UNA STORIELLA PER RIDERE
Scritto da Giuseppe il 14 Agosto 2016 | 16 commenti- commenta anche tu!
Siamo a Ferragosto, la maggior parte dei nostri amici che possono godere di un periodo di ferie, sono in vacanza, in villeggiatura al mare, in montagna o al lago, in Italia o all’estero. Noi, invece, siamo qui, nel nostro Bosco incantato, che possiamo fare?
Sistemandoci in un angolino riparato dalla calura ci consoliamo con la lettura di una simpatica storiella.
STORIA DI CORVI
IL SALOTTO DI MADAME CLARY
Madame Clary era una corvina le cui piume avevano perso la lucentezza di una volta ma mantenevano ancora un bel nero vivo.
Madame Clary, corvina diligente e di modi gentili, teneva cura del suo nido facendosi aiutare, di volta in volta, da due amici: Schioppo e Sprizzo, due corvi non più giovanissimi pure loro, ma che mantenevano ancora un bel piumaggio nero che, all’occorrenza, spolveravano e tenevano lucido per mostrarsi disponibili qualora le circostanze offrissero qualche buona occasione.
Madame Clary li teneva alla corda entrambi: Schioppo aveva sede in un albero più distante ma Clary si faceva aiutare da lui per tutte le cose che potevano servire per mantenere un bell’aspetto per sé e per il suo nido.
Sprizzo era ubicato più vicino e veniva utilizzato, quando serviva, per l’approvvigionamento delle cibarie e spesso e volentieri si tratteneva sull’albero di Clary per un pasto mattiniero o serale.
Insomma si era creato una sorta di triangolo che Madame Clary gestiva molto abilmente perché accortamente destinava una parte della giornata a Sprizzo e un’altra a Schioppo.
I due poveri corvi sapevano poco l’uno dell’altro, ovvero, solo ciò che Clary riferiva loro ma ad entrambi assicurava che i rapporti con “l’altro” erano solo di amicizia e non c’era niente di tenero… Per i due non c’era mai stata occasione di incontrarsi, questo fatto non era mai avvenuto.
In entrambi comunque era nato il sospetto che Madame Clary potesse fare il doppio gioco e quindi poteva raccontare bugie sia all’uno che all’altro.
Mentre Schioppo, di carattere forte tendenzialmente venoso si adirava quando veniva a conoscenza degli incontri di Clary con Sprizzo fino ad arrivare ad accese litigate di gelosia, quest’ultimo era più accomodante e, forse per una sua interiore convenienza, fingeva di credere e restava sottomesso al volere di Clary che lo dominava caratterialmente.
La vita continuava così da un pezzo e Madame Clary riusciva a tenere calmi i due uccelli che continuavano a svolazzarle attorno ma solo fino al punto che lei concedeva sia all’uno che all’altro.
Pur senza una legge sancita da un Parlamento, anche tra gli animali vige il tacito rispetto della privacy per cui non pretendiamo di sapere se Madame Clary allargasse le ali o alzasse la coda con l’uno o con l’altro, lei assicurava di no, ma tutto era possibile, sono cose della vita anche nel mondo degli uccelli.
Molto abile a gestire il suo tempo libero Clary era anche brava ad inventarsi delle astute fole quando mancava un appuntamento con l’uno o con l’altro oppure le serviva uno spazio solo per sé stessa. Clary era molto orgogliosa della sua autonomia e ne pretendeva il rispetto.
A lungo andare le cose si erano stabilizzate così e sia Sprizzo che Schioppo si erano adattati ai voleri di Madame Clary che continuava a dominare sui due secondo il suo perentorio e insindacabile volere.
Un giorno, però, si affacciò alla corte di Clary un terzo corvo: Zirlo che aveva casa due alberi più in là. Era una vecchia conoscenza di Clary e, nel ritrovarsi, ci fu subito intesa tra loro.
Uscirono alcune volte insieme, saltando di ramo in ramo, svolazzando tra gli alberi e giocando a nascondino tra le foglie. Manco a dirlo, finirono entrambi nel nido ad ali allargate, forse era nato quel sottile sentimento che, anche per gli animali, si chiama amore…
I due si resero conto che erano fatti l’uno per l’altra e Clary si dimenticò presto dei suoi due amici di prima.
Scoperta la cosa, Sprizzo e Schioppo, si ritrovarono a guardarsi reciprocamente com’era cresciuto il loro becco e scoprire che altro non erano che due poveri, miseri merli solitari, vaganti, senza fissa dimora, tra il fogliame di una immensa foresta. D’altra parte, non poteva essere diversamente con una corvina che voleva sentirsi regina ma che in fondo, anche lei, non era che una piccola merla.
Questa la storiella per trascorrere insieme una domenica d’agosto… spero vi sia piaciuta e non dubito che saprete trarre le vostre conclusioni e anche una spiritosa morale: grazie!
Auguro Buon Ferragosto in allegria per tutte/tutti, Ciao.





