TREMEZZINE di Sandra.vi
Scritto da Giuseppe il 24 Febbraio 2018 | 22 commenti- commenta anche tu!
TREMEZZINA
Tremezzo, sul lago di Como, ha dato nome alla riviera della Tremezzina o vivaio delle azalee, fin dal Medio Evo noto come luogo di eterna Primavera. Dal suo nome e dalla sua ubicazione a metà strada dell'antica via “Regina” tra Como e Sornico, punta estrema del lago, sulle sue rive sorgono bellissime ville.
E' qui che si trova villa Carlotta “La perla” del lago di Como. Fu costruita dal marchese Clerici verso il 1609 che le diede il nome, ma di proprietà in proprietà fu acquistata dalla principessa Maria di Nassau di Prussia che la diede in dote alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze col duca di Sassonia. Fu requisita dopo la prima guerra mondiale, come appartenente al nemico. La Villa ha un parco stupefacente per varietà di piante e dimensioni.
Il giardino di bambù circondato da ruscelli e cascatelle, tunnel e agrumi, ma soprattutto quello che incanta è un mare di azalee e rododendri. Puoi passeggiare tra alte siepi di azalee e rododendri. Quando sono fiorite è un trionfo di colori, forme, un vero incanto. Anche la villa su 2 piani è molto bella; contiene due capolavori il “Bacio” di Hayez e la scultura “Palimede” del Canova.
Mio zio Angelo si era preso un appartamentino appena entrati in Tremezzo, naturalmente io ero regolarmente sua ospite, in modo speciale quando sapevo che le azalee erano in fiore. Quanto mi piaceva girare per quelle siepi così alte, andare su e giù per i sentieri, perdermi fra quel mare di colori di forme profumi vari, era veramente un incanto. Allo zio offrirono un pezzo di terra in una frazione sopra Tremezzo e costruì la villa. Una posizione stupenda, davanti le cime delle Grigne, nella parte sotto l'azzurro del lago di Como e, scendendo un poco, i confini di Villa Carlotta.
due vedute del Lago di Como
Io frequentavo i corsi di assistente sociale e naturalmente, dovevo programmare una gita sul lago di Como per le mie compagne che non lo conoscevano. Coinvolsi così lo zio, per la casa, mio papà perché aveva la macchina e poteva portare delle ragazze, e una compagna che aveva il fratello con la macchina. Io e la mia amica saremmo partite il giorno prima in treno e battello. Tutto andò benissimo; lo zio fece preparare il pranzo nell'osteria di Rogaro, ricordo ancora “risotto coi filetti di persico” ma purtroppo le ore volavano e gli autisti sollecitavano, qualcuna doveva essere a Milano per tempo.
Grigne
Non avrei mai immaginato che l'autista di quella domenica sarebbe diventato mio marito.
Il mio entusiasmo per i miei corsi di assistente sociali furono bruscamente interrotti dal morso di un cane, con tutte le conseguenze che ne derivarono. Il fratello della mia compagna, appena saputo dell'incidente, venne a trovarmi, e come seppe che ne avrei avuto per parecchio tempo, mi chiese se poteva passare qualche ora a farmi compagnia alla sera, dopo cena. Contenta di aver compagnia accettai ben volentieri e nel giro di qualche mese mi ritrovai ad essere sua moglie. Ah l’amore, lo incontri quando meno te l’aspetti. Lo zio ci offrì come sempre la sua casa e noi passammo diversi week end felici di stare con lui, godendo della sua compagnia, ammirando ogni volta lo stupendo panorama che si poteva vedere dal suo terrazzo. Poi la vita ci fece il suo meraviglioso dono; la mia bambina, Laura.






