DISASTRO AMBIENTALE
Scritto da Giuseppe il 7 Agosto 2016 | 17 commenti- commenta anche tu!
Stimolata dalla lettura dei post di “Bosco” sul salvataggio della Terra, l’Amica Sandra ha voluto raccontarci un episodio italiano che ha vissuto da vicino.
É una bella testimonianza e te ne siamo grati Sandra.
DISASTRO DI SEVESO
Disastro di Seveso sotto questo nome si ricorda l'incidente avvenuto il 10/07/1976 a mezzogiorno. Era una tranquilla soleggiata giornata di sabato, niente poteva presagire quello che nel giro di poche ore si sarebbe scatenato. Verso le 12.30 nello stabilimento di MEDA il sistema di un reattore chimico andò in avaria, facendo salire la temperatura oltre i limiti previsti. La causa prima fu probabilmente l’arresto volontario della lavorazione senza che fosse azionato il raffreddamento della massa.
L'esplosione venne evitata grazie all'apertura delle valvole di sicurezza, questo però provocò la formazione di quella sostanza micidiale nota come diossina, una delle sostanze chimiche più tossiche. La TCDD (diossina) fuoruscì nell'aria in quantità non ben definita e venne trasportata dal vento verso sud. Si formò una nube tossica che investì i comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Desio. Il comune maggiormente colpito fu Seveso, in quanto situato immediatamente sotto la fabbrica. Le prime avvisaglie furono un odore acre e infiammazione agli occhi. La nube non causò morti, ma moltissime persone, si calcola più di 200, furono colpite da /CLORACNE/ una dermatosi provocata dall'esposizione al cloro o ai suoi derivati, e che causa lesioni e cisti sebacee.
Quanto agli effetti generali sulla salute, sono ancora oggi oggetto di studio.
I vegetali investiti dalla nube si dissecarono e morirono a causa del potente diserbante quale la diossina. Migliaia di animali contaminati dovettero essere abbattuti. Passò più di una settimana prima che la ditta ammettesse che si era verificata la fuga di una nube tossica, e la cosa fu resa ufficiale anche se in ritardo. La Regione Lombardia aveva già avviato un processo giudiziario contro la ICMESA.
IL territorio di Seveso fu suddiviso in tre zone a decrescente livello di contaminazione, zona “A” – “B” e “R”.
Gli abitanti della zona A, la più colpita, furono evacuati e ospitati in strutture alberghiere, le abitazioni furono demolite e uno strato superficiale del terreno venne rimosso. La zona fu presidiata dalle forze dell'ordine per impedire a chiunque di entrarvi. La zona B meno contaminata, e la zona R, zona di rispetto, vennero tenute sotto controllo e in quelle zone fu imposto il divieto di coltivazione e allevamento del bestiame.
In seguito furono create due enormi vasche di contenimento nelle quali fu gettato tutto quello che veniva asportato dalla zona A, costantemente monitorata, terreno rimosso, macchinari utilizzati per gli scavi e per la demolizione. Al di sopra di queste due vasche poi sorse il /PARCO NATURALE BOSCO DELLE QUERCE/ tuttora aperto alla popolazione.
Oggi queste due vasche (quella Medese di 60 metri cubi, e quella Sevesina di 200 metri cubi sono ancora monitorate per evitare il rischio di nuove contaminazioni.
Fu un periodo particolarmente difficile per le popolazioni locali. L'aborto era vietato a quell'epoca, ma dato il caso eccezionale fu accordato il permesso a chi ne faceva richiesta. Gli aborti furono praticati alla Mangiagalli di Milano e a Desio.
Pure noi siamo stati colpiti, anche se indirettamente da quel disastro. I nostri cugini abitanti (per fortuna) nella zona R, ebbero la visita degli specialisti in camice bianco. Fu asportata una falda di terra, e confiscarono per la distruzione sia i prodotti dell'orto che i pochi capi di bestiame.
È rimasto molto controverso il riconoscimento dell'aumento dei casi di tumore riscontrati comunque nella zona.
I danni furono liquidati dalla multinazionale nel giro di tre anni con una spesa complessiva di 200 miliardi di lire per un totale di settemila pratiche di richiesta di risarcimento.
Questa è la realtà dei fatti.
Eppure soffia di Pierangelo Bertoli



Ah, Sandra e Giuseppe, se ci ricordassimo di più di questi disastri e ci occupassimo di meno di episodi futili e senza importanza! La tragedia di Seveso dovrebbe ammonirci sempre. E la ricostruzione che ne fa Sandra è preziosa. Grazie, grazie.
Di quella terribile tragedia ne hai descritto i lati che forse non tutti sapevano, io per prima. Alle volte non si pensa a queste tragedie e si piange per poco. Brava Sandra ti abbraccio ciao, bellissimo video di Giuseppe.
Grazie LORENZO del tuo intervento ,purtropoo queste tragedie nn servono ad ammonirci ,causano solo disastri ,le conseguenze poi le vedremo negli anni a venire,un caro saluto
VEDI GABRIELLA ,questa vissuta l’ho vissuta ,ho avuto modo di avvicinare persone colpite ,assistere a tante tragedie ,sono momenti veramente dolorosi ,nn li puoi scordare ,grazie del tuo commento un caro saluto
un ringraziamento di cuore a te GIUSEPPE ,hai messo in evidenza il mio pezzo in modo molto perfetto ,completato dal bellissimo video,un caro saluto
Concordo con la tua analisi Lorenzo ed esprimo il mio compiacimento per la cara Sandra che ha voluto esporre il problema nel modo giusto e senza remore. Penso che da parte dei più ci sia quasi una sorta di timore ad affrontare argomenti seri ed importanti ed ecco perché spesso ci si rifugia nelle canzonette o storielle banali meno impegnative. Viviamo in una società usa e getta. Grazie, ciao.
Felice che ti sia piaciuto il video Gabriella. L’ho scelto perché l’ho ritenuto moldo adatto all’argomento trattato oltre al fatto che piace anche a me. Grazie, ciao.
Sono io a ringraziare te Sandra. Un post di tale importanza meritava tutte le attenzioni per creare una bella pagina e spero di esserci riuscito. Ho trovato in rete le immagini originali e un video veramente adatto e ho cercato di fare del mio meglio. Ricambio il saluto con vera stima, ciao.
Ricordo perfettamnete il disastro del luglio 1976 e le verità e le bugie che si leggevano sui giornali o si sentivano in radio o in TV. Tutti innocenti e tutto dovuto al caso!!!! Poi finalmente venne fuori la verità, come al solito l’incuria! Brava Sandra che ci hai, avendo vissuto i’evento di persona, raccontato i tristi momenti di allora e, purtroppo, forse, ancora le conseguenze ad oggi! Il video contorna e arricchisce lo strazio che Giuseppe ha colto e che ci ha offerto!!
Grazie EDIS per il tuo commento ,sono stati momenti veramenti difficili ,anche davanti all’evidenza dei fatti ,la verità è stata tenuta nascosta x più di 8 gg. Questo nn ha aiutato a diminuire l’entità del disastro, un caro saluto,
un’altra strage da aggiungere a tutte le altre che si sono succedute in quegli anni, e, come tutte, hanno avuto la stessa fine: la vera verità non la sapremo mai, ricordare serve x non dimenticare.
Grazie Sandra x averci aiutato, appunto, a non dimenticare e grazie, come sempre a Giuseppe, che ha corollato il triste racconto.
Grazie anche a te Carlina per il gradito commento, parlarne per non dimenticare, soprattutto che non si debbano più ripetere simili disgrazie. Avere una casa e doverla lasciare e non poterci più entrare nel giro di poche ore è un dolore tremendo indescrivibile. Un caro saluto.
Mi ricordo benissimo,una mia collega abitava a Seveso, momenti veramente brutti. Grazie Sandra di averlo ricordato.
GRAZIE a te ANNA , è stato veramente molto brutto, anch’io avevo dei cugini in zona con un bimbo di pochi giorni, li abbiamo mandati via subito, sono state giornate veramente tristi, quella puzza e continuavano negare, nn era successo niente. Un caro saluto
Bisogna dare atto a “Bosco” che anche in tempo di ferie posta articoli di interesse ,quasi sempre legati alla natura e alla sua salvaguardia. Commenti tutti pertinetissimi, vorrei ricordare un’altra tragedia non avvenuta nel nostro territorio , quella di Chernobyl , che in questi anni ha fatto aumentare in maniera enorme le tiroiditi ,sopratto quelle femminili. Siamo seduti su bombe, tra centrali atomiche ed industrie inquinanti potremmo essere in continue possibilità di tragedie,perchè accadano basta un terremoto, un errore umano o l’obsolesenza delle strutture , noi possiamo farci ben poco solo sperare che le tragedie non avvengano e lottare contro tutto ciò che è inquinante.
Certo FRANCO , un errore umano è sempre possibile e imprevedibile, purtroppo ne vediamo le conseguenze devastanti. Io ero presente ,nn posso dimenticare quei momenti veramenti tremendi, grazie per aver commentato un saluto
Vero Franco, anche la vicenda di Chernobyl meriterebbe una trattazione specifica ma, come hai messo in evidenza, il Bosco non prende ferie e sta facendo quanto è possibile fare con le poche risorse disponibili. Grazie per i tuoi interventi sempre mirati e di grande perspicacia. Ciao.