Archive for maggio 15th, 2016

LA DOMENICA DEL BOSCO

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IL RIPOSO AGRESTE

AL PASSO DELLA MENDOLA

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Parlo dei primi anni del dopo guerra, quando la gente delle val di Non e val d’Adige, erano rimaste pressoché in miseria, perché quasi tutti contadini la cui unica risorsa erano i prodotti della terra: chi con le mele, chi con l’uva ma sempre gente che nella dispensa aveva ben poco. I più fortunati avevano il maiale e quello era un regalo anche per i bambini, avevano così una fetta di salame o di speck con il pane. Quello che avevano tutti era il carro che normalmente veniva usato per la raccolta della frutta, o per portare il fieno dai prati fino a casa, con un cavallo o due, secondo le possibilità.

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Con il poco denaro che le famiglie avevano in tasca la villeggiatura era un lusso ma la povera gente si accontentava di trascorrere una settimana al passo della Mendola, un bellissimo posto che era pur sempre un modo di evadere per quei sette, otto giorni che potevano permettersi, come unica vacanza annuale. Il passo della Mendola è in val di Non ma arrivavano tanti contadini o viticoltori dalla val d’Adige, una valle ricca di vigneti.

 

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Arrivavano con i carri e tutto quello che poteva servire per alimentarsi. Piatti bicchieri, a quei tempi le posate e piatti in plastica non erano ancora inventati o almeno non gli si conosceva. Le lenzuola, coperte, una tenda, tanti avevano le stie con le galline in modo da avere le uova fresche al mattino. Tutti in famiglia avevano un compito, la moglie come sempre era addetta alla cucina, i ragazzi dovevano cercare il mangime per chi aveva anche qualche coniglio, e stare attenti al mattino a portare le uova alla mamma. I ragazzi più grandi, ogni giorno, dovevano raggiungere il paese più vicino per l’acquisto dell’alimento principale: dei bei filoni di pane bianco. Il capo famiglia aveva come compito principale, il rifornimento della riserva dell’acqua. Se si era portato il vino bisognava proteggerlo dai raggi solari magari nascondendolo all’ombra di un larice, perché si diceva che acquistasse un gusto migliore. Quasi tutti si portavano una bottiglia di grappa per condividerne un bicchiere con i vicini di tenda. C’erano poi i cavalli o i buoi da dar loro il foraggio che naturalmente avevano caricato alla partenza. Si riposavano sì, per una settimana, ma chi arrivava dalla val d’Adige doveva farsi tutti i tornanti della Mendola che son ben 15 con una salita non indifferente, considerando un dislivello di circa 1100 m.

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Preparata la tenda che di solito era molto grande e attaccata a pini o larici, in modo che se un temporale con il vento con corrente forte non la facesse cadere. All’ingresso c’era la cucina separata da una grande coperta, dietro c’era il carro imbottito di paglia per poterci dormire come se fosse un letto.

 

ASSOMIGLIANO MOLTO  

Ora gli uomini potevano andare a fare passeggiate, giocare a carte, o giocare alle bocce per chi ne avesse avuto voglia, la settimana era per il riposo, le chiacchiere e raccontarsi i segreti per come migliorare a tenere sempre viva la vite o il melo. Per cercare di mangiare meglio, gli altoatesini vendevano i vini e le grappe al negozio vicino al passo, i nonesi vendevano le mele o le pere che in quei tempi c’erano in abbondanza con un pò di patate, ognuno si assicurava i pasti per le famiglie.

 

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Il più bello per i ragazzi piccoli o grandi era giocare ed ogni divertimento era festoso, ridere tra le famiglie nonese con i dialetti italiani e gli altoatesini con i loro vari dialetti tedeschi. Non c’erano cattiverie tra loro, i bambini giocavano e se non si capivano del tutto ridevano e chiedevano ai genitori di aiutarli, era un esempio di convivenza molto bella, la vorrei al giorno d’oggi. Finita la settimana di ferie ognuno ritornava al paese, certi di ritrovarsi l’anno dopo.

Villa Italia

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Villa Imperiale

   

Vado a ritroso di una sessantina d’anni, il passo della Mendola aveva finalmente una strada bella e cominciarono a costruire alberghi con terme. É noto che la pratica della vacanza estiva, come pure la parola Sommerfrische (villeggiatura) sono originarie dell’ Alto Adige, e forse per questo l’Imperatore d’Austria e sua moglie “Sissi”, il patologo Rudolf Virchow, gli scrittori Felicx Dahn, Ernest Wildenbruch e Cosima Wagner, la vedova del grande Richard Wagner, decisero di passare le vacanze al passo, aggiungo che Mahatma Gandhi dopo il grande sciopero della fame riuscì a riprendersi elogiando la stazione climatica d’alta quota e, forse, anche per questo il passo acquistò grande fama.

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STORIELLE DEL BOSCO VIENNESE   

 

 

 

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