Archive for febbraio 17th, 2018

FABRIZIO DE ANDRÉ – Il cantastorie

 

La RAI-TV Nazionale ha trasmesso questa settimana, in due puntate, uno sceneggiato con la storia di Fabrizio De André. Qualche anno fa nel Bosco avevamo già pubblicato un post con la storia di Faber, appunto Fabrizio De André, e oggi voglio riproporre la storia mantenendo le stesse immagini che erano state poste, allora, dalla cara e indimenticata Amica Giovanna che aveva voluto fare omaggio alla sua città natale, appunto Genova.

Ricordo questa frase che aveva detto De André, in una intervista, quando gli avevano chiesto se era un poeta:

"I romantici, fino ai diciotto anni, scrivono poesie, dopo i diciotto anni continuano a scrivere poesie solo i poeti e i cretini, perciò io continuo a considerarmi solo un cantastorie.

 

Modesto come sempre, da vero artista delle note e poeta della vita, Fabrizio de André, traeva spunto da vicende realmente accadute, con particolare attenzione a episodi di violenza sulle donne ed altro, per portare la storia in versi accompagnandola con la sua chitarra come un vero cantastorie. "La storia di Marinella", "Bocca di rosa", "Il pescatore", "La guerra di Piero", "Via del campo"... tanto per citarne qualcuna, ma ce ne sono tante altre.

Via del Campo -  (cui è ispirata una canzone di Faber)

La prima pubblicazione della Canzone di Marinella risale al 1964 e, forse, allora, rimase un pò in sordina ma negli anni successivi si capì la grande profondità dell’opera del cantautore ed ebbe un concreto e duraturo successo.

Genova -   Caruggio a Sottoripa – (Faber amava molto i Caruggi)

Fu l’interpretazione di Mina nel 1967 che eleva la notorietà della canzone a livello nazionale e segna anche la svolta di De André in fatto di popolarità.

Seguirono altri grandi interpreti come Gianni Morandi, Renato Zero, Dori Ghezzi e altri e fu tradotta anche in francese con il titolo “La romance de Marienelle”. Ultimo interprete lo stesso Cristiano De André, figlio dell’artista che la incide nel 2009 in un album in omaggio al padre.

Caruggi – Vico delle Monachette –  (I Palazzi sembrano  quasi toccarsi)

Fabrizio De André nasce a Genova il 18 febbraio 1940 in una famiglia della borghesia industriale genovese. Cresce nella Genova del dopoguerra ove frequenta le scuole elementari, medie e liceali. All’Università prova ad iscriversi ai corsi di Lettere e Medicina prima di accedere definitivamente alla Facoltà di Giurisprudenza, sospinto e ispirato dal padre e dal fratello Mauro, già affermati avvocati.

 

Caruggi – Vico della Luna

Parallelamente si avvicina alla musica e inizia lo studio di violino prima e di chitarra poi, attività che lo porterà a conoscere e stringere consolidate amicizie con personaggi che diventeranno famosi: Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Paolo Villaggio, personaggi dello spettacolo e lo stesso Silvio Berlusconi dell’età giovanile.

Francesco De Gregori  -  Fabrizio De André

Successivamente ci sarà la collaborazione con diversi artisti della musica leggera tra cui Francesco De Gregori, Ivano Fossati ed altri ancora.

La sua formazione nel periodo adolescenziale e successiva è influenzata in modo determinante dalla frequentazione degli ambienti malfamati di Genova, via Prè in primis, strada e rione dove prosperano le diverse umanità delle minoranze etniche, prostituzione, diseredati, disertori, trafficanti, importatori abusivi, ricercati e altre figure poco raccomandabili. Da questi Fabrizio trae spunto per le sue opere mettendo in risalto molte incongruenze della società di allora ma che, a distanza di tempo, si dimostrano valide anche in quella di oggi.

 

Genova – Via Pré

 

Una multidecennale carriera nella musica leggera impegnata in tematiche sociali e ricca di successi. Ricordiamo: La guerra di Piero, Bocca di Rosa e tante altre sempre incluse nella hit parade italiana.

Dori Ghezzi e Fabrizio  De André

 

I successi nel campo musicale portano De André ad una scelta di vita e abbandona gli studi universitari, quando mancano ormai pochi esami alla conclusione, per dedicarsi completamente alla sua lirica poetica che continua a dargli grandi soddisfazioni personali.

Famiglia De André nella loro Casa-Fattoria in Sardegna

Anche per Fabrizio De André la Sardegna appare come una terra promessa. A metà degli anni ’70 acquista una tenuta agricola, l’Agnata, nei pressi di Tempio Pausania e vi si trasferisce, con la sua compagna Dori Grezzi, per dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento senza trascurare, naturalmente, la sua attività di musicista cantastorie.

Questa decisione gli riserva, però, un’amara sorpresa. Nella notte tra il 27 e 28 agosto 1979 viene rapito, insieme alla sua compagna, dall’anonima sequestri.

Album uscito nel 1981, senza titolo

 

Il sequestro, durato quattro mesi, lo immerge nella dura realtà della situazione sociale della gente sarda. Anche da questo episodio negativo Fabrizio riesce a trarre risvolti positivi, pubblicando, due anni dopo, un Album nel quale traspare chiaramente l’analogia del popolo sardo con gli indiani d’America, entrambi chiusi in riserve culturali e vittime di dominazioni sociali. L’Album nasce senza titolo ma riporta in copertina l’immagine molto significativa di un indiano pellerossa.

L’Agnata – Fattoria-abitazione di De André e famiglia in Sardegna

Al processo, De André, perdonò gli improvvisati e maldestri esecutori materiali del sequestro ma non i loro mandanti.

 

Nella storia di oggi, seppure cercando di sintetizzare al massimo, ho voluto ricordare un altro personaggio che ha amato il popolo sardo al pari della sua gente e che tutti noi abbiamo ammirato e stimato per il suo grande senso di umanità.

Ancora oggi lo ricordiamo con affetto ascoltando le sue canzoni.

Il servizio RAI, malgrado uno share di oltre il 25 per cento, pare non sia piaciuto a tanti e ha avuto pure qualche contestazione, con questa pagina del Bosco cerchiamo di dare la giusta dimensione al "Principe libero" Fabrizio de André.

Ci sarebbe ancora tanto da dire ma rivolgo un invito ai lettori per aggiungere ciò che ho tralasciato.

         
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