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TREMEZZINE di Sandra.vi

TREMEZZINA

Tremezzo, sul lago di Como, ha dato nome alla riviera della Tremezzina o vivaio delle azalee, fin dal Medio Evo noto come luogo di eterna Primavera. Dal suo nome e dalla sua ubicazione a metà strada dell'antica via “Regina” tra Como e Sornico, punta estrema del lago, sulle sue rive sorgono bellissime ville.

 

Villa Carlotta e giardino

E' qui che si trova villa Carlotta “La perla” del lago di Como. Fu costruita dal marchese Clerici verso il 1609 che le diede il nome, ma di proprietà in proprietà fu acquistata dalla principessa Maria di Nassau di Prussia che la diede in dote alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze col duca di Sassonia. Fu requisita dopo la prima guerra mondiale, come appartenente al nemico. La Villa ha un parco stupefacente per varietà di piante e dimensioni.

Il giardino di bambù circondato da ruscelli e cascatelle, tunnel e agrumi, ma soprattutto quello che incanta è un mare di azalee e rododendri. Puoi passeggiare tra alte siepi di azalee e rododendri. Quando sono fiorite è un trionfo di colori, forme, un vero incanto. Anche la villa su 2 piani è molto bella; contiene due capolavori il “Bacio” di Hayez e la scultura “Palimede” del Canova.

Mio zio Angelo si era preso un appartamentino appena entrati in Tremezzo, naturalmente io ero regolarmente sua ospite, in modo speciale quando sapevo che le azalee erano in fiore. Quanto mi piaceva girare per quelle siepi così alte, andare su e giù per i sentieri, perdermi fra quel mare di colori di forme profumi vari, era veramente un incanto. Allo zio offrirono un pezzo di terra in una frazione sopra Tremezzo e costruì la villa. Una posizione stupenda, davanti le cime delle Grigne, nella parte sotto l'azzurro del lago di Como e, scendendo un poco, i confini di Villa Carlotta.

 

due vedute del Lago di Como

 

Io frequentavo i corsi di assistente sociale e naturalmente, dovevo programmare una gita sul lago di Como per le mie compagne che non lo conoscevano. Coinvolsi così lo zio, per la casa, mio papà perché aveva la macchina e poteva portare delle ragazze, e una compagna che aveva il fratello con la macchina. Io e la mia amica saremmo partite il giorno prima in treno e battello. Tutto andò benissimo; lo zio fece preparare il pranzo nell'osteria di Rogaro, ricordo ancora “risotto coi filetti di persico” ma purtroppo le ore volavano e gli autisti sollecitavano, qualcuna doveva essere a Milano per tempo.

Grigne

Non avrei mai immaginato che l'autista di quella domenica sarebbe diventato mio marito.

Il mio entusiasmo per i miei corsi di assistente sociali furono bruscamente interrotti dal morso di un cane, con tutte le conseguenze che ne derivarono. Il fratello della mia compagna, appena saputo dell'incidente, venne a trovarmi, e come seppe che ne avrei avuto per parecchio tempo, mi chiese se poteva passare qualche ora a farmi compagnia alla sera, dopo cena. Contenta di aver compagnia accettai ben volentieri e nel giro di qualche mese mi ritrovai ad essere sua moglie. Ah l’amore, lo incontri quando meno te l’aspetti. Lo zio ci offrì come sempre la sua casa e noi passammo diversi week end felici di stare con lui, godendo della sua compagnia, ammirando ogni volta lo stupendo panorama che si poteva vedere dal suo terrazzo. Poi la vita ci fece il suo meraviglioso dono; la mia bambina, Laura.

 

Appena possibile tornammo a Tremezzo, quando non era possibile andare dallo zio affittavamo una villetta appena sopra Griante. Un sentierino ci portava facilmente a casa dalla zio; era una bellissima passeggiata, trovavamo siepi di more e lamponi. Anche papà e mamma di Aldo (mio marito) ci avevano seguiti e preso alloggio in una pensione vicino al lago, così nella mattinata e tardo pomeriggio scendevo con la bimba dai nonni. Aldo naturalmente poteva venire solo il sabato, però eravamo felici tutti assieme così. Il tempo fuggiva velocemente, la mia frugoletta compiva tre anni, era già la terza estate che passavamo a Griante. Da diversi giorni durante le nostre passeggiate, prima di scendere al lago incrociavamo un gruppo di signori stranieri, un bel signore anziano, accompagnato da una signora più giovane e seguiti da due signori, un cenno di saluto come ci incrociavamo e via. Una mattina Laura aveva raccolto un bel mazzetto di fiori e un cestino di lamponi, come incrociammo quegli stranieri lasciò improvvisamente la mia mano e corse incontro al signore dicendo “prendi nonno” e gli diede i fiori e frutti, io cercai di richiamarla, ma il signore sorrise; le fece una carezza e disse qualcosa alla signora, questa aprì la borsa e mise qualcosa nelle mani di Laura. Mi avvicinai un po' sorpresa; Laura aveva in mano una tavoletta di cioccolato (conserviamo ancora l'involucro). Sorpresa e confusa, ringrazio, mentre i signori sorridono accarezzando la testolina della mia bambina, che saltella tutta felice. La prendo per mano e scendo al lago dai miei suoceri, raccontando la birichinata di Laura. “Ma signora”, interviene la padrona della pensione “non sa con chi ha parlato?” E' in incognito ma tutti sappiamo che e' il presidente Adenauer (allora cancelliere della Germania)” “Il Presidente? Ma che persona educata, un vero gentiluomo, da non credere...”

Purtroppo sapevo quale era il sogno di Aldo; avere una casa sul lago e un mezzo per uscire a pescare. Capitò l'occasione ma... sul lago di Lugano.

Lago di Lugano

L'anno dopo con gran dispiacere dello zio (anche mio) addio Tremezzo, si apriva la casetta di Cima sul lago di Lugano.

 

     
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