Zibaldone
Scritto da giovanna3rm il 24 Marzo 2015 | 25 commenti- commenta anche tu!

Non era sicuramente mia intenzione fare torto al blog Poesie, ma sono convinta che Paola e Franci mi capiranno. I miei amici sanno bene che, sono molto affezionata al Bosco e desidero vivamente che questo mio breve pensiero appaia in questo blog. Curiosando in Web, mi sono imbattuta in uno splendido piccolo poema, che ho sentito subito mio. Forse è molto noto, non so, ma mi ha dato una commozione profonda e vorrei trascriverlo, per chi non lo conoscesse Sempre da Web scopro che la sensibilità di Michele Baraldi (noto scrittore) è, capace di dare tutto il pregio che la figura di Tagore e la sua opera meritano, soprattutto il suo umanesimo Il percorso letterario di Tagore è veramente una "stranezza". Egli canta Dio, il "Dio della vita", e il suo cammino porta inequivocabilmente verso Dio. Tuttavia, nella sua opera, il soggetto non è Dio, ma l'uomo! Il fine della sua ricerca rimane l'uomo, l'uomo di questa terra. Non gli sta a cuore il "dopo la morte", ma la "vita prima della morte". La vita! Per il poeta, l'ultimo fine è il "Dio della vita" e quindi la scoperta del "Volto di Dio"!
Sono particolarmente attratta dalla poesia, in generale, e vorrei saper “poetare”, ma non è ancora il momento. So, però, che prima o poi mi cimenterò. Intanto eccovene una del poeta-filosofo Indiano, che trascorse molti anni in Inghilterra: Rabrindranath Tagore.

Non nascondere il segreto del tuo cuore, amico mio! Dillo a me, solo a me, in confidenza. Tu che sorridi così gentilmente, dimmelo piano, il mio cuore lo ascolterà, non le mie orecchie. La notte è profonda, la casa silenziosa, i nidi degli uccelli tacciono nel sonno. Rivelami tra le lacrime esitanti, tra sorrisi tremanti, tra dolore e dolce vergogna, il segreto del tuo cuore.


