LAGO DI LUGANO
Scritto da Giuseppe il 4 Dicembre 2016 | 21 commenti- commenta anche tu!
PICCOLO MONDO ANTICO
Sto prendendo dalla libreria alcuni volumi da mettere in valigia, vedo in fondo un piccolo libro, dalla copertina piuttosto sciupata. Lo prendo un po' incuriosita, ma è PICCOLO MONDO ANTICO, di Fogazzaro. Mentre mi chiedo come può essere finito lì, accarezzo quelle pagine sciupate, ricche di dolci ricordi di tanti anni fa.
Siamo a Cima, sul lago di Lugano (il pezzo italiano) ove abbiamo la nostra casetta e passiamo i fine settimana e i mesi estivi. Aldo, mio marito, è riuscito ad avere i permessi ed ha fatto ricostruire la darsena per mettere il suo motoscafo. Sono seduta sul terrazzo sopra la darsena, sto leggendo il libro e nello stesso tempo, sono sempre affascinata dallo stupendo panorama del lago verso Lugano.
Un rumore di motore, un richiamo e mi sporgo dalla ringhiera verso il lago: eccoli padre e figlia sfrecciare veloci sul motoscafo, mio marito tiene sua figlia davanti lui e la lascia guidare. Io urlo “Andate adagio” ma sono parole al vento, si divertono tanto, vanno al confine e poi tornano. "Vieni anche tu mamma, dai, provaci…." "No io su quel coso non metterò più piede, mi è bastato la prima volta". Finalmente scende, mentre Aldo sistema lo scafo, noi due facciamo una passeggiata. E' un bel sentiero che in breve ci porta sul piazzale del Santuario Della Madonna della Caravina.
Anche da qui abbiamo una vista stupenda del lago con lo sfondo del MONTE BRE. Ci sediamo sul muricciolo e Laura vede il libro nella mia borsa “Cos'è mamma?” Il libro che ho appena preso, sembra che i fatti si svolgano qui in Valsolda. L' autore abitava laggiù: “Vedi, le indico delle case più sotto, andremo a vedere”.... Lei non chiede altro, io non aggiungo altro, non mi sento di raccontare la trama, è triste la morte di Ombretta. Ora anche Laura, mia figlia, ha la sua barca, Lauretta, suo papà gliel'ha fatta fare da un artigiano del posto. Bella solida e forte perché appena possibile possa usarla stando sempre vicino alla riva del lago.
Chiudo gli occhi e il ricordo di quegli anni felici si accavallano nella mia mente e scorrono veloci, troppo veloci... eccomi stretta a mio marito, seduti sul divano stiamo ammirando attraverso il finestrone del soggiorno il lago che è tutto un luccichio sotto il cielo stellato. Dall'altra parte del lago la strada che scende da Lanzo è un brillare di luci. Mio marito mi stringe sussurrando “Ho te, Laura, tutto questo. Penso d'essere veramente felice”. Ma quanto dura la felicità? Un nodo mi stringe la gola, mio marito ci ha lasciate e forse qui in quest'angolo che lui tanto amava anche mia figlia ha cominciato ad accettare la sua morte e siamo tornate con mio suocero e la sua amica.





