BUON NATALE
Scritto da Giuseppe il 25 Dicembre 2015 | 11 commenti- commenta anche tu!
PER TUTTI GLI AMICI FEDELI, COSTANTI, AFFEZIONATI E SOLIDALI MA ANCHE PER QUELLI SALTUARI, PRECARI, TEMPORANEI, PERIODICI, TRANSITORI, PROVVISORI, PASSEGGERI, MORDI E FUGGI.
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Un invito alla lettura di questo post di Cecilia Zenari che ci riporta indietro nel tempo-
LETTERA DI NATALE
Durante il periodo di Natale, tanti anni or sono, il Nome del Bambino Gesù, nato così Povero e così Grande, era spesso presente nei nostri pensieri e nei nostri discorsi.
Nelle letterine, con immagini di neve e brillantini dorati, che Lo rappresentavano appena nato, scrivevamo, con tanto entusiasmo, poche righe colme d’amore e di riconoscenza, ai nostri cari genitori. Ogni anno, il papà le ritrovava, commosso, sotto il piatto, durante il pranzo di Natale.
Anche i semplici doni contribuivano a rendere gioiosa quell’atmosfera: un orsetto dal pelo corto ricciolino, un bambolotto di plastica, la tradizionale tombola, il gioco dell’oca coi dadi, una pistola da cowboy, un’armonica a bocca, un trenino con le rotaie che funzionava a molla: uno solo di questi giochi… era il massimo, per noi!
Ricordo, papà, quel lontano mattino di Natale, quando tu salisti pian, piano, le scale di legno, con aria compiaciuta e ti sedesti tra noi, sul lettone, portandoci dei doni dentro ad un paniere: tre mandarini, poche arachidi ed alcune noccioline. E noi … un po’ stupiti e un po’ delusi, cercavamo di comprendere se quello era forse uno dei tuoi soliti scherzetti!
Rimane, così in me, indelebile, la tua immagine di giovane papà, il tuo grande affetto, il tuo entusiasmo nell’insegnarci i sentimenti veri del cuore.
Il tuo grande presepe, con lo sfondo dipinto a pennello, le luci colorate, le casette ed il castello che tu avevi costruito dedicandoti con tanta passione.
Quel presepe l’avevi promesso in un momento di grande dolore… e la promessa fu mantenuta, fino a quando noi diventammo adulti e le tue forze, papà, vennero meno.
La sera, ci riunivamo, davanti al Bambino, commossi, a dire una preghiera o ad ascoltare, mentre suonavi, col tuo “prezioso” violino, le dolci lodi all’Altissimo.
Al pranzo di Natale, poi, il nonno Vittorio non mancava mai. Sette, otto tortellini in brodo, per ciascuno: allora erano una novità! Carne di manzo e gallina lessa, un po’ di sottaceti ed infine il panettone coi canditi, riscaldato nel forno della stufa a legna o vicino al caminetto scoppiettante.





