LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 12 Settembre 2015 | 21 commenti- commenta anche tu!
Il mio personale plauso, ma spero anche quello di tutti i lettori, per questo post della bravissima collaboratrice Gabriella.bz. Grazie!
Un post di Gabriella.bz
Poche settimane fa con amici abbiamo deciso di raggiungere il lago di Tovel, che si trova in Val di Non, nel Trentino. Siamo andati fino al penultimo parcheggio in macchina, poi ci siamo avviati per una strada bianca in salita che costringeva a camminare con passo calmo ma deciso. Finita l’ascesa abbiamo cominciato a camminare tranquilli lungo la sponda del lago, la via è lunga ma bella, dò uno sguardo attorno e mi ritorna in mente quando, ancora ragazzina, arrivavo in questo punto ed il lago era rosso, una magia!
Il lago di Tovel com'era una volta
Ora del rosso rimangono solo i dipinti, le immagini di ogni tipo ed epoche e le registrazioni video amatoriali. Per tutti coloro che lo hanno conosciuto anche solo un po’ credo che sia rimasta in loro una grande nostalgia. Per chi lo visita oggi ma ne conosce la storia e ne ha visto le immagini credo che non vedere più il colore rosso, lasci nell’animo un grande rammarico per non aver potuto ammirare, a suo tempo, una sì rara bellezza.
Dipinto del lago Tovel su una cartolina d’epoca
Il lago è sempre molto famoso e meta di villeggiatura, o anche per la visita di un sol giorno. Per chi arriva oggi penso che abbia dentro di sé una grande speranza, vedere, possibilmente, ancora qualche chiazza di rosso. Forse non chiederebbe di vederlo tutto rosso come era una volta, sarebbe troppo, ma un po’ di quel colore rosso rubino si, senza dubbio. La prima sono io a sognare quel miraggio, ma sono certa che ci sono tanti altri individui, semplici persone che amano la montagna e scienziati o studiosi del fenomeno, ad avere il desiderio tanto grande di rivedere il lago rosso come una volta.
Il lago d’una volta con il suo caratteristico colore rosso
Il lago in un dipinto d'epoca
Il lago ora ha un colore verde, mi domando se sono le montagne che si riflettono nel lago a darle quel bellissimo colore verde splendente.
Il lago di Tovel nella sua colorazione attuale
Fino a pochi anni fa, la colorazione rossa era stata erroneamente attribuita all’alga unicellulare Glenodium sanguineum. Successivamente, invece, hanno accertato che è l’alga Tovellia sanguineum, che lo colorava, ma nessuno sa dire con esattezza il perché non si tinga nuovamente di rosso. Quello che al lago rimarrà sempre sono le montagne che lo costeggiano, ossia il Parco naturale provinciale Adamello Brenta, una delle tante perle delle Dolomiti.
Alcune visioni attuali del lago di Tovel
Vogliamo fare una passeggiata? Il lago è appunto in una conca tra le montagne, possiamo girare attorno con tranquillità. Per il primo pezzo possiamo andare senza paura di mettere i piedi in fallo, la stradina è sicura e scorrevole e si notano alcune baite, non tante ma tutte molto belle. Dopo aver camminato per un bel po’ si arriva a Rislà, è il nome di un ruscello che scende dalla montagna, ma è anche un posto dove potersi fermare per riposare e fare qualche foto ricordo.
Lago di Tovel Rislà
Tutt’intorno è splendido, noto un paio di orchidee selvatiche in mezzo ad altri fiori di montagna, forse non ho ancora detto che siamo a quasi 1200m. di altitudine.
Orchidea selvatica e altre fioriture di montagna
A passo lento possiamo continuare il giro e un po’ alla volta si va avanti ma bisogna stare molto attenti e tenersi ben saldi alle protezioni in ferro sistemate proprio all’occorrenza onde evitare cadute accidentali. Un po’ di oculatezza e attenzione, è sempre necessaria. Guardo ancora questa meraviglia sempre come fosse la prima volta, il verde che si rispecchia nel lago sembra il colore di un dipinto di un grande artista.
Altre immagni del lago
Continuiamo a camminare ora non c’è più pericolo, si continua nella classica strada di montagna, ai lati fiori variopinti di splendidi colori anche se noto che alcuni cominciano ad appassire. La causa può essere la scarsità di pioggia oltre la stagione che in montagna comincia ad essere un po’ avanti. Da questo lato noto che il livello del lago è più basso, non me ne ero accorta all’arrivo, poi mi prometto di chiedere informazioni sul motivo di questo abbassamento.
Caratteristica baita delle valli Dolomitiche
Entriamo in un bar per prendere il caffè o una bibita, mentre attendo osservo le cartoline, forse è difficile crederlo, ma sebbene sia dal 1964 che l’acqua non si tinge più di rosso le cartoline sono tutte con il lago rosso!! Arriviamo alla baita dove siamo ospiti e chiedo come mai il lago si sia abbassato, mi rispondono che il fenomeno è dovuto alla scarsità delle piogge, e la poca neve accumulatasi d’inverno sui ghiacciai e questo fa sì che il lago si abbassi, ma si preoccupano di precisare che l’acqua del lago è comunque potabile, solo che bisogna scegliere un posto dove non ci siano foglie o fiori che galleggiano. Può essere pure potabile e si potrebbe bere tranquillamente ma ci sono i ragazzini che nuotano quindi meglio bene dai ruscelli, rispondo io.
Le vette intorno e la spiaggetta
Giro lentamente il capo voltandomi leggermente indietro per avere un’ultima visione delle montagne, del lago, della baita e saluto tutti. La gita è terminata, alcuni km di strada e siamo a casa, con la nostalgia nel cuore di un posto tanto bello… ciao Tovel!!!
Tramonto sul lago di Tovel
Alcune amiche/amici ricorderanno che avevo già descritto la bellezza del Lago di Tovel in un altro racconto ma, mentre la prima versione riguardava una mia gita scolastica in età giovanile, ora, in questa escursione con amici in età adulta, ho voluto rivedere il lago nella situazione attuale e raccontarlo per coloro che non avevano letto il primo racconto.
Altra visione con le rocce affioranti
E infine una romantica visione con le montagne innevate e in primo piano la barca che ispira il sogno di due cuori innamorati
Grazie cari Amici e
per tutti












ciao gabry legere questo raconto sul lago di tovel mi sono sofermato un attimo a sognare vedere questo lago rosso che ora non ce piu tu che 6 del posto ti chiedi , come mai non e piu rosso come lo ai conosciuto tu da bambina,potrei piangere al tuo posto ti manca lo capisco ma oggi e colorato di verde guarda la montagna e sorride sa che luomo capisce che la natura non possiamo cambiarla noi ma e la natura stessa che cambia noi ,acontentiamoci di vederlo come e oggi il lago di tovel,poi certo col tempo forse un giorno questo lago si abbasserà ancora di piu non ci sono piu ghiaciai le montagne sono tristi senza neve, abbraciamo lo stesso queti posti meravigliosi che la natura ci a regalato.. brava gabry continua scrivere faci conoscere la tua bella zona che si chiama alto adige
Grazie Gabriella per questa tua descrizione del lago di Tovel.tu sai come amo la montagna e con quanto interesse e…naturalmente invidia lo abbia letto .Invidia per non poter piu tornare sulle mie amate montagne ,posso leggere ,Hoavuto la fortuna di vedere Tovel ,quando c’era ancora mio marito ,completamenye rosso e non dimentichero’ quanto ne rimasi affascinata ,era uno spettacolo unico ,poi altre volte con ancora delle striscie.Verde nnon ho avuto modo di rivederlo mai .Un grazie a Giuseppe per il bellissimo video
Hai visto Vanni che bello era un tempo il lago, non che ora sia brutto anzi il suo colore è di un verde smeraldo bellissimo, ma come dicevo per chi lo ha visto rosso è un’altra cosa! E’ vero che la natura ci ha dato tante cose belle che ora stanno scomparendo, vuoi per la natura stessa sia per l’uomo che alle volte non la sa trattare. Ti ringrazio ciao
Sandra so quanto la montagna ti affascina e rivedere il lago di Tovel nel suo antico splendore come lo avevi visto con tuo marito, posso immaginare la tua emozione, ora è sempre bello, ma quel colore che ti aveva tanto incantata non c’è più. Hai notato le orchidee selvatiche? noi se ben ricordi abbiamo fatta amicizia parlando di orchidee, non erano selvatiche ma erano della stessa famiglia. Ti ringrazio e ti abbraccio ciao.
Gabriella ci racconta e ci descrive questa Domenica un’altra delle sue passeggiate in montagna, visualizzando le fotografie è già uno spettacolo, ma vederlo da vicino il lago di Tovel è una magica e spettacolare visione di colori, merita veramente una visita in questo meraviglioso luogo. Un Saluto
Nembo tu che lo hai visto rosso il lago capisci il valore di tanta bellezza, questo non vuol dire che ora non sia bello, prima era magia di un Rubino, ora la magia di uno Smeraldo. Ciao grazie
Gabriella, oggi ci fai vedere le bellezze di un tempo passato, il Lago di Tovel allora rosso rubino, tutti si chiedono cosa possa fare la natura o l’Uomo dopo tanti anni Gabri avevi il desiderio di tornare a vedere quei posti se erano rimasti tali sin da quando eri bambina,ma sono passati diversi anni e tante cose sono cambiate il lago di Tovel dal 1964 cambio colore ora è un verde smeraldo e tutti si chiederanno perche’, le poche pioggie e poco neve potrebbero avere cambiato la natura, ma sempre stupendo rimane ,mentre fate la vostra iscursione Gabri, osserva tutti i particolari che ricordava di tanti anni fà ma molte cose sono cambiate con tale bellezza, le Orchidee selvatiche e con tanti fiori di montagna di vari tipi,e colori davvero meravigliosi,nel camminare tra una compagnia di amici e amiche si accorgono che nn solo il lago aveva cambiato colore ma abassato, dunque ci vuole prudenza in quella strada tenendosi ben solidi e attenti alle spiacevoli cadute, questi foto sembra un dipinto di un grande Pittore , direi Pirandello, senza togliere le bravure ad altri Pittori, il video meraviglioso. grazie per il tuo racconto Gabri, sono le perle delle Dolimiti,ciaoo
Un ringraziamento speciale a Giuseppe per aver postato il mio lavoro con così tante immagini ed il video bellissimo del “Lago dei cigni”. Sei sempre molto gentile anche nel correggere qualche mio errore. Un saluto e grazie ciao
mi riaffaccio nel bosco e trovo un racconto descritto dalla brava gabriella,non posso fare altro che leggerlo perche oltre al mare piace anche la montagna.sono stato piu volte a levico terme ma non sono andato a visitare il lago rosso, però mi riprometto di poterlo fare se torno nel soggiorno di leviterme.un saluto a Gabriella e Giuseppe
Hai ragione Gianna a chiamarlo un lago del passato, infatti il suo colore non l’ha più, anche se il verde che ha ora è molto bello. Il dipinto è di un caro amico che ha dipinto il lago in tutte le angolature, sia rosso che verde. E che dire dei fiori di montagna, senza dubbio nella loro natura sono più belli forse di quelli coltivati. Grazie e ciao
Splendide montagne ,passeggiate stupende! Io amo molto la montagna e , da giovane, quasi ogni domenica , si partiva in gruppo pe qualche escursione nella nostra Valle, anch’essa stupenda,e si tornava la sera, stanchi ma soddisfatti della natura che ci aveva rinfrancato e ridato vigore! Grazie per la descrizione di un lago così particolare e fuori dal comune.Le foto sono così suggestive che pare di sentire il profumo del bosco e il cinguettare degli uccelli! Bravissima la scrittrice e il collaboratore!!!!!! Ciao Gabriella e Giuseppe!
Sono felice Edis.Maria che ti sia piacciuto il lago che mi attira in modo particolare; forse perchè io lo ricordo molto bene quando era rosso, le scampagnate che si facevano, ma poi il bel colore rosso non si vide più. Ci sono le montagne che danno lustro a tutta la vallata, e non è poco. Ti ringrazio e saluto ciao
Giuseppe 57 sento che il Trentino non ti è sconosciuto, Levico per le terme ed una salutare vacanza. Sono contenta che tu sia ritornato a mettere la testa nel Bosco, e sono convinta che se ritorni nel trentino vai a vedere il lago che merita una visita in modo assoluto. Grazie ed un saluto
Grazie per il tuo saluto Edis, sempre ben gradito. Mi associo ai complimenti per il lavoro della brava Gabriella che ne ha tutti i meriti. Ciao.
Grazie Beppe, bentornato nel Bosco. spero che frequenterai con più assiduità per non perdere le cose belle che il Bosco sa dare ai suoi affezionati lettori. Un saluto e a presto, ciao.
Il merito è tutto tuo Gabriella, il mio è un semplice lavoro di redazione che cerco di assolvere nel migliore dei modi per onorare l’incarico ricevuto. Grazie, un saluto e una raccomandazione: continua le tue collaborazioni per il Bosco sempre gradite e bene accolte da tanti amici.
Incancellabili ricordi di bambina che rimangono indelebili nella mente e riemergono con grande nostalgia.
Brava Gabriella, gli anni passano ma i ricordi restano e tu hai saputo descriverli con l’emozione di sentirti ancora bambina. Sei fortissima, un abbraccio, ciao.
nel bosco arriva il benefico rilassamento sia nell’aria salubre che si respira ,sia nella bravura dei presntatori di eldy.ciao a tutti
Si Ignazia con grande nostalgia si ricodano gli anni che passano, tutto cambia il lago non è più rosso i ghiacciai ormai non esistono quasi più, le stagioni che una volta erano ben determinate dal tempo, ora non si capiscono più. Ti ringrazio e saluto ciaoo
oramai anch’io oltre agli anni che non mi permettono più di fare certe belle passeggiate in montagna, una banale caduta mi ha relegato in carrozzina e a questo punto dopo aver letto la poesia di Graziella, mi vedo rispecchiato, e nei momenti di sconforto, penso a quando con mia moglie e i miei figli, non vedevamo l’ora che arrivasse la domenica per preparare panini e zaini e di buon mattino saltare in macchina per raggiungere le località di montagna e salire fino alle cime e ai rifugi, tornare poi alla sera a casa stanchi ma soddisfatti, di aver visto e provato sempre nuove emozioni, adesso mi consolo guardando sul computer, pagine bellissime come questa.
Francesco prima di tutto un saluto, poi ti posso assicurare che se tu vuoi andare a vedere il lago di Tovel, ci puoi andare comodamente. Io ho raccontato la gita che ho fatto, ma tu al parcheggio auto, se un amico o famigliare ti porta, sali con la carrozzina sull’autobus, certo se non erro fanno un servizio limitato, non ogni 15 minuti, ma ci sono, io ho voluto fare la strada perchè fino a che le gambe reggono meglio usarle. Di gite ne puoi fare quante vuoi, non devi chiuderti a riccio perchè sei in una carrozzina, sai quanti giovani ci sono nelle tue condizioni? Ho un amico in carrozzina da quando aveva una quarantina d’anni, una volta era spesso con noi, ora è vecchietto davvero e non viene più ma si è fatto tante di quelle gite da non credere. FRANCESCO il computer va bene mentre si sta in casa, ma cerca di uscire. A proposito in montagna sui rifugi a piedi non ci vado più neppure io, vado in funivia se devo altrimenti facciamo percorsi meno difficoltosi. Per i posti da dover camminare davvero due anni fa ho appeso gli scarponi al chiodo!!! Corraggio e una stretta di mano per dirti “guarda avanti non ti fermare” Ciao e grazie di aver letto il racconto… alla prossima