Siamo particolarmente lieti di ospitare la nostra cara amica Sandra.vi, che ci propone un racconto molto piacevole e che racchiude in sé una grande sensibilità. Lo pubblichiamo nella rubrica della domenica, che abitualmente è gestita da Giuseppe.ca, il quale ce l’ha cortesemente messa a disposizione. Ringraziamo la nostra amica e ci auguriamo sia di vostro gradimento.
Leggendo il racconto di Ignazia, è stato come stappare una bottiglia e ne sono usciti tanti ricordi di quegli anni… rimasti sopiti nella memoria di bambini, mai dimenticati. Il primo anno di guerra passò senza grandi problemi, le cantine servivano da “rifugi antiaerei”, e dovevamo scenderere appena suonavano le sirene d’ allarme. Per noi fu quasi un divertimento, trovammo modo di giocare per il tempo che si rimaneva lì.
Aereo di ricognizione - "Pippo"
Per un certo periodo tutte le notti passò un aereo, girava sulla citta’ e se na andava, finimmo per chiamarlo Pippo. Arriva , arriva Pippo urlavamo felici noi ragazzi, mentre le mamme ci facevano zittire tutte impaurite. Infatti, cominciarono i primi bombardamenti, case distrutte, i primi morti; la guerra era arrivata anche per noi. Mamma cominciò a non star bene , così papà prese accordi con dei cugini nel Varesotto e la portò con me e mio fratello da loro. Lui naturalmente non si fermò, doveva tornare in città, aveva il lavoro, la sua Ditta. Il distacco fu doloroso, ma indispensabile.
Paese del Varesotto
Nel paesino c’erano già parecchi sfollati, altri ragazzi coi quali facemmo amicizia. Non avevamo tanti giochi coi quali svagarci, ma ci divertivamo ugualmente.
Legammo in modo particolare con due fratellini che abitavano una casa molto bella alla fine del paese, Lia e Alberto, molto educati e gentili. Eravamo sempre assieme, non c’era dubbio: dove eravamo noi c’erano anche loro.
Gite in bicicletta
Noi si viveva tranquilli, vedevamo solo mamma inquieta, pensava a papà in città, ma il lavoro era troppo importante. Ogni tanto in cielo vedevamo passare degli aerei, sentivamo il rombo, noi li chiamavamo uccelli neri “Sono uccelli di morte ,diceva mamma,vanno a bombardare le città”. Un giorno Lia e Alberto non vennero all’appuntamento, li chiamammo ,niente, di corsa andammo verso casa loro : era tutto chiuso, scuotemmo il cancello urlando i nomi dei nostri amici, niente .......silenzio assoluto. Presi per mano mio fratello e con le lacrime agli occhi tornammo casa, urlando “Mamma, Mamma Lia e Alberto sono andati via senza salutarci, cattivi, sono davvero stati cattivi...” Mamma ci prese tra le braccia, tentando di consolarci, cercando di trovare scuse per quella strana partenza. Qualche giorno dopo, avendo trovato gli ingredienti
Lucky Luke
ci preparò una torta di zucca; pensate, dopo tanti anni rivedo ancora la scena: noi attorno al tavolo vederla impastare, era quasi pronta, quando un tremendo boato, seguito da un altro scosse la casa. Mamma ci prese per mano e di corsa scappammo in campagna. Era un fuggi fuggi generale. “Stanno mitragliando qui vicino un treno munizioni.............” Finalmente dopo qualche ora tornò la calma tornammo a casa ,”la mia torta, mamma “. La torta era qualcosa di viscido che usciva dalla tortiera, colando sul tavolo.......................... I bombardamenti si intensificarono, le notizie che venivano dalla città erano sempre piu’ gravi e dolorose.
Torta di zucca
E un brutto giorno arrivò anche papà, stanchissimo, sembrava ammalato, tentava di sorridere mentre diceva : “Abbiamo perso tutto, la ditta è un cumolo di macerie, non si e’ salvato niente, trent’anni di lavoro bruciati in una notte”. Ho visto la mamma appoggiarli una mano sulla spalla e dirgli: “Gino, sei vivo no, i tuoi fratelli anche ed è questo che conta più di tutto. Coraggio, ci rimboccheremo le maniche, siamo tutti qui vivi.” Le paroledi mamma furono profetiche, quando tutto finì, tornammo a Milano. La nostra casa, staccata dalla Ditta, era intatta. Una bella casa pulita e potemmo rientrare e sistemarci. Anche papà e gli zii trovarono dei locali.
Bombardamenti a Milano
Dei loro operai si presentarono, pronti a lavorare, il nome dei miei era conosciuto e gli ordini non tardarono ad arrivare. Furono sacrifici, ma con niente non si fa niente. Un giorno stavo camminando un po’ velocemente, mi sento chiamare, mi giro e vedo venirmi incontro Alberto, sì il mio amico sparito senza salutare, diventato un bel ragazzo. Avevo lo sguardo piuttosto accigliato e lui mi disse: posso capirti sai Sandra, tu e tuo fratello, anche se ragazzini, eravate degli amici carissimi; io e Lia vi volevamo molto bene .”Si però ve ne siete andati senza salutare, sai come abbiamo pianto”!!. ”Sandra hai un momento di tempo, fermiamoci un attimo e ti racconto”. Eravamo vicino ai Giardini, entrammo ci sedemmo su una panchina. Si presa la testa fra le mani, Alberto cominciò: sai che sono Ebreo?” “No, non lo sapevo”!
Sandra apprende che Alberto è Ebreo
“Qualcuno ci aveva denunciato che eravamo nascosti in quel paesino, un amico ci avvertì, papà pagò degli spalloni che ci portassero in Svizzera, mamma, noi ragazzi zia e lui .Ne trovò due, si accordarono sul prezzo: metà subito, metà all’arrivo. Così, quella sera vennero a prenderci, prendemmo poche cose necessarie e partimmo. Viaggiammo tutta la notte a piedi, albeggiava eravamo al confine, quando papà sentì uno dei due fare un fischio, intuì che lo stavano tradendo e consegnandoci agli italiani. Diede un colpo alla zia che teneva Lia e rotolò verso la frontiera Svizzera e altrettanto alla mamma, che teneva me, mentre lui si girava per fermare e affrontare i due mascalzoni, dietro c’erano dei poliziotti, catturarono papà, ma noi finimmo in mano degli Svizzeri. Siamo finiti in un campo di concentramento, ma svizzero, mamma aveva cucito dei gioielli nel mantello e potemmo sfamarci. Di papà non sapemmo più niente.” Commossa salutai il mio amico. Mi allontanai di corsa ero in ritardo, poi mi frrmai di colpo e mi girai per ritrovarlo e chiedergli l’indirizzo. Ma era sparito tra la gente, come ci saremmo rivisti ? Il destino voleva cosi’.....
Giovanni Marradi - Amor , amor, amor
COMMENTI
il 14 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Sandra bellissimo racconto di vita vissuta,a distanza di tanti anni si può dire che è bello,ma per chi è passato attraverso le brutture della guerra deve essere stato terribile.Per mia fortuna sono nata dopo, ne ho sentito parlare, ho studiato a scuola i vari risvolti, ma non mi ha fatto soffrire. Mi ha comossa pure la storia dei tuoi amici ebrei,posso immaginare la paura dei ragazzi e forse la fretta di scappare anche da adulto , in Alberto era rimasta la vergogna di essere dovuti andare senza salutare i piccoli amici.Sei bravissima ciaoo
il 15 febbraio, 2015 lorenzo.rm dice:
Quando la vita diventa racconto, si apprezza ed ammira.Ma è stata terribile la guerra con i suoi mille risvolti.Grazie Sandra.Grazie Giovanna.
il 15 febbraio, 2015 giuseppe3.ca dice:
Sandra, mi fa piacere che il raccontino di Ignazia abbia stimolato i tuoi ricordi e ti ha portato a scrivere questa bella pagina di grande valore storico e immenso significato morale. Ben vengano le storielle della DOMENICA DEL BOSCO quando sono utili come lezioni educative per i giovani.
Grazie Sandra, ti aspettiamo ancora con altri racconti.
Un elogio alla brava Giovanna per il contorno.
il 15 febbraio, 2015 gianna dice:
Sandra, come avrai notato il racconto di Ignazia, ti ha portato una ventata di ricordi, fermi della tua infanzia,Racconti di Guerra uno diverso dall’altro ma sempre di guerra si parla,le guerre sono tragedie per tutti, distruzione catastrofe, morti feriti, e miseria ,diceva mia madre nelle guerre il povero puo’ diventare ricco e viceversa dal ricco alla miseria,sono momenti che chi per sfotuna hanno provato e come si puo’ dimenticare queste storie,percosi difficili dovere scappare dalla casa per paura dei bombardamenti cosi fece tuo padre, vi mando lontani dalla citta’ per potervi salvare almeno voi, certo che lui doveva rimanere in citta’, qui cerano anni di sacrifici la ditta ,la casa e tutto il capitale da salvare,anche lui avra’ avuto paura di quel “Pippo” che di notte passava e lasciava bombe dove capitava,ma i figli e la moglie erano quasi al sicuro,avevate trovato amici una bella casa,voi eravate bambini ma i vostri genitori erano consapevoli che tutto poteva succedere, ecco perche’ quei visi tristi la guerra non perdona,Ma alla fine la vostra famiglia ha subito un enorme danno ma eravate tutti salvi, e quello che oggi bisogna pensare,dopo sei riuscita trovare questi cari amici in qui giocavi nel Varesotto,scoprendo che erano in pericolo erano Ebrei c’erano le spie e gli portavano nei campi di concentramento,che dirti sei stata brava racontare sono passati diversi anni ma le piccole ferite di voi bambini sono rimaste,Sei stata bravissima Sandra, anche se io non ho riportato dei particolari interessanti, sperando sempre che i nostri giovani ragazzi non debbono subire mai piu’ basta guerre, complimenti a Giuseppe3, per averti lasciato spazio al tuo raconto, a Giovanna come sempre unica nei suoi post, video e foto, Buona Domenica a tutti ciao…
il 15 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Grazie Gabriella per il tuo commento,anche se l’amore dei genitori ha cercato di proteggerci nn e’ bastato assolutamente per nn coinvolcerci nello’orrore della guerra,certo che anche ragazzini ,ma e’ stata dolororora l’improvvisa perdita di un amichetto,
il 15 febbraio, 2015 sandra vi dice:
un grazie a LORENZO per il suo commento ,la guerra purtroppo ,e’ sempre un doloroso evento,ne ha segnata la ns giovinezza
il 15 febbraio, 2015 sandra vi dice:
gIUSEPPE un particolare ringraziamente ,sia per aver commentato in modo cosi’ comprensivo il mio racconto ,ma sopratutto per la cortesia usata verso Giovanna ,averle lasciato la tua pagina della DOMENICA
il 15 febbraio, 2015 sandra vi dice:
gRAZIE gIANNA sei sempre molto cara hai rivissuto con me tutti quegli anni ,eravamo in parte un po’ incoscienti ,ma la gli orrori causati dalla guerra erano tali e tanti ,da coinvolgere anche noi ragazzi.
il 15 febbraio, 2015 franco muzziioli dice:
Sandra …molto bello….anzi……credo varrebbe la pena elaborarlo…ampliarlo…..e farlo diventare un racconto o addirittura un romanzo.
Mi pare tu ne abbia la capacità!
il 15 febbraio, 2015 giovanna3.rm dice:
Sandra un racconto pieno di grande tenerezza per i tuoi amici e di dispiacere per voi bimbi.
Una vicenda abbastanza simile l’ho percorsa anch’io.Una famiglia ebrea,(olandese) madre e due figli, furono ospitati dalle suore dove mi trovavo io e, ovviamente, era nata una bella amicizia e si giocava tutti insieme. Loro abitavano in una stanza nella palazzina delle suore. Non li vedemmo per alcuni giorni e, chiedendo notizie, ci fu detto che qualche loro conoscente aveva parlato e proprio due giorni prima arrivarono delle SS tedesche e li portarono via.
Fu un grande dispiacere anche per noi, te lo assicuro!Quanti orrori abbiamo dovuto sopportare…..e, considerando come stanno le cose, non mi sembra che il futuro ci prometta eventi molto felici!
Grazie per la tua testimonianza Sandra, sicuramente nel tuo scrigno ci saranno altri racconti e noi li aspettiamo con grande interesse. Un abbraccio, per ora.
il 15 febbraio, 2015 Nembo dice:
Sandra, ci hai raccontato una bellissima storia commovente di esperienza vissuta in un periodo molto triste che ha segnato la tua giovinezza, una testimonianza importante per tutti noi. Buona Domenica
il 15 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Giovanna ,ti ringrazio di come hai postato il mio racconto ,l’ha inquadrato benissimo come sai fare tu,purtroppo i tuoi amici sono stati meno fortunati dei miei anche se privati del capo famiglia ,solo dopo ci siamo resi conto dei tristi momenti passati ,bellissimo il video di Marradi
il 15 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Grazie Nembo del tuo commento ,certo che come ho gia’ detto ,abbiamo passato momento duri ,che ha segnato la nostra giovinezza\
il 15 febbraio, 2015 alba morsilli dice:
oggi ho i capelli bianchi, allora erano rasati come le donne che erano andate con i tedeschi che a fine guerra i partigiani le han fatte sfilare per le strade in segno di vergogna.
La mia rasasatura consisteva in una difesa contro i pidocchi,
allora io non avevo amici per giocare, dovevo cercare il cibo, e per guadagnarmelo facevo la staffetta, cioè portavo dei biglietti scritti (tanto erano sicuri non sapevo leggere )da un gruppo a l’altro di partigiani.
In cambio di pane e se andava bene un pò di formaggio.
Io cerco di dimenticare ma oggi tu Sandra con il tuo bel racconto non ho potuto far a meno di ricordare e di conseguenza fare il commento. Brava Sandra
il 15 febbraio, 2015 giuseppe3.ca dice:
Cara Sandra ti ringrazio per l’espressione di gradimento al mio commento che non ha niente di eccezionale ma dice solo la verità.
Per quanto riguarda la disponibilità della pagina, il mio concetto è un pò diverso: è vero che gestisco (con l’immancabile supporto di Giovanna)la Domenica del Bosco ma lo spazio non è una cosa personale ma è di tutti, cioè sia dei collaboratori, come oggi nel tuo caso, che di tutti i lettori: chi vuole può sempre usufruirne per pubblicare i propri lavori. Grazie ancora.
il 15 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Alba grazie per il tuo commento e per le tue parole ,sono stati momenti duri ,ma noi siamo stati sempre protetti ,la tua vita e’ davvero da ammirare .
il 16 febbraio, 2015 aquilafelice44 dice:
brava sandra un bel raconto anche se vogliamo molto comovente ,io della guerra non ricordo niente enche se sono nato in periodo di guerra nel 44 non era ancora finita ma poi piu avanti ne ho sentito parlare un po da mio padre che era stato prigioniero ad adisabeba molto comovente la storia dei tuoi amici che poi ai saputo piu tardi che erno ebrei non vuol dire molto essere ebrei ho no quando si e amici lo ai rincontrato da grande credo una comozione enorme x te poi lo ai perso ancora subito altro dolore x te sandra ricordi di una ragazzina che a soferto molto ma oggi sandra cara amica 6 qui a racontarla a noi grazie sandra giuseppe e giovanna
il 16 febbraio, 2015 Ignazia dice:
Grazie Sandra per la tua bella storia che ci riporta indietro nel tempo, all’epoca della nostra infanzia. E’ bello trascrivere i nostri ricordi quando hanno anche un forte valore morale come nel caso di questa tua storia, speriamo che i giovani leggano e capiscano. Ciao.
il 16 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Grazie Aquila per il tuo commento ,sono stati anni pesanti ,speriamo nn tornino piu ,i nostri ci hanno circondati da tanto amore come ho gia’ detto ,ma la guerra coi suoi orrori era troppo vicina .,finiva per coinvolgere tutti,ha rubato la nostra fanciullezza.
il 16 febbraio, 2015 sandra vi dice:
devo ringraziare anche te Ignazia ,sono stati i tuoi racconti che hanno risvegliato i miei ricordi ,erano in un angolo della memoria ,bastato poco perche. riafforassero ,sono stati una dura scuola di vita ,un caro saluto
il 17 febbraio, 2015 Anna B. dice:
La guerra genera orrori, crudeltà, stermini agghiaccianti e inauditi, fuori della morale condivisa, ma si rivela spesso anche un’occasione in cui gli uomini mettono in mostra le loro qualità migliori: la fratellanza, il cameratismo, la solidarietà, la pietà, l’altruismo, la soccorrevolezza, il coraggio.
Grazie Sandra,del tuo bel racconto struggente.
il 18 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Franco vedo solo adesso il tuo commento ,era in moderazione ,ti ringrazio della tua considerazione ,mi piace scrivere ,ma da dire ….al fare …..grazie ad ogni modo della comprensione
il 18 febbraio, 2015 sandra vi dice:
AAnna grazie per il tuo commento,e per la comprensione che hai dimostrato,sono stati momenti veramenti trementi che hanno ,ripetendomi ,maturati anzitempo.
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
Sandra bellissimo racconto di vita vissuta,a distanza di tanti anni si può dire che è bello,ma per chi è passato attraverso le brutture della guerra deve essere stato terribile.Per mia fortuna sono nata dopo, ne ho sentito parlare, ho studiato a scuola i vari risvolti, ma non mi ha fatto soffrire. Mi ha comossa pure la storia dei tuoi amici ebrei,posso immaginare la paura dei ragazzi e forse la fretta di scappare anche da adulto , in Alberto era rimasta la vergogna di essere dovuti andare senza salutare i piccoli amici.Sei bravissima ciaoo
Quando la vita diventa racconto, si apprezza ed ammira.Ma è stata terribile la guerra con i suoi mille risvolti.Grazie Sandra.Grazie Giovanna.
Sandra, mi fa piacere che il raccontino di Ignazia abbia stimolato i tuoi ricordi e ti ha portato a scrivere questa bella pagina di grande valore storico e immenso significato morale. Ben vengano le storielle della DOMENICA DEL BOSCO quando sono utili come lezioni educative per i giovani.
Grazie Sandra, ti aspettiamo ancora con altri racconti.
Un elogio alla brava Giovanna per il contorno.
Sandra, come avrai notato il racconto di Ignazia, ti ha portato una ventata di ricordi, fermi della tua infanzia,Racconti di Guerra uno diverso dall’altro ma sempre di guerra si parla,le guerre sono tragedie per tutti, distruzione catastrofe, morti feriti, e miseria ,diceva mia madre nelle guerre il povero puo’ diventare ricco e viceversa dal ricco alla miseria,sono momenti che chi per sfotuna hanno provato e come si puo’ dimenticare queste storie,percosi difficili dovere scappare dalla casa per paura dei bombardamenti cosi fece tuo padre, vi mando lontani dalla citta’ per potervi salvare almeno voi, certo che lui doveva rimanere in citta’, qui cerano anni di sacrifici la ditta ,la casa e tutto il capitale da salvare,anche lui avra’ avuto paura di quel “Pippo” che di notte passava e lasciava bombe dove capitava,ma i figli e la moglie erano quasi al sicuro,avevate trovato amici una bella casa,voi eravate bambini ma i vostri genitori erano consapevoli che tutto poteva succedere, ecco perche’ quei visi tristi la guerra non perdona,Ma alla fine la vostra famiglia ha subito un enorme danno ma eravate tutti salvi, e quello che oggi bisogna pensare,dopo sei riuscita trovare questi cari amici in qui giocavi nel Varesotto,scoprendo che erano in pericolo erano Ebrei c’erano le spie e gli portavano nei campi di concentramento,che dirti sei stata brava racontare sono passati diversi anni ma le piccole ferite di voi bambini sono rimaste,Sei stata bravissima Sandra, anche se io non ho riportato dei particolari interessanti, sperando sempre che i nostri giovani ragazzi non debbono subire mai piu’ basta guerre, complimenti a Giuseppe3, per averti lasciato spazio al tuo raconto, a Giovanna come sempre unica nei suoi post, video e foto, Buona Domenica a tutti ciao…
Grazie Gabriella per il tuo commento,anche se l’amore dei genitori ha cercato di proteggerci nn e’ bastato assolutamente per nn coinvolcerci nello’orrore della guerra,certo che anche ragazzini ,ma e’ stata dolororora l’improvvisa perdita di un amichetto,
un grazie a LORENZO per il suo commento ,la guerra purtroppo ,e’ sempre un doloroso evento,ne ha segnata la ns giovinezza
gIUSEPPE un particolare ringraziamente ,sia per aver commentato in modo cosi’ comprensivo il mio racconto ,ma sopratutto per la cortesia usata verso Giovanna ,averle lasciato la tua pagina della DOMENICA
gRAZIE gIANNA sei sempre molto cara hai rivissuto con me tutti quegli anni ,eravamo in parte un po’ incoscienti ,ma la gli orrori causati dalla guerra erano tali e tanti ,da coinvolgere anche noi ragazzi.
Sandra …molto bello….anzi……credo varrebbe la pena elaborarlo…ampliarlo…..e farlo diventare un racconto o addirittura un romanzo.
Mi pare tu ne abbia la capacità!
Sandra un racconto pieno di grande tenerezza per i tuoi amici e di dispiacere per voi bimbi.
Una vicenda abbastanza simile l’ho percorsa anch’io.Una famiglia ebrea,(olandese) madre e due figli, furono ospitati dalle suore dove mi trovavo io e, ovviamente, era nata una bella amicizia e si giocava tutti insieme. Loro abitavano in una stanza nella palazzina delle suore. Non li vedemmo per alcuni giorni e, chiedendo notizie, ci fu detto che qualche loro conoscente aveva parlato e proprio due giorni prima arrivarono delle SS tedesche e li portarono via.
Fu un grande dispiacere anche per noi, te lo assicuro!Quanti orrori abbiamo dovuto sopportare…..e, considerando come stanno le cose, non mi sembra che il futuro ci prometta eventi molto felici!
Grazie per la tua testimonianza Sandra, sicuramente nel tuo scrigno ci saranno altri racconti e noi li aspettiamo con grande interesse. Un abbraccio, per ora.
Sandra, ci hai raccontato una bellissima storia commovente di esperienza vissuta in un periodo molto triste che ha segnato la tua giovinezza, una testimonianza importante per tutti noi. Buona Domenica
Giovanna ,ti ringrazio di come hai postato il mio racconto ,l’ha inquadrato benissimo come sai fare tu,purtroppo i tuoi amici sono stati meno fortunati dei miei anche se privati del capo famiglia ,solo dopo ci siamo resi conto dei tristi momenti passati ,bellissimo il video di Marradi
Grazie Nembo del tuo commento ,certo che come ho gia’ detto ,abbiamo passato momento duri ,che ha segnato la nostra giovinezza\
oggi ho i capelli bianchi, allora erano rasati come le donne che erano andate con i tedeschi che a fine guerra i partigiani le han fatte sfilare per le strade in segno di vergogna.
La mia rasasatura consisteva in una difesa contro i pidocchi,
allora io non avevo amici per giocare, dovevo cercare il cibo, e per guadagnarmelo facevo la staffetta, cioè portavo dei biglietti scritti (tanto erano sicuri non sapevo leggere )da un gruppo a l’altro di partigiani.
In cambio di pane e se andava bene un pò di formaggio.
Io cerco di dimenticare ma oggi tu Sandra con il tuo bel racconto non ho potuto far a meno di ricordare e di conseguenza fare il commento. Brava Sandra
Cara Sandra ti ringrazio per l’espressione di gradimento al mio commento che non ha niente di eccezionale ma dice solo la verità.
Per quanto riguarda la disponibilità della pagina, il mio concetto è un pò diverso: è vero che gestisco (con l’immancabile supporto di Giovanna)la Domenica del Bosco ma lo spazio non è una cosa personale ma è di tutti, cioè sia dei collaboratori, come oggi nel tuo caso, che di tutti i lettori: chi vuole può sempre usufruirne per pubblicare i propri lavori. Grazie ancora.
Alba grazie per il tuo commento e per le tue parole ,sono stati momenti duri ,ma noi siamo stati sempre protetti ,la tua vita e’ davvero da ammirare .
brava sandra un bel raconto anche se vogliamo molto comovente ,io della guerra non ricordo niente enche se sono nato in periodo di guerra nel 44 non era ancora finita ma poi piu avanti ne ho sentito parlare un po da mio padre che era stato prigioniero ad adisabeba molto comovente la storia dei tuoi amici che poi ai saputo piu tardi che erno ebrei non vuol dire molto essere ebrei ho no quando si e amici lo ai rincontrato da grande credo una comozione enorme x te poi lo ai perso ancora subito altro dolore x te sandra ricordi di una ragazzina che a soferto molto ma oggi sandra cara amica 6 qui a racontarla a noi grazie sandra giuseppe e giovanna
Grazie Sandra per la tua bella storia che ci riporta indietro nel tempo, all’epoca della nostra infanzia. E’ bello trascrivere i nostri ricordi quando hanno anche un forte valore morale come nel caso di questa tua storia, speriamo che i giovani leggano e capiscano. Ciao.
Grazie Aquila per il tuo commento ,sono stati anni pesanti ,speriamo nn tornino piu ,i nostri ci hanno circondati da tanto amore come ho gia’ detto ,ma la guerra coi suoi orrori era troppo vicina .,finiva per coinvolgere tutti,ha rubato la nostra fanciullezza.
devo ringraziare anche te Ignazia ,sono stati i tuoi racconti che hanno risvegliato i miei ricordi ,erano in un angolo della memoria ,bastato poco perche. riafforassero ,sono stati una dura scuola di vita ,un caro saluto
La guerra genera orrori, crudeltà, stermini agghiaccianti e inauditi, fuori della morale condivisa, ma si rivela spesso anche un’occasione in cui gli uomini mettono in mostra le loro qualità migliori: la fratellanza, il cameratismo, la solidarietà, la pietà, l’altruismo, la soccorrevolezza, il coraggio.
Grazie Sandra,del tuo bel racconto struggente.
Franco vedo solo adesso il tuo commento ,era in moderazione ,ti ringrazio della tua considerazione ,mi piace scrivere ,ma da dire ….al fare …..grazie ad ogni modo della comprensione
AAnna grazie per il tuo commento,e per la comprensione che hai dimostrato,sono stati momenti veramenti trementi che hanno ,ripetendomi ,maturati anzitempo.