RITORNO AL VECCHIO RIONE
Scritto da Giuseppe il 21 Giugno 2017 | 20 commenti- commenta anche tu!
Quasi come una “figliola prodiga” oggi accogliamo il rientro di Gabriella della quale abbiamo sentito la mancanza ma sappiamo che non è dipeso dalla sua volontà, la sua assenza dal blog era dovuta solo al fatto che nella sua nuova casa non aveva il collegamento alla linea Internet. In questo periodo comunque non è rimasta con le mani in mano… ha continuato a scrivere e ora ci propone uno dei suoi lavori che sembrerà un po’ fuori stagione ma nel nostro Bosco è sempre Primavera e tutto viene in tempo reale.
Grazie Gabriella, felice ritorno.
Merano: Maya alta
Eccomi ritornata nel mio vecchio rione, tutto è bello e le vecchie amiche che vedevo ben poco lassù, ora basta bussare e le vedi di persona, non come prima sempre al telefono o alle volte in Skype, ma poche volte di persona. Il quartiere dove ho vissuto in questi ultimi dieci anni aveva una sola virtù, il bosco a pochi passi da casa dove io andavo quasi ogni giorno, alle volte per passeggiare alle volte per ammirare la natura, c’era sempre un motivo per uscire di casa e girare, alle volte piccole camminate, ma più spesso partivo con il pensiero di fare due passi poi mi ritrovavo lontana. Era facile andare lontano guardandosi attorno quando i fiori cominciavano il loro aprirsi alla vita, da piccoli steli a boccioli per essere poi magnifici fiori che attiravano con la loro bellezza, erano ai lati del cammino, nei prati e nei boschi. 
Ora ho parchi, molto estesi e posso girare ma fiori ce ne sono pochi. E’ strano quanto ho desiderato questo mio ritorno, ma senza ricordare che i parchi hanno ben pochi fiori; fa niente, mi prenderò l’autobus e ritornerò alle mie vecchie passeggiate all’altra parte della città. Dal balcone vedo le montagne vicine che mi fanno tanta compagnia, se poi voglio vedere l’ippodromo con i cavalli che si allenano durante la settimana e fanno le gare di sabato e domenica basta che prenda una sedia comoda e tranquilla lo vedo quasi tutto. E’ sera mentre scrivo e le stelle stanno a guardare, la luna piena offre tanta luce che non serve accendere la lampada, forse guardano la mia pianta sul balcone per il momento unica, una rosa arancione non tanto grande ma molto bella, mi ricorda una pianta simile che mi avevano regalato almeno venti anni fa.
Strano come il colore del piano dove abito sia arancione e per finire è il colore del segno zodiacale. Arancio il colore di un mazzo di tulipani regalo di mia figlia. Domani andrò a passeggiare lungo il Passirio e lì son ben sicura che fiori non ne mancano, piante tutte fiorite, ciliegi, mandorli, di tutto un po’. A pensarci bene potrei fare una lunga passeggiata non ho nessuno a pranzo ed io posso mangiare al ritorno con tranquillità. Certo la camminata è lunga dalla fermata del bus, ma la voglia di rivedere tutta quella meraviglia di fiori credo che superi la stanchezza. Il tutto lo farò domani, per oggi mi appoggio alla poltroncina che ho sul balcone e sogno i miei anni passati in questo quartiere, tutte le gioie e anche i dolori come tutti, quando gli amici mi hanno aiutata nei momenti terribili, ma quanto ho aiutato io. E’ stato un darci la mano a vicenda, senza che uno o l’altro lo chiedesse, come offrire un fiore da mettere in mezzo al tavolo se a una mancava, come del resto ha fatto una mia amica quando si è accorta che sul tavolo c’erano solo cioccolatini in un vassoio nei primi giorni che son arrivata in questa casa, poco dopo essere uscita, è ritornata con una bellissima orchidea, dicendomi: non riconosco casa tua senza le orchidee.
Questo è il mio amato quartiere rimasto pressoché uguale, solo le case hanno cambiato ne hanno costruite tante colorate che abbelliscono il rione e sembra di avere un villaggio in mezzo alla vecchia contrada.
Ma non mi fermo qui, continuo con altre mie riflessioni.








