IL RICCO E IL POVERO

B.D. 111

IL RICCO E IL POVERO

IL RICCO E IL POVERO

 

Questa è la storia di due amici, una vicenda di quando c’era ancora la lira e non avevano ancora inventato le carte di credito e i bancomat ma per brevità la racconto come fosse storia di oggi e quindi ho fatto la conversione in euro.

 

  I DUE COMPARI

 

Si conoscevano da ragazzi, due vite parallele ma con destini diversi: Marco che si era affermato nella vita, viveva con una certa agiatezza tale da essere considerato “ricco” mentre Gianni che continuava la sua battaglia quotidiana per cercare di guadagnarsi il pane era considerato “povero”.

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In effetti era proprio così uno ricco e uno povero ma questo non impediva che fossero sempre in grande e fraterna amicizia, anzi erano diventati pure compari perché Marco aveva tenuto a battesimo uno dei figli di Gianni. Gianni sapeva che in caso di necessità poteva sempre rivolgersi all’amico fraterno. Così avvenne che un bel giorno Gianni andò a chiedere un prestito all’amico Marco. “Compà, il lavoro scarseggia, sono in ristrettezze, devo pagare la bolletta della luce e non so come fare, se puoi aiutarmi” Marco rispose: “Certo, ma ci mancherebbe, quanto ti serve?”. Gianni non fece in tempo a pronunciar parola che Marco continuò: “Vedi quel mobile, vai, apri il primo cassetto in alto e prendi quanto ti serve”.

 

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Gianni aprì il cassetto indicatogli dal compare e si meravigliò di trovarlo pieno di biglietti di ogni taglio, 50, 10, 20, 100 e anche 200 €uro, spiegazzati e messi alla rinfusa tale da colmare completamente il cassetto. Gianni prese quattro biglietti da 50 e rivolgendosi all’amico disse: “Compà, duecento euro ho preso, restituisco appena posso, grazie”. – “Stai tranquillo” risponde Marco, “Vieni, bevi, ho versato anche per te” e sorseggiarono insieme un paio di bicchieri di buon vernaccia.

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Passò un pò di tempo e Gianni, riaggiustate le sue finanze, tornò da Marco a ripianare il debito: “Ecco compà, son venuto a riportare quanto dovuto” e tese la mano con i soldi verso l’amico che gli disse “Vai rimettili dove li avevi presi.” Gianni così fece notando che in quel cassetto continuava a regnare una grande confusione con biglietti di ogni taglio e monete messi lì in ordine sparso. Con gli alti e bassi delle economie di Gianni, lavorante a giornata e in continuo precariato, le richieste di aiuto all’amico Marco si ripetevano periodicamente, vuoi per l’acquisto di una bombola di gas, oppure per il corredo scolastico del figlio che andava alla scuola media ecc., Gianni umilmente chiedeva e Marco bonariamente prestava e ancora Gianni, appena poteva, restituiva. Il sistema era sempre lo stesso: Alla richiesta di Gianni, Marco rispondeva “Vai, sai dove sono, prendi quanto ti serve” e all’atto della restituzione “Vai, rimettili dove li hai presi”. I soldi erano lì, sempre alla rinfusa in un cassetto pieno e Gianni pensava che Marco forse non sapeva neppure quanto possedeva in totale. seduccion_del_vino

Con l’umiliazione di dover chiedere sempre, la tentazione era forte e una volta, all’atto della restituzione, Gianni fece finta di rimettere a posto la somma avuta in prestito ma in realtà si tenne i soldi in tasca. Passò del tempo e Gianni ebbe ancora bisogno di ricorrere all’amico per un urgente bisogno di denaro. Costernato si presentò da Marco che come al solito rispose “Vai, sai dove sono, prendi ciò che ti serve”. Gianni aprì il cassetto e lo trovò vuoto: “Compà ma qui non c’è niente” disse, al che Marco rispose : “Se non c’è niente vuol dire che l’ultima volta non li hai rimessi, se li avessi rimessi li avresti trovati.” Una bella amicizia che durava da una infinità di anni si era rovinata irreparabilmente.

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Valeva la pena rovinare una bella amicizia per pochi soldi?

L’onestà, forse, ripaga sempre.

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Lucio Anneo Seneca, filosofo latino (4 a.C. – 65 d.C.) disse:

 

Finchè vivi, continua

 

ad imparare come si vive

 

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I Nomadi - Io Vagabondo

   

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COMMENTI

  1. il 11 giugno, 2017 lorenzo12.rm dice:

    Che bella storia, Giuseppe! Che dire: che l’onestà ripaga sempre? Che la furbizia mette in crisi un’amicizia? Che ci dobbiamo un reciproco rispetto? Diciamo tutto questo e continuiamo a vivere in fraternità e onestà. Il tuo racconto, Giuseppe, è pieno di buoni insegnamenti. Grazie, grazie.

  2. il 11 giugno, 2017 Giuseppe3.CA dice:

    Confermo Lorenzo, per mia convinzione ma penso anche per tanti altri, l’onestà ripaga sempre mentre la disonestà non può avere come attenuante, scusante o giustificazione lo stato di necessità. Si può e si deve essere onesti anche in caso di bisogno. Grazie, un caro saluto.

  3. il 11 giugno, 2017 edis.maria dice:

    Come dice il proverbio : “L’occasione fa l’uomo ladro! “Purtroppo, l’onestà dell’amico non era integerrima e la povertà lo tradì! Canzone sempre adatta al tema trattato!

  4. il 11 giugno, 2017 sandra.VI dice:

    Bello il post, purtroppo, quando uno è nelle necessità, nn c’è amiczia che tenga. L’avidità anche il video perfettamente finisce per averla vinta e manda in pezzi una bella amicizia, un vero peccato, un tradimento così. BELLO anche il video molto idoneo un caro saluto.

  5. il 11 giugno, 2017 antonino5 dice:

    Caro Giuseppe il tuo racconto è di monito a rutte le persone, che purtroppo si trovano nella vita nei momenti delle vacche magre e avendo avuta una fiducia sana dall’amico si è fatto tentare dalla, ma gli è andata male non bisogna mai agire male, dopo che ti hanno dimostrato piena fiducia. non è una scusante ma nel bisogno l’uomo perde il senno.

  6. il 11 giugno, 2017 gianna dice:

    Bello il post, Giuseppe3, questi erano due grandi amici, solo che la fortuna l’hà avuta solo Marco, Gianni avevo incontrato questo caro amico, ma con una grande differenza “Il Ricco è Il Povero “. ma erano diventati Compari, per il Battesimo del figlio di Marco. Dunque questa amicizia era diventata ancora piu’ forte. ma Gianni doveva pagare la bolletta della luce, pensava di andare chedere un prestito al suo Compare. Marco le disse vai il quel cassetto sopra ti prendi quello che serve, ma Gianni alla vista di tutti quei soldi alla rinfusa. Marco disse senza guardare prendi quello che ti serve e prese 200 euro disse Gianni appena possibile verro’ saldare il mio debito, siediti beviamo un buon bicchiere di vino di Vernacchia. Passò del tempo ma poi Gianni sistemate le sue finanze, tornò da Marco ha ripianare il debito. vai rimettili dove li avevi presi. Nel bisogno Gianni spesso andava dal suo amico Marco, avrei bi sogno Marco rispondevo lo sai dove sono, l’amico Gianni pensava che forse Marco non sapeva nemmeno l’importo di quei soldi, ma un giorno Gianni disse avrei ancora bisogno Marco, senza guardare diceva vai e prendi come sempre quello che ti serve. Ma non fu cosi Gianni quando aveva portato i soldi vedendo tut ta quella abbondanza li rimise in tasca, ma è vuoto disse! Marco rispose se tu li avessi rimessi al suo posto ci sarebbero li avresti trovati. “Una bella amicizia che durava da molti anni si rovino’ in pochi attimi, non valeva la pena perdere un vero amico molto generoso per pochi soldi, L’onesta’, forse, ripaga, sempre. Bellissimo il video, e il testo dei Nomadi. (IO VAGABONDO) bello questo racconto, ma chi si accontenta gode?. Un saluto

  7. il 11 giugno, 2017 giuseppe3ca dice:

    Cara Edis, ricordo un’antica metàfora che diceva “Rubare dove ce n’è, non è peccato” ma non è così, l’onestà deve prevalere sempre… Gianni poteva chiedere ancora una proroga e Marco l’avrebbe sicuramente concessa e l’amicizia sarebbe ancora salva. In stato di necessità, un momento di debolezza può capitare a tutti ma poi si pagano le conseguenze. Grazie per l’approvazione del video. ciao.

  8. il 11 giugno, 2017 giuseppe3ca dice:

    Momenti di necessità possono averne tutti Sandra ma non tutti reagiscono allo stesso modo. Io propendo comunque per l’onestà che alla lunga ripaga sempre. Ciao Sandra un saluto sincero di vera stima, ciao.

  9. il 11 giugno, 2017 giuseppe3ca dice:

    Si Antonino… basta un attimo per perdere il senno ma la forza d’animo sta tutta qui: anche nel momento dell’estremo bisogno non bisogna cedere alla tentazione, basta valutare a priori le conseguenze, sapendo che dopo non si può tornare indietro. Gianni ha sbagliato, spero che Marco abbia capito e perdonato. Grazie, ciao.

  10. il 11 giugno, 2017 giuseppe3ca dice:

    Hai esposto molto bene la vicenda Gianna, una storia che contiene una grande morale di onestà… anche in caso di estremo bisogno non bisogna cedere alle tentazioni, l’onesta è l’amicizia valgono enormemente più di ducento €uro, non ti pare? Un saluto di vera e onesta stima, ciao.

  11. il 12 giugno, 2017 carlina dice:

    molto bello il tuo racconto Giuseppe: qui giocano l’onestà e l’amicizia, basta che si incrini l’onestà e tutto va a rotoli e ritornare indietro è quasi impossibile

  12. il 13 giugno, 2017 Giuseppe3.ca dice:

    Validissima la tua analisi Carlina, approvo e confermo!
    Un grazie sincero per la tua coerenza… quando fai una promessa, la mantieni e questo è segno di vera amicizia e onestà morale, un caro saluto, ciao.

  13. il 13 giugno, 2017 gabriella.bz dice:

    Ciao, un post molto bello che dovrebbe insegnare a tutti che se sei onesto ti rimane il rispetto degli amici per sempre , ma se uno fa il furbo (diciamo così per dire) l’amicizia va in fondo ad un burrone e non solo quella ma anche la stima della persona che ti ha sostenuto nel bisogno. Bellissima coreografia.

  14. il 13 giugno, 2017 Giuseppe3.ca dice:

    Si Gabriella è una bella morale sull’onestà… molto utile di questi tempi ma anche la tua allegoria dell’amicizia che va in fondo al burrone, è molto bella, mi piace. Purtroppo sono in tanti che non soffrono di vertigini e per pochi soldi cadono nel burrone perdendo la credibilità e la stima di amici e parenti. Bentornata nel Bosco e un affettuoso saluto per te, grazie, ciao.


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