TRA STORIA E LEGGENDA
Scritto da Giuseppe il 5 Luglio 2017 | 13 commenti- commenta anche tu!
Un intermezzo infrasettimanale per favorire il relax del corpo e dello spirito.
Con tale intento propongo la lettura di questo raccontino fantastico risalente alla antica cultura rurale della Sardegna e tramandato di generazione in generazione tanto che oggi può permettersi l’onore di essere presente in rete.

Questo tipo di prosa fa parte di una serie di raccontini denominata “Contus de forredda” ovvero storielle che venivano raccontate quando, d’inverno, ci si riuniva attorno al calore di un caminetto, oppure d’estate, ci si radunava fuori della soglia di casa per godere di un po’ della frescura serale, dopo cena, prima di andare a dormire, allora non esistevano ancora gli impianti dell’aria condizionata.
Mi piace condividere con gli amici le cose che trovo belle, gioiose, utili e interessanti. Ringrazio coloro che sono d’accordo e chiedo scusa agli altri.
La Marmolada - Gallura
Fra le rocce della Gallura viveva un povero pastore con il suo gregge che era stato preso di mira dal servo di San Martino, un folletto maligno chiamato “lu Pundaccju” che, dopo aver lasciato il servizio del Santo, si era rivelato per quel che era veramente: un diavoletto goffo e grassottello, cattivo e dispettoso. Il folletto aveva sette berrette in testa, che, alla morte del Santo, gli erano state donate dal Diavolo, in cambio dei segreti di San Martino.
La settima berretta, quella che stava sopra, era ciò che dava potere alle altre sei. Nella notte il pastore sentì dei rumori all’esterno come se le sue capre cozzassero le une contro le altre. Spaventato, l’uomo uscì alla luce della luna e vide il folletto che faceva sbattere le capre. Allora il pastore si mise a gridare: “Non c’è bisogno che le conti tu, Pundaccju! Le ho già contate io e sono più di cento”. In realtà erano solo una cinquantina ma non poteva dire la verità, altrimenti le sue capre sarebbero morte nel giro di poche notti. Il folletto, vistosi scoperto, saltò sul cavallo e lo lanciò al galoppo lungo i sentieri sassosi, ritornando da dove era venuto. Da quel giorno il povero pastore fu tormentato dalla presenza del folletto.







