L’ULTIMA FOGLIA
Scritto da Giuseppe il 14 Gennaio 2017 | 16 commenti- commenta anche tu!
Storia di pettegolezzi paesani
(Oggi lo chiamano gossip)
Era nata a primavera vestita di un verde brillante, passando al look d’estate con un verde cupo e aveva superato l’autunno assumendo un colore giallino, quasi biondo e con quella nuova veste aveva resistito anche alle prime folate del gelido vento invernale. Era lì, in alto, attaccata al suo ramo dove aveva germogliato e ora rimasto spoglio ma orgoglioso di avere ancora una foglia che era rimasta fedele. Tutte le sorelle erano cadute e Geppo, che si prendeva cura del giardino, più per hobby che per mestiere, le aveva raccolte, di volta in volta, riempendo bidoni e bidoni che poi venivano ritirati da Raimondo, noto Mondino, che passava settimanalmente con il suo carretto sgangherato trainato da un vecchio mulo stanco più dello stesso padrone.
Trattavasi già d’allora di una sorta di raccolta differenziata, infatti tali foglie erano destinate al deposito che provvedeva al compostaggio per ottenere concimi per l’agricoltura.
Mentre guardava quell’ultima foglia che si ostinava a restare attaccata al suo ramo, sentì una voce che lo salutava: “Buongiorno Geppo”. Era Betta che ogni mattina passava per quella strada per andare a far la spesa e vedendolo attraverso la cancellata era solita darle il saluto.
“Ciao Betta,” rispose Geppo, “Quando posso venire per un caffè”. “Non oggi, vedremo, so bene che non è il caffè che vuoi e non cercare di nasconderlo”, disse Betta. Geppo, di rimando, rispose: “Sei come quella foglia lassù, non vuoi lasciarti andare, forse anche tu hai un ramo al quale vuoi restare attaccata.”
In effetti Betta e Geppo, avevano vissuto una intensa tresca amorosa tra loro, durata per un certo periodo, poi, improvvisamente, Betta aveva deciso di interrompere adducendo motivi vari. Diceva che l’età avanzava e iniziava a farsi sentire ma anche perché gli erano venuti gli scrupoli per il fatto che Geppo era sposato sebbene vivesse praticamente da separato in casa perché la moglie, instabile di mente, non era più in grado di accudire ai doveri di moglie e i rapporti si erano allentati tra loro fino ad arrivare alla più completa indifferenza.
Era Geppo che suppliva in casa alla maggior parte delle incombenze casalinghe e, in dipendenza della sua profonda educazione umanitaria ricevuta nella sua famiglia, non se la sentiva di lasciare sola una persona che aveva costante bisogno di aiuto e di sostegno.
Geppo non aveva mai fatto un torto alla moglie e tantomeno l’aveva mai tradita fintanto che non conobbe Betta che lo aveva risvegliato a piaceri che lui aveva quasi dimenticato. Betta asseriva che anche per lei le cose stavano così: vedova da tanti anni e mai un’avventura, quindi solo con la conoscenza di Geppo aveva ritrovato gli impulsi e i sentimenti di donna ancora piacente e capace di abbandonarsi tra le braccia di un uomo.
Poi, improvvisamente, tutto era finito, Betta disse che non aveva più stimoli e non sentiva più niente, disse “basta” e chiuse la porta. Aggiunse pure che il paese è piccolo e la gente mormora, dobbiamo starcene calmi.
Questo fatto lasciò incredulo Geppo, dopo tanto ardente amore, non poteva esserci un cambiamento così improvviso e cominciò a chiedersi cos’era successo. Cercava di capire e gli sorsero forti dubbi che potesse esserci un altro uomo.
Betta frequentava un circolo dove si giocava a carte e aveva molte amicizie sia femminili che maschili e tra questi poteva essercene uno che aveva interessato Betta al punto da farle cambiare idea su Geppo: tutto era possibile.
Questo era il pensiero di Geppo anche perché ogni suo tentativo di riallacciare la relazione era andata a vuoto. Betta inizialmente rimandava sempre senza mantenere le promesse per arrivare poi ad un diniego completo e assoluto.
La conferma che Betta doveva avere un altro uomo la ebbe indirettamente da Esterina, nota per essere la pettegola del paese per eccellenza. Rina, così si faceva chiamare, gestiva una sorta di emporio dove si vendeva di tutto, abbigliamento, profumi, cartoleria e persino i giornali. Un giorno chiese a Geppo se gli erano piaciuti il nuovo completino intimo e il profumo che Betta aveva acquistato da lei la settimana passata. Geppo fece buon viso a cattivo gioco e capì che Rina era venuta a conoscenza della sua relazione con Betta ma non sapeva che la cosa era finita.
Dunque Betta si faceva bella ma non per lui, sorse il sospetto che doveva esserci un altro e si mise in all’erta per scoprire chi era il fortunato.
Geppo, in paese, aveva svolto per molti anni le mansioni di Segretario Comunale e conosceva tutti e non ci volle molto a capire chi era il prescelto di Betta.
Aveva notato che Antonio, detto Nuccio, il vicino di casa di Betta, abitante nella villetta confinante, lo aveva sostituito nel provvedere alla cura del giardino di Betta e questa lo ricambiava con qualche lavoro domestico: pulizia della casa, lavaggio e stiratura degli indumenti.
Betta e Nuccio non erano arrivati ad una effettiva convivenza, né avevano intenzione di unirsi perché questo avrebbe comportato la perdita della pensione di reversibilità da parte di lei ma, tanto era sufficiente saltare lo steccato e uno era nella casa dell’altro o viceversa. Si poteva stare un po’ da una parte e un po’ dall’altra.
Geppo in qualità di poeta dilettante aveva scritto alcuni versi da dedicare a Betta ma dopo questa scoperta non ebbe mai a consegnarglieli, ormai non sarebbe servito a niente. C’est la vie.
NOSTALGIA
Nostalgia di un sorriso,
nostalgia di un abbraccio,
di uno sguardo negli occhi,
della tua mano sul mio viso,
di un braccio sulla spalla,
di una stretta delle mani,
di una passeggiata insieme
in quel viale del nostro primo incontro
con le foglie d’autunno
che il vento spostava
per liberare la strada
al nostro passare,
nostalgia di quel bacio rubato
sbocciato in un momento d’estasi spontanea,
sento ancora l’eco dei battiti di quel cuore impazzito
che attraversavano ogni spessore degli indumenti,
non c’era ostacolo che potesse fermarli,
volevano far sentire la loro forza
per far sapere al mondo che era nato un amore
che non conosce ostacoli e nessuno può fermare.
Geppo era nel suo giardino, su una scala a pioli, intento a potare le piante per prepararle alla primavera in arrivo e vide passare per la strada Betta che, come di consueto, si rivolse a Geppo con il solito “Buongiorno” Geppo la guardò dall’alto ma non rispose, era caduta l’ultima foglia e anche l’ultima speranza.
Scese dalla scala, rientrò in casa, e si preparò un caffè, poi aprì il quaderno dove aveva scritto la poesia e aggiunse poche righe:
….. ma non è stato così.
nostalgia di un bacio,
nostalgia d’amore,
nostalgia di te.
Accartocciò le pagine scritte e buttò tutto nel cestino: poesia, amore e alcune foglie secche che, innocenti e ignare di tutto, erano state conservate tra una pagina e l'altra del quaderno.
Una vicenda nella quale ha vinto il calcolo delle convenienze e ha perso l’amore.
Forse mi sono dilungato troppo: la storia prende spunto da un fatto reale ma scusate se mi sono lasciato prendere la mano con le mie aggiunte romanzesche per cercare di rendere piacevole, o almeno interessante la lettura della storia.
Spero di esserci riuscito.
Charles Aznavour - Ed Io Tra Di Voi










