UTILE A SAPERSI
Scritto da Giuseppe il 30 Giugno 2016 | 12 commenti- commenta anche tu!
CREMAZIONE
Tanti pensieri e dicerie si sono alternati nell’arco dei secoli sul parere della Chiesa relativamente alla cremazione del corpo umano dopo la morte ma, qual è la situazione oggi?
PRO o CONTRO
FAVOREVOLI o CONTRARI
GIUSTO o SBAGLIATO?
Forse riusciamo a chiarire le idee leggendo questo breve post del liturgista
Silvano Sirboni, diffuso in questi giorni in occasione della celebrazione dei riti religiosi cristiani.
IL CRISTIANO E LA CREMAZIONE
Fin dall’inizio i cristiani scelsero spontaneamente di affidare il loro corpo alla terra, ad immagine della sepoltura del Cristo. In polemica con questa prassi cristiana, nel XIX secolo alcuni ambienti massonici assunsero la cremazione come professione di ateismo e di odio verso la Chiesa. Per questo nel 1888 essa fu proibita ai cattolici.
Superata quella circostanza e di fronte a nuove esigenze pratiche circa la sepoltura, nel 1963 la Chiesa tolse quella proibizione, pur continuando a manifestare la preferenza per la sepoltura, detta inumazione (da humus = terra).
Pratica, per la verità, già superata con l’uso dei loculi.
La Chiesa non ha nulla contro la cremazione in sé; essa non intacca la fede nella resurrezione. Le norme canoniche sono, invece, fortemente contrarie alla prassi di spargere le ceneri in natura e soprattutto di conservarle in abitazioni private.
Infatti queste due scelte rendono più fragile il ricordo dei morti o lo privatizzano (con il rischio che l’urna cineraria in casa, con il tempo, potrebbe diventare imbarazzante) e verrebbe a mancare quel luogo comune, il cimitero, che nel frenetico svolgersi della vita quotidiana ne ricorda la precarietà, la solidarietà in quella vita di comunione in Cristo che unisce la Chiesa oltre il tempo e lo spazio.
Silvano Sirboni
Lacrimosa dies illa - Wolfgang Amadeus Mozart

