Archive for febbraio, 2017

STORIA DEI TEMPI ANDATI (epilogo)

LA DONAZIONE epilogo

   

LA DONAZIONE

La storia di Camilla

(epilogo)

Nel paesello la vita continuava nella sua monotonia, tutti i giorni uguali ma movimentati in ogni tipo di lavoro mirato sempre a recuperare qualcosa per sbarcare il lunario e  le altre esigenze della vita. Gli uomini in campagna per i vari lavori stagionali, le donne, prevalentemente casalinghe, oltre ai lavori domestici nella propria casa, si riunivano in gruppo nel giorno che si faceva il pane per tutta una settimana, in casa dell’una o dell’altra ma comunque in quelle case dotate del forno per cuocere il prezioso alimento.PANE--180x140

C’era anche il giorno dedicato al bucato per cui un giorno alla settimana si riunivano per andare al fiume per lavare i panni e i propri indumenti. Più che fiume era un ruscello dove scorreva acqua pulita, allora non contaminata da scarichi di nessun genere. Le più umili facevano questi lavori per le signore più facoltose ricevendo in cambio non denaro che ne circolava veramente poco, ma legumi, farina, formaggio, lardo, olio, salumi e quant’altro poteva servire per il sostentamento della famiglia.

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Camilla faceva i tuoi turni e due volte alla settimana si recava per i lavori nella casa di Franciscu perché questi erano gli accordi per assolvere il costo dell’affitto della casa dove abitava che era di proprietà di quest’ultimo.

Olio d'Oliva extra-vergineCome sappiamo dalle precedenti puntate, tra loro era nata una sorta di relazione affettiva, chiamiamola così, che andava avanti con tutte le cautele del caso per i possibili risvolti disastrosi qualora fosse venuta alla luce od anche che trapelasse qualche sospetto.

C’era sempre qualcosa di precario ma Camilla, nella sua lungimiranza, voleva arrivare ad una soluzione definitiva e tra una approccio e l’altro, tra una tenerezza e l’altra, finta o reale, disse a Franciscu che la cosa andava avanti ormai da troppo tempo e lei non poteva continuare così e palesò con molta decisione che avrebbe voluto la proprietà della casa dove abitava perché era un diritto che si era guadagnata e che le spettava in dipendenze della bambina che era nata dalla loro relazione clandestina. Così almeno asseriva Camilla e metteva in gioco il fatto che lui stava invecchiando e che alla sua morte, il figlio o i nipoti di lui avrebbero acquisito il diritto all’immobile e lei, ma soprattutto la figlia, sarebbero rimaste senza niente. flora-312815__340

Ci volle un po’ di tempo e tutta la martellante perseveranza della donna, ma alla fine Franciscu entrò nello stesso ordine d’idee di Camilla e si convinse che era la cosa giusta da fare ma voleva la garanzia che Camilla avrebbe continuato ad assisterlo in tutti i sensi  per quanto fosse rimasto in vita. Camilla si dichiarò d'accordo. Bisognava solo trovare il modo e la giustificazione di questo passaggio di proprietà che non era un acquisto in quanto non c’era pagamento in denaro. Per la soluzione i due decisero di recarsi nel capoluogo di provincia per interpellare un famoso notaio titolare di uno studio notarile che era diventato storico ormai perché da decenni era assicurata la continuità da padre in figlio e quasi tutti i passaggi di proprietà che avvenivano nella provincia venivano registrati in questo arcinoto studio.

Il buon notaio ascoltò le intenzioni e le motivazioni dei contraenti e suggerì che la migliore soluzione era un atto di donazione quale compenso per i lavori prestati ormai da tempo da parte di Camilla nella casa di Franciscu con la condizione che la stessa si impegnava ad assistere il vecchio finché era in vita.

Definiti gli accordi e stabilita la data per la stipula dell’atto i contraenti si recarono dal notaio accompagnati dai testimoni che avrebbero dovuto confermare con la firma la regolarità del rogito.

Al momento della deposizione della firma, Franciscu ebbe un attimo di esitazione e chiese di consultarsi privatamente con il notaio al quale domandò se nell’atto era scritto che Camilla si impegnava anche a scaldargli saltuariamente il letto come aveva fatto finora perché questo era l’accordo segreto tra lei e la donna beneficiante della donazione. plants-576585__340

Il buon notaio si fece un sorrisetto sotto i baffi e con diplomatica pazienza gli fece capire che questo non poteva essere sancito in un atto pubblico… erano accordi strettamente privati.

Franciscu capì che doveva fidarsi della parola di Camilla, si rassegnò e, alla presenza dei testimoni, appose il segno di croce come sua firma, il poveretto non sapeva né leggere, né scrivere. Seguirono la firma di Camilla, e dei testimoni, il tutto sancito dalla formula di rito sottoscritta dal notaio. L’atto era valido e sarebbe stato trascritto nell’Ufficio del Registro e al catasto immobiliare.

Nello studio notarile c’era anche Antonicu ma astante neutrale a tutta la vicenda, padrona della casa era divenuta Camilla.

Quando rientrarono al paese, nell’entrare nella loro abitazione, Camilla abbracciò Antonicu e disse: “Ora abbiamo una casa nostra, la famiglia sta crescendo e devi darti da fare per costruire un’altra stanza e un bagno con la vasca, ma ti chiedo anche un'altra cosa: con i tuoi amici potete costruirmi pure un forno che voglio cuocere il pane in casa senza andare a sempre a chiedere il favore alle vicine.

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La piccola Maria Grazia cresceva anche lei e diventava veramente una graziosa bambina dai lineamenti molto somiglianti al padre Antonicu, non ci sarebbe stato bisogno dell’esame del dna per capire che era figlia della coppia regolare. Camilla lo sapeva fin dall'inizio, quanto aveva lasciato credere a Franciscu era stato un sapiente inganno di donna. É proprio vero che le donne ne combinato di tutti i colori, ne sanno sempre una più del diavolo, povero diavolo.

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Venendo al nocciolo, si era trattato quindi di una doppia donazione ma nello scambio chi ha dato di più: Franciscu, con la cessione dell’immobile o Camilla, con la donazione di sé stessa e del suo lavoro? E il buon Antonicu, in quale situazione si è venuto a trovare: ha perso o guadagnato?

A voi la risposta, la vita continua…

 

Giuseppe__35956 A

  buona domenica  

Ed ora un pò di allegria musicale

 

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