MIGRANTI
Scritto da Giuseppe il 4 Settembre 2016 | 11 commenti- commenta anche tu!
Omran e Alaa
Stava attraversando l'acquitrino oltre la spiaggia greca dove era approdato con altri fuggiaschi. Aveva perso tutti i suoi cari in quella martoriata terra oppressa da una guerra che non finiva mai. Era solo, le scarpe di tela erano già imbibite di fanghiglia e l'unico aiuto che aveva per proseguire il cammino era la mano dell'uomo grande con il basco rosso che illuminava il sentiero con una torcia. Era insieme a tanti altri, adulti e bambini, che camminavano lenti per arrivare al primo villaggio dove si sarebbero potuti rifocillare.
La notte sembrava ancor più buia e le stoppie illuminate dalle torce brillavano di una spettrale luce giallognola. L'uomo grande dal basco rosso gli lasciò la mano per soccorrere una donna che era caduta nel fango. Il buio lo avvolse, ma vide nel baluginio delle torce due piccole luci vicine, si accorse che erano gli occhi di un cane, piccolo, bruttino, con un orecchio che gli pendeva sulla fronte."
Ciao !" Omran lo guardò stupefatto, "Ma tu parli?" "No sto solo pensando assieme a te e per questo hai l'impressione di sentire una voce. Sono venuto anche io dalla guerra insieme al mio padroncino annegato nel tratto di mare che hai appena attraversato. Io so nuotare lui non sapeva e mentre affondava nell'acqua scura gli sono stato vicino finché non ha toccato il fondo e in quei pochi minuti ho sentito tanto forte il suo pensiero ed è stato tanto forte il mio che sono riuscito a comunicargli tutto il mio affetto ed ho capito che potevo parlare così". Il bambino stupito si sedette su di una pietra guardando il cagnolino che dimenava felice la coda... "Siamo rimasti soli tutti e due, vuoi essere il mio bambino/padroncino?"
Omran rispose un sì che occupò tutti i suoi pensieri, si chinò e prese tra le braccia l'animale. "Come ti chiami ?" "Lui ,il mio padroncino, mi chiamava Alaa , con due a sia ben chiaro" "Bello il tuo nome e semplice da pronunciare... io mi chiamo Omran". Si accorsero di essere rimasti soli, le luci delle torce erano ormai lontane ed era impossibile raggiungerle. "Come facciamo?" Chiese disperatamente Omran. Il cane si mosse verso un cespuglio dal quale partiva un albero senza foglie. Si videro due lucine che si muovevano da destra a sinistra in modo strano. "Che cos'è ?" chiese il ragazzo, "è' un gufo, non ti preoccupare, ora gli domando dove andare, lui non può comunicare con te, ma tra animali ci intendiamo in qualche modo".






