LO SCORRERE DELLA VITA
Scritto da Giuseppe il 30 Ottobre 2016 | 13 commenti- commenta anche tu!
LO SCORRERE DELLA VITA
Poco tempo fa alcuni amici mi chiedono, vuoi venire a vedere il nuovo ristorante che c’è sopra Tirolo e mi spiegano da che parte si doveva andare.
Io li guardo e chiedo se hanno già finito di fare tutta la strada, ne avevo sentito parlare ma era lungo il lavoro, loro mi assicurano che tutto è perfetto. Ci diamo appuntamento per il sabato sera, gli amici del vecchio quartiere con le mogli ci sono, così si parte. Per i più è la prima volta che si va fino lì in macchina, io osservo e rimango esterrefatta da tanta bellezza, quello che una volta era un povero maso ora è uno stupendo chalet.
Avendo prenotato, il tavolo è riservato e addobbato con tutto quello che l’autunno ti offre, grappoli d’uva, castagne, zucche, mele, pere il tutto ben sistemato in grandi centro tavola o panieri negli angoli delle sale.
I dolci preferiti sono le castagne coperte di cioccolato che sembrano tanti cuori. Mi guardo attorno pensierosa, il mio pensiero è semplice anche se profondo.
Come può essere che in una ventina o poco più d’anni, un maso d’una povertà senza paragoni, perché mancava l’acqua, non che non ci fosse, ma dovevano andare a prenderla alla sorgente, non esisteva la corrente né la strada, fosse diventato uno chalet tanto bello, dove non manca niente.
Negli anni trascorsi, quando la natura era normale, ossia in inverno nevicava in primavera era tiepido il sole e d’estate bruciava, per poi spegnersi in autunno, in quel maso non era possibile viverci in inverno se c’erano bambini, perché lo stretto sentiero era colmo di neve ed era impossibile scendere per andare a scuola. Ricordo che mi parlavano di quel posto, come di un angolo del paradiso durante l’anno, ma appena arrivava la neve, la povertà superava i limiti. Persino il costo delle candele era alto, per non parlare dell’olio della lanterna, oggi vedo luci, c’è il telefono, hanno fatto una strada da poter passare tranquillamente, e naturalmente l’acqua arriva nei vari rubinetti. Penso a quando al mulo attaccavano un carretto stretto per scendere a fare la spesa per mesi, certo non compravano tanto, il necessario per vivere, ma il maso era in un punto della montagna dove era impossibile non fermarsi ad ammirare tanta bellezza. Oltre alla conca dove si adagia Merano con i suoi paesi limitrofi, si vede la val d’Adige con il fiume che scorre verso Bolzano. La metamorfosi che c’è stata è incredibile, una volta lassù ci andavano chi si sentiva in grado di camminare veramente, nel sentiero si alternavano dossi e buche a non finire.













