LA DOMENICA DEL BOSCO

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Seduta sul divano osservo il salone dove regna l’eleganza, alle pareti due sole foto grandi molto belle, delle piante, pochi mobili ed un bel tappeto. Parliamo dei tempi della nostra gioventù, ma il mio sguardo era fisso al bel pianoforte a coda che finiva di dare un tocco di finezza al tutto.

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Guardandolo il tempo vola lontano, lontano, la mia mente corre a ritroso verso gli anni sessanta, quando avevamo conosciuto un ragazzo giovane come lo eravamo noi. Avevamo scoperto, quanto era felice quando poteva andare da una zia che aveva un pianoforte, e lì sfogava tutto il suo entusiasmo, non importava se ci fossero altri ad ascoltare o meno, per lui importava solo suonare. Fin dai primi anni scolastici aveva cominciato ad andare a lezioni di musica, la sua insegnante, una donna molto dolce aveva cominciato da subito a volergli bene. Se i genitori del nostro amico tardavano a fine mese, lei non si curava di ciò, vedendo nel bimbo prima e nel ragazzo poi, una forte inclinazione per la musica e tanta voglia di apprendere.

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Questo ce lo disse lui in un giorno con quel velo di malinconia che porta alle confidenze. Ritorniamo a quando con la mia compagnia lo abbiamo conosciuto, oltre che essere giovane come noi, era timido, vissuto in famiglia in un primo tempo, poi in collegio per finire gli studi per la sua professione e nel medesimo tempo aveva continuato gli studi di musica. Oltre che andare dalla zia per suonare il suo amato strumento, chiedeva ad un sacerdote suo amico se poteva avere le chiavi per poter suonare l’organo della chiesa.

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Ricordo che ci spiegava come si sentiva gioire quando poteva suonare l’organo, perché per lui era lo strumento più completo, oltre ad avere la tastiera e la pedaliera, l’organo aveva le canne, e l’estensione dei suoni era la più ampia di tutti gli strumenti musicali. Suonava quasi tutti i compositori, è vero che in famiglia non era l’unico a suonare, ma per lui la musica classica era tutto, la sua più grande passione. Poi entrando nella nostra compagnia, il suo grande desiderio di suonare solo musica classica, un po’ alla volta, ma molto lentamente lo ammetto, cominciò a sentirla meno. Prima cominciò a diradare le visite alla chiesa per suonare l’organo, poi un po’ alla volta anche le visite alla zia furono meno assidue. Sapevamo che ascoltava dischi con le sue musiche preferite, ma, in certe occasioni, la nostra compagnia era più forte del pianoforte, lo attirava di più. Guardando quel pianoforte mi chiedo se la colpa almeno in parte per non aver continuato a suonare il piano come un tempo e l’organo, non sia stata nostra. Eravamo allegri, giovani e la nostra musica era il Rock, Twist, Lenti, Valzer, Tango e tutte le musiche ballabili dell’epoca.

   

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Ascoltavamo il nostro amico, quando ci spiegava che per lui la musica era l’altra, Ma siamo andati ad ascoltarlo ben poche volte, quella per noi non era musica da ascoltare, era una nenia per vecchi.  Con il senno del poi, possiamo dire “perché non l’abbiamo mai coltivata quella musica?” Eppure ora andiamo a cercarla e ascoltiamo in silenzio quei pezzi che allora ci sembravano tanto noiosi, e ci si chiedeva: Come farà a suonare solo questa musica?. Abbiamo lasciato che tradisse la sua vera passione per venire a ballare con noi. Forse in un primo tempo non ci siamo neppure resi conto del cambiamento, ma poi ci si accorgeva che era sempre più spesso con noi che non con la sua musica.

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Vorrei chiedermi oggi, perché  non ha continuato a seguire con assiduità la sua passione musicale, invece che suonarla solo sporadicamente. Posso solo dire che per stare con noi ha ingannato il suo grande amore di ragazzo, il pianoforte. E’ passato troppo tempo, certe domande non le possiamo più fare. Il mio sguardo ritorna al pianoforte. É vero, il mio amico di un tempo non c’è più, ma al suo posto c’è un nipote che suona lo stesso strumento. Scende una lacrima? No! É un granellino di polvere che fa lacrimare i miei occhi, allontaniamo le nostalgie che fanno male.

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ERNESTO CORTAZAR - MI AMOR POR TI -

BEAUTIFUL FLOWERS FOR YOU   

 

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COMMENTI

  1. il 12 giugno, 2016 lorenzo12.rm dice:

    Cari Gabriella e Giuseppe. Una pausa domenicale con voi è piena di significati, ricordi, sensazioni. Piacevolissima. Partecipo e vi ringrazio. E vi abbraccio forte.

  2. il 12 giugno, 2016 gabriella.bz dice:

    Lorenzo, grazie di aver partecipato al mio piccolo racconto domenicale, è poco lo sò, ma è un ricordo molto forte. Un abbraccio ciao

  3. il 12 giugno, 2016 Giuseppe3.ca dice:

    Una storia che è anche lo spaccato di un’epoca. Giovani che si affacciano alla vita e che iniziano a fare le proprie scelte, in qualche caso condizionate dagli amici e dal gruppo che si frequenta nell’età nella quale nascono le prime simpatie e i primi amori. Questo non lo hai detto Gabriella ma lo si intuisce e il ragazzo di cui parli avrà avuto pure un nome: perché non svelarlo? Brava, un bel racconto, il Bosco ringrazia. Un saluto sincero, Buona Domenica, ciao.

  4. il 12 giugno, 2016 Giuseppe3.ca dice:

    Caro Lorenzo, diamo il giusto merito a Gabriella, un bel raccontino per la Domenica del Bosco… il mio lo considero solo un lavoro di contorno. Grazie, ciao.

  5. il 12 giugno, 2016 franco dice:

    “Romantic woman” lo scrivo in inglese perchè il tuo racconto mi fa venire in mente la dolcissima Audrey Hepburn che ascolta estasiata il bel Gregory Peck suonare il piano.
    Tutto anni sessanta ….quando eravamo forse un tantino più romantici.

  6. il 12 giugno, 2016 gabriella.bz dice:

    Come hai ragione Franco per metà del racconto, ma il finale è di questi anni, o se vuoi di questi giorni. Un saluto ciao

  7. il 12 giugno, 2016 mariejose2-FR dice:

    Vado ad avvicinare i primi batticuore dell’adolescente che dovrei essere, Gabriella, emozionata ed intimidita, faccia a delle mani leggere, involate sulla tastiera di questo strumento magico… Ai turbamenti provocati dai martelli feltri del pianoforte, proprio a suonare dolci melodie romantiche, o furiose toccàte. Sempre affascinanti sono, ai nostri occhi, quelli che sanno leggere la musica, suonare ed annegarci nelle onde sonore…
    I tuoi ricordi, confidati, sono commoventi, dall’ombra sottile di tenera malinconia, della quale sono profumati. Ore fugaci, sogni mai esistiti, mai dimenticati.

  8. il 12 giugno, 2016 sandra vi dice:

    Un bel racconto Gabriella, venato da una struggente malinconia .Sono gli anni della nostra spensierata giovnezza, e li descrivi si con rimpianto, ma ricodando quanto fossero belli, coinvolgendo musica, amici, un caro saluto. Molto bello e grazie a Giuseppe per il video

  9. il 12 giugno, 2016 gabriella.bz dice:

    Come posso immaginare i tuoi batticuore davanti al pianoforte, le tue prime suonate, tu che conosci lo strumento e sai come si muovono i martelletti felpati. Mentre ti leggo il mio ricordo è ancora più forte. Grazie, un saluto ciao

  10. il 12 giugno, 2016 gabriella.bz dice:

    Forse Sandra mi son lasciata prendere dalla malinconia per gli anni passati ma non certo per i ricordi ancora tangibili e tanto cari, se poi aggiungiamo il nipote di questo periodo, la lontananza non c’è più. Un abbraccio ciao

  11. il 12 giugno, 2016 giuseppe3ca dice:

    Con racconti così belli, ricchi di sentimenti profonti e di grande sensibilità umana, come quelli che sanno fare le bravissime collaboratrici del Bosco che hanno il nome di: Sandra, Gabriella ed alle quali si aggiunge MarieJosè, cos’altro posso fare se non preparare una bella cornice e inserire un video adeguato? Grazie a tutte, ciao Sandra.

  12. il 13 giugno, 2016 tonia.fi dice:

    Gabriella i miei complimenti per i tuoi racconti di gioventù. Sei brava, sai raccontare sempre la realtà, felice giornata per te, ciao.

  13. il 13 giugno, 2016 gabriella.bz dice:

    Ciao Antolella ti ringrazio dei complimenti, sei gentile e sono felice di scrivere se poi ricevo i vostri commenti tanto simpatici. Un saluto ciao

  14. il 14 giugno, 2016 aquilafelice44@libero.it dice:

    Gabry riprovo fare commento .se questa storia è vera diciamo che ha dei forti sentimenti verso un ragazzo che amava tanto la musica soprattutto il pianoforte e l’organo della choave trascinato in chiesa passione fortissima x la musica ma lui si era dimenticato che esiste pure un’altra musica che si chiama AMORE ,voi ragazze lo avete trascinato a conoscere l’amore brave, certo tra le due ha scelto l’amore cosa che avrei fatto anch’io AMORE E MUSICA VIAgGIANO A BRACCETTO BRAVA GABRY BRAVO GIUSEPèPE

  15. il 14 giugno, 2016 gabriella.bz dice:

    Quanto hai ragione Vanny, ma tu mi conosci troppo per non capire e riuscire a leggere tra le righe. In ogni caso hai ragione, la musica e l’amore vanno a braccetto e non poco! Basta pensare che al pianoforte ora c’è il nipote. Un saluto Ciaoo

  16. il 14 giugno, 2016 Giuseppe3.ca dice:

    Un grazie a tutti per la cortese partecipazione, in particolare a
    ? Sandra,
    ? Lorenzo e
    ? Vanni
    per il gentile pensiero. Un saluto.


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