo nulla, i cadaveri mi cascavano addosso. Riuscii a liberare le mani dal filo di ferro e cominciai a risalire. Non respiravo più. All’improvviso le mie dita afferrano una zolla d’erba. Guardo meglio: sono capelli! Li afferro e così riesco a trascinare in superficie anche un altro uomo. L’unico italiano, ad essere sopravvissuto alle foibe. Si chiamava Giovanni, “Ninni” per gli amici. È morto in Australia qualche anno fa.
adesso vedetevi questo bellissimo video fa venire i brividi http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/storia-delle-foibe/397/default.aspx
il 10 febbraio, 2015 Nembo dice:
Vero Franco oggi a Montecitorio il Pres. della Rep. unitamente con i Pres. della Camera e Senato hanno ricordato e, commemorato la tragedia delle Foibe, spero tanto che non sia un atto dovuto da protocollo ma fatto con senso di responsabilità dettata dal cuore ovvero come atto educativo generale di tutti, anche se…qualche governatrice di regione del Pd delibera 20Mila euro a un editore -Kappa VU s.a.s, che pubblica libri negazionisti specilizzati nella revisione storica che punta a demolire il dramma degli infoibati ed i crimini di Tito verso gli Italiani, è come dire che l’olocausto non è mai esistito. Come sempre ti ringrazio del tuo intervento che commenti cose a noi forse non sappiamo o che ci siamo dimenticati perchè la memoria è determinante in tutto. Però mi chiedo il perchè c’è voluto mezzo secolo perchè l’Italia si decidesse a ricordare i propri morti, daccordo le divergenze, ma le vittime almeno quelle…rispetto…, è stato fatto speculazione politica con un prolungato silenzio sulle vittime che oggi ricordiamo…forse fino al 28 giugno 1948 che il M.llo Tito ruppe con Stalin guadagnandosi non poche simpatie anche dal mondo atlantico e la Dc aveva avuto una grande vittoria alle elezioni del 18 Aprile. Mi fermo Franco non voglio entrare in polemica o altro per questo argomento, ricordo però che non è giusto fare della memoria selettiva secondo il proprio comodo (non riferito a te sia chiaro ma a certi politici)sicuramente tra il 1943-1947, c’è stato odio politico ideologico e pulizia etnica voluta da Tito fino a quando viene fissato il confine tra Italia e la Jugoslavia ma il dramma degli Istriani e dei Dalmati non si è fermato. Franco condivido le tue ultime due righe del commento che hai fatto.Un Saluto.
il 10 febbraio, 2015 Nembo dice:
Alba, ti ringrazio di cuore per il tuo commento molto toccante e veritiero di come furono tratatti gli Italiani, per anni la storiografia è stata muta senza riscontri nemmeno nei libri di storia, finalmente ora sappiamo quella storia. Il video veramente toccante che fa venire i brividi, tutto ci porta a una riflessione. La memoria non si impara oggi, speriamo che finisca presto questo modo di vivere nel mondo con tutte le guerre, contro l’intolleranza, contro le dittature e contro ogni tentativo di nascondere la verità. Un Saluto
il 10 febbraio, 2015 gianna dice:
Nembo, grazie sempre per queste tue memorie e ricordi purtroppo tragiche, impressionanti questi ricordi lasciono il nostro cuore in pianto, non possiamo fare altro che augurarci, che questi ricordi vengono non dimenticati!ma che non si verificvano piu’ tragedie e guerre,stragi da incubo che possono solo sporcare la nostra Bandiera e di lasciare molte famiglie in mezzo solo al dolore e al Sangue,non vogliamo uomini, donne, bambini, senza un nome per colpa dell’uomo. Fermate le vostre mani vi prego i morti non servono, solo i vivi possono solo ricordare grazie amici, noi ricorderemo per aver perso diversi famigliari ,nonni ,zii e parenti, in qui luoghi della disperazione, ciao bserata a tutti un fiore per ricordare!!
il 11 febbraio, 2015 Giuseppe3.ca dice:
I crimini contro l’Umanità sono sempre da condannare, da qualsiasi parte provengano e qualunque sia la pseudo-giustificazione, persecuzioni razziali, pulizia etnica, vendette, rivendicazioni ecc, ecc.-
Le Foibe sono state volutamente dimenticate per troppi decenni e invece è giusto ricordarle. Grazie Nembo, i tuoi servizi sono sempre di grande livello… mantieni così il tuo stile, sempre da ammirare.
il 11 febbraio, 2015 Ignazia dice:
Per fortuna in Sardegna non abbiamo avuto questo tipo di persecuzioni ma siamo tutti italiani e, soprattutto esseri umani. Anche la Sardegna ha accolto e ospitato famiglie in fuga provenienti da Istria e Dalmazia e questo ci fa onore.
il 11 febbraio, 2015 Nembo dice:
Giuseppe e Ignazia ringrazio dei vostri commenti condividendo i vostri pensieri esposti.
il 11 febbraio, 2015 Nembo dice:
Ringrazio tutti gli intervenuti che hanno scritto i loro pensieri nei commenti, e anche chi a letto il Post inerente all’argomento trattato…le Foibe, la memoria è determinante che da valore alla vita.
Josip Broz Tito meglio conosciuto come M.llo Tito. Lo stesso ha perpetrato una serie di crimini nelle terre Istriane-Giuliane-Dalmate che tutti finalmente conosciamo. Questo M.llo è ancora oggi cavaliere di gran croce all’ordine al merito della Rep. Italiana questo titolo è molto elevato della nostra Rep. conferito nel 1969 da Saragat. Ieri in parlamento il Pres. della Rep. Mattarella ha ricordato le vittime delle Foibe…Sig. Presidente Mattarella, condividendo le sue parole espresse verso gli infoibiati, crediamo che sia necessario un gesto di rispetto da parte dell’Italia nei confronti delle vittime della furia tittina. Innauguri il suo mandato cancellando una macchia dall’albo delle alte onorificenze della nostra Repubblica.
il 24 febbraio, 2015 liliana dice:
Cara Giovanna sei sul mip cammino da poco tempo che ti ammiro lo sai. Riguardo all’articolo sulle foibe sappi che avendo sposato un istriano conoscp beme i fatti. Ora pero’ gli italiani sappiano che i debiti di guerra a carico di tutta la nazione sono stati invece saldati con la cessione dei territori dell’Istria e che per questo gliitaliani istriani sono stati costretti con metodi da ani descritti ad abbandonare tutto e fuggire profughi dall’Istria meditiamo e rispettiamo questi italiani gente gentile operosa e soprattutto miti che non usano ricorrere a forme di protesta violente. ISTIANI CON MIO MARITO AMO TUTTI VOI. LILIANA
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
Signor Nembo,e’ sempre religioso e civile ricordare i morti ed onorarli, specie chi ha pagato con la vita le conseguenze di eventi bellici di cui, sotto molti aspetti, non ne erano parte, ne le avevano create, per meritarsi una morte tanto orribile. Ora introduciamo e riflettiamo sul fatto che nella seconda guerra mondiale noi italiani abbiamo partecipato come aggressori in Europa ed in Africa: Abissinia, Somalia ed Eritrea. In queste nazioni africane molti sono stati gli eccidi che si sono commessi. Rimane sempre valido che due ignobili azioni di guerra non generano fatti accettabili. Per queesta ragione e’ necessario la documentazione storica per dare un quadro completo degli eventi evitandoci l’errore di vedere solo, sotto certa luce, certi fatti e minimizzare le responsabilita’ di altri perpretatori di azioni criminali di guerra che ci hanno sporcato le mani causando la morte a tanta popolazione civile priva di colpe. Cordiali saluti, Paul
Son tutti nostri i morti. Li ricordiamo e rendiamo loro onore.
Sig. Paul, credo che la risposta di Lorenzo dice tutto, altresì dopo anni e anni di silenzio finalmente anche per questi eccidi la storia li ricorda. La verità non può essere infoibata. Le ricordo che questa legge del giorno del ricordo approvata nel Marzo 2004, è stata votata da 502 parlamentari con voto favorevoli, 4 astenuti, e 15 contrari tra questi abbiamo un’attuale sindaco di una metropoli e un’altro politico che ha governato la regione Puglia per ben due volte, altre parole non servono per dire chi non era favorevole… A tutte queste vittime trucidate va il mio pensiero. R.I.P.
Affermativo Lorenzo rendiamo onore a tutti i nostri morti, perchè non esistono quelli di serie A o B, che tutte queste atrocità non debbano più succedere.
Si è sempre parlato molto poco delle atrocità commesse dai partigiani di Tito verso gli Italiani, che fossero fascisti, non poteva essere che una rivalsa, ma non “comunisti”, ciò era inammissibile, quindi fu scelto il loro sterminio nelle Foibe. Anche le nostre autorità hanno cercato spesso di ignorare questo terribile avvenimento e così pure nelle scuole se n’è parlato molto poco. Queste povere creature avevano solo la colpa di essere italiani e per ciò stesso dovevano essere eliminati. Ero bambina a quei tempi, solo più tardi ho appreso di questo orribile e inumano eccidio e ne rimasi sconvolta! Quali delitti avevano commesso costoro? Il mio sconvolgimento continuò poi quando conobbi gli eventi terrificanti della Shoah che, nonostante la differenza numerica, mi sento di accomunare agli eventi dell’Istria e Dalmazia.
Abbiamo sperato che simili barbarie non accadessero più, ma non è così. Ora, ci stanno pensando gli estremisti islamisti dell’ISIS, con obiettivi sempre più folli e uccisioni terrificanti. Ancora una volta, in virtù di un credo religioso, tra sunniti e sciiti, e l’odio verso gli “infedeli” – che saremmo noi,insomma tutti coloro che non adorano Allah – permette il ripetersi di episodi deliranti. Purtroppo, nulla hanno insegnato gli eccidi e le stragi che la storia recente – ma anche quella passata – ci hanno inflitto, ahimè!
Condivido Giovanna e aggiungo dopo 70anni, L’Italia che tutto ricorda dimentica ancora molto spesso questa tragedia, nega l’evidenza storica o, peggio ineggiano ad un totolarismo che ha portato solo uccisioni togliendo la casa, gli averi, la vita a delle persone innocenti per una sola colpa, quella di essere stati Italiani. Purtroppo ancora oggi in nome di una religione non ben capita si continua a sterminare persone. Un ringraziamento per il video che hai messo e per il lavoro che hai fatto.
Nembo, una strage dimenticata cerchiamo di ricordare per capire,E non dimenticare i circa 5.000 Italiani massacrati in Istria, Dalmazia, Venezia Giulia, tra 1943-al 1945.
Oggi 10 Febbraio giorno di ricordi. Concordo ,Nembo moltissimo nel racconto di quella guerra tu sai racontare e spiegare ogni minimo dettaglio, ma anche certi commenti ci fanno ricordare, Tombe senza nomi rendiamo a tutti i nostri morti onore perche’ non erano di serie A.o B. che queste orribili attrocita’non devono mai piu’ succedere,la mia conferma e in diversi commenti Nembo il 10 Febbraio ” Giorno di ricordo” ( FOIBE) La verita’ non puo’ essere Infoibata.
non possiamo dimenticare queste enormi attrocita’ quanti morti quanto orrore,i nostri cuori piangono queste perdite di questi grandi eroi, che hanno perso la vita per la nostra bandiera.Grazie Giovanna dei tuoi video e foto veramente toccano il cuore, quella bandiera la alzeremo sempre di piu’,fieri e orgogliosi di farne parte siamo Italiani, l’uomo deve essere vero!!
Gianna ti ringrazio del tuo commento con delle frasi molto belle, già che se ne parla è una vittoria, perchè fino a qualche tempo fa tutto era tabù, in nessun libro di soria erano scritte queste atrocità, anche oggi dove migliaia di persone vennero trucidate è vietato ricordare vedasi tv e media che da sempre…in generale bypassano questa informazione di olocausto Italiano. La storia come sempre la scrivono i vincitori, ma le falsità e le bugie sono indegne. Almeno oggi i giovani nati in un paese senza guerre senza dittature (apparenti) faranno tesoro senza farsi ingabbiare di tutto quello che si era detto con falsità. Anche se si è fatta una legge del ” Giorno del ricordo” non ci deve servire per ricordare che gli Italiani di Istria, Fiume, e Dalmazia sono stati trucidati seviziati, torturati e getatti nelle foibe ancora vivi, perchè erano Italiani senza contare quelli internati nei campi di concentramento Slavi e fatti morire di freddo e di fame. Non si possono non ricordare gli orrori del regime Tito, ricordiamo e conserviamo la memoria di questa tragedia che ha colpito tutte le vittime delle Foibe. Un Saluto
Un vero ringraziamento a Nembo per questo ricordo delle vittime delle”foibe” ,come nn ricordare le vittime di quegli orrori,trucidati,seviziati ,torturati e gettati ancora vivi legati uno all;altro da un fil di ferro nelle foibe ,rei d’essere Italiani? Io ho conosciuto due signore ,madre e figlia reduci da Pola ,uniche supestiti di una famiglia .Ho pianto al racconto di tutto quello che avevano visto ,subito ,Erano riuscite a fuggire e mettersi in salvo Trieste solo loro due con quello che indossavano ,aiutate da amici ,che le avevano poi aiutate a trovare un piccolo alloggio a Chiavari ,dove io le ho conosciute.UN grazie anche te Giovanna per il tuo apporto a queso ricordo ,nn dimentichiamoli,conserviamone la memoria;R.I.P.
Oggi a Montecitorio il Capo dello Stato coi Ppresidenti di Camera e Senato hanno commemorato i morti delle foibe…quindi nessuna rimozione!!!!!!
Credo che un odio così profondo si possa capire con le guerre Jugoslave del 91 …dove etnie diverse sono state “incollate” senza radici comuni.
C’è da ricordare che durante il ventennio i fascisti usarono la mano pesante sulla Croazia e sulla Dalmazia (allora Italiane),cambiando i cognomi e sopprimendo e umiliando le identità territoriali. Il comunuismo titino, nell’immediato dopoguerra ,fece da detonatore a questa rivalsa etnica e politica. Non si possono dimenticare le brutture commesse dal fascista Ante Pavelic ed ai suoi Ustascia sulle popolazioni istriane …questo ha contribuito a far pagare ad inermi civili l’annosa questione di quei territori.
E’ certo che le vittime innocenti ci sono state ….come a Marzabotto ….a Sant’Anna di Stazzema ecc. I morti sono tutti uguali e dopo tanti anni deve prenderci solo la commozione e il ricordo senza coinvolgimenti politici che non portano a niente.
Sandra ti ringrazio del tuo commento e della storia che hai voluto integrare con il racconto di una verità dal vivo, di persone che hanno vissuto quel brutto periodo sulla loro pelle. Ancora oggi mi domando perchè per anni è stata negata questa storia brutale con il silenzio della classe politica. Ricordiamo tutti gli Italiani infoibati che hanno amato il tricolore e la loro Patria.
vi metto un racconto di un sopravissuto
Salvo per miracolo – testimonianza di Graziano Udovisi
PDF | Stampa | Email
(da: Arrigo Petacco, L’esodo. La tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, A. Mondatori, Milano 1999).
Mi fecero marciare sulle sterpaglie a piedi nudi, legato col filo di ferro ad un amico che dopo pochi passi svenne e così io, camminando, me lo trascinavo dietro. Poi una voce in slavo gridò: “Alt!”. Abbassai lo sguardo e la vidi: una fessura profonda nel terreno, come un enorme inghiottitoio. Ero sull’orlo di una foiba. Allora tutto fu chiaro: ara arrivato il momento di morire.
Tutto è incominciato il 5 maggio 1945. La guerra è finita, depongo le armi e mo consegno prigioniero al comando slavo. Vengo deportato in un campo di concentramento vicino Pola. Prima della tragedia c’è l’umiliazione: i partigiani di Tito si divertono a farmi mangiare pezzi di carta ed ingoiare dei sassi. Poi mi sparano qualche colpo all’orecchio. Io sobbalzo impaurito, loro sghignazzano.
Insieme ad altri compagni finisco a Pozzo Vittoria, nell’ex palestra della scuola. Alcuni di noi sono costretti a lanciarsi di corsa contro il muro. Cadono a terra con la testa sanguinante. I croati li fanno rialzare a suon di calci. A me tocca in sorte un castigo diverso: una bastonata terrificante sull’orecchio sinistro. E da quel giorno non ci sento quasi più.
Eccoci a Fianona. Notte alta. Questa volta ci hanno rinchiuso in un ex caserma. Venti persone in una stanza di tre metri per quattro. Per picchiarci ci trasferiscono in una stanza più grande dove un uomo gigantesco comincia a pestarmi. “Maledetti in piedi! ” strilla l’Ercole slavo. Vedo entrare due divise e in una delle due c’è una donna. Poi giro lo sguardo sui i miei compagni: hanno la schiena che sembra dipinta di rosso e invece è sangue che sgorga. “Avanti il più alto”, grida il gigante e mo prende per i capelli trascinandomi davanti alla donna. Lei estrae con calma la pistola e col calcio dell’arma mi spacca la mascella. Poi prende il filo di ferro e lo stringe attorno ai nostri polsi legandoci a due a due. Ci fanno uscire. Comincia la marcia verso la foiba.
Il destino era segnato ed avevo solo un modo per sfuggirgli: gettarmi nella voragine prima di essere colpito da un proiettile. Una voce urla in slavo “Morte al fascismo, libertà ai popoli!”, uno slogano che ripetono ad ogni piè sospinto. Io, appena sento l crepitio dei mitra mi tuffo dentro la foiba.
Ero precipitato sopra un alberello sporgente. Non vedevo nulla, i cadaveri mi cascavano addosso. Riuscii a liberare le mani dal filo di ferro e cominciai a risalire. Non respiravo più. All’improvviso le mie dita afferrano una zolla d’erba. Guardo meglio: sono capelli! Li afferro e così riesco a trascinare in superficie anche un altro uomo. L’unico italiano, ad essere sopravvissuto alle foibe. Si chiamava Giovanni, “Ninni” per gli amici. È morto in Australia qualche anno fa.
adesso vedetevi questo bellissimo video fa venire i brividi
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/storia-delle-foibe/397/default.aspx
Vero Franco oggi a Montecitorio il Pres. della Rep. unitamente con i Pres. della Camera e Senato hanno ricordato e, commemorato la tragedia delle Foibe, spero tanto che non sia un atto dovuto da protocollo ma fatto con senso di responsabilità dettata dal cuore ovvero come atto educativo generale di tutti, anche se…qualche governatrice di regione del Pd delibera 20Mila euro a un editore -Kappa VU s.a.s, che pubblica libri negazionisti specilizzati nella revisione storica che punta a demolire il dramma degli infoibati ed i crimini di Tito verso gli Italiani, è come dire che l’olocausto non è mai esistito. Come sempre ti ringrazio del tuo intervento che commenti cose a noi forse non sappiamo o che ci siamo dimenticati perchè la memoria è determinante in tutto. Però mi chiedo il perchè c’è voluto mezzo secolo perchè l’Italia si decidesse a ricordare i propri morti, daccordo le divergenze, ma le vittime almeno quelle…rispetto…, è stato fatto speculazione politica con un prolungato silenzio sulle vittime che oggi ricordiamo…forse fino al 28 giugno 1948 che il M.llo Tito ruppe con Stalin guadagnandosi non poche simpatie anche dal mondo atlantico e la Dc aveva avuto una grande vittoria alle elezioni del 18 Aprile. Mi fermo Franco non voglio entrare in polemica o altro per questo argomento, ricordo però che non è giusto fare della memoria selettiva secondo il proprio comodo (non riferito a te sia chiaro ma a certi politici)sicuramente tra il 1943-1947, c’è stato odio politico ideologico e pulizia etnica voluta da Tito fino a quando viene fissato il confine tra Italia e la Jugoslavia ma il dramma degli Istriani e dei Dalmati non si è fermato. Franco condivido le tue ultime due righe del commento che hai fatto.Un Saluto.
Alba, ti ringrazio di cuore per il tuo commento molto toccante e veritiero di come furono tratatti gli Italiani, per anni la storiografia è stata muta senza riscontri nemmeno nei libri di storia, finalmente ora sappiamo quella storia. Il video veramente toccante che fa venire i brividi, tutto ci porta a una riflessione. La memoria non si impara oggi, speriamo che finisca presto questo modo di vivere nel mondo con tutte le guerre, contro l’intolleranza, contro le dittature e contro ogni tentativo di nascondere la verità. Un Saluto
Nembo, grazie sempre per queste tue memorie e ricordi purtroppo tragiche, impressionanti questi ricordi lasciono il nostro cuore in pianto, non possiamo fare altro che augurarci, che questi ricordi vengono non dimenticati!ma che non si verificvano piu’ tragedie e guerre,stragi da incubo che possono solo sporcare la nostra Bandiera e di lasciare molte famiglie in mezzo solo al dolore e al Sangue,non vogliamo uomini, donne, bambini, senza un nome per colpa dell’uomo. Fermate le vostre mani vi prego i morti non servono, solo i vivi possono solo ricordare grazie amici, noi ricorderemo per aver perso diversi famigliari ,nonni ,zii e parenti, in qui luoghi della disperazione, ciao bserata a tutti un fiore per ricordare!!
I crimini contro l’Umanità sono sempre da condannare, da qualsiasi parte provengano e qualunque sia la pseudo-giustificazione, persecuzioni razziali, pulizia etnica, vendette, rivendicazioni ecc, ecc.-
Le Foibe sono state volutamente dimenticate per troppi decenni e invece è giusto ricordarle. Grazie Nembo, i tuoi servizi sono sempre di grande livello… mantieni così il tuo stile, sempre da ammirare.
Per fortuna in Sardegna non abbiamo avuto questo tipo di persecuzioni ma siamo tutti italiani e, soprattutto esseri umani. Anche la Sardegna ha accolto e ospitato famiglie in fuga provenienti da Istria e Dalmazia e questo ci fa onore.
Giuseppe e Ignazia ringrazio dei vostri commenti condividendo i vostri pensieri esposti.
Ringrazio tutti gli intervenuti che hanno scritto i loro pensieri nei commenti, e anche chi a letto il Post inerente all’argomento trattato…le Foibe, la memoria è determinante che da valore alla vita.
Josip Broz Tito meglio conosciuto come M.llo Tito. Lo stesso ha perpetrato una serie di crimini nelle terre Istriane-Giuliane-Dalmate che tutti finalmente conosciamo. Questo M.llo è ancora oggi cavaliere di gran croce all’ordine al merito della Rep. Italiana questo titolo è molto elevato della nostra Rep. conferito nel 1969 da Saragat. Ieri in parlamento il Pres. della Rep. Mattarella ha ricordato le vittime delle Foibe…Sig. Presidente Mattarella, condividendo le sue parole espresse verso gli infoibiati, crediamo che sia necessario un gesto di rispetto da parte dell’Italia nei confronti delle vittime della furia tittina. Innauguri il suo mandato cancellando una macchia dall’albo delle alte onorificenze della nostra Repubblica.
Cara Giovanna sei sul mip cammino da poco tempo che ti ammiro lo sai. Riguardo all’articolo sulle foibe sappi che avendo sposato un istriano conoscp beme i fatti. Ora pero’ gli italiani sappiano che i debiti di guerra a carico di tutta la nazione sono stati invece saldati con la cessione dei territori dell’Istria e che per questo gliitaliani istriani sono stati costretti con metodi da ani descritti ad abbandonare tutto e fuggire profughi dall’Istria meditiamo e rispettiamo questi italiani gente gentile operosa e soprattutto miti che non usano ricorrere a forme di protesta violente. ISTIANI CON MIO MARITO AMO TUTTI VOI. LILIANA