AMATA TERRA SARDA
Scritto da Giuseppe il 16 Giugno 2018 | 14 commenti- commenta anche tu!

In più occasioni, anche recentemente, in questa pagina del Bosco, abbiamo parlato della meravigliosa isola che è la Sardegna: abbiamo ampiamente disquisito delle sue origini geologiche, della sua storia millenaria, dei suoi monumenti archeologici,
Interno di un complesso nuragico
dei suoi nuraghi, delle sue foreste, monti, boschi, lagune, stagni costieri, piccole isole, funghi e fiori selvatici, fauna in ambienti naturali e selvaggi, della sua gente autentica e ospitale, dei suoi prodotti dai sapori caratteristici dai gusti inconfondibili e indimenticabili, dei suoi vini corposi e genuini, del suo mare azzurro e delle sue
meravigliose spiagge e, in ultimo, anche del misterioso “mal di Sardegna”, quella sottile nostalgia che ti contagia e ti rimane dentro quando visiti questa terra antica la prima volta, poi ti assale e non vedi l’ora di poterci tornare.
Flora sarda
Questa è la Sardegna, terra dai mille colori, mille sapori, mille impenetrabili misteri che ti ostini a voler scoprire ma che rimarranno sempre gelosamente segreti nelle sue impenetrabili caverne sotterranee naturali e in quelle scavate dall’uomo per la ricerca di minerali utili e preziosi per lo sviluppo e il progresso dell’uomo e della civiltà: carbone, piombo, zinco, alluminio, argento, oro e altro ancora. Terra che viene ancora profanata nel sottosuolo per la ricerca del petrolio o possibili giacimenti di gas, senza tener conto che questo porterà al depauperamento delle sue bellezze e risorse naturali di superficie.

Dolci tipici della Sardegna
Pabassinas glassate e Pardulas
Ritorno ancora a parlarvi della mia amata Sardegna perché in questa occasione vorrei rivolgere un pensiero e un omaggio al nostro amico Ottorino Mastino che, quasi al traguardo del secolo ci ha lasciati con nostro grande rammarico.
Cavallini della Giara
Tante volte ci ha deliziati con le sue storie e sublimi poesie e oggi vogliamo ancora ricordarlo leggendo insieme questi suoi liberi versi che riportano una sintesi della gente di Sardegna e del suo modo di esprimersi nella lingua e nel canto. Nel ringraziarvi per la partecipazione auguro una buona e serena domenica per tutti.
Ecco come aveva descritto la Gente di Sardegna il nostro amico Ottorino in questi versi, come sempre deliziosi e appassionati.
La lingua sarda è senza tempo,
oltrepassa il tempo dei tempi.
I primi avi nostri antichi
E poi Nuragici Padri
Ci rivelarono il dominio
E la magnificenza
Della Terra Nostra,
con parole e parole
che forse, ancora oggi
pronunciamo
con timbri di voce
caratteristici
che sembra ti giungano
da lontani orizzonti e cieli,
con idee trasformate
in versi, dando leggiadri visi
di Sacre Muse.
Così luminoso e profondo
è il canto,
col quale ti sembra
di sentire il profumo
dei fiori, dei mirti
e lentischi di bosco,
o sulle ali del vento ti giunge,
con gli stornelli
dei pastori o pescatori,
l’effluvio
del mare in fermento.
Nella Nostra
ISOLA DI PIETRA
tutti, chi più, chi meno,
prorompono in canto.
Nel Sardo
la vena poetica
scorre fresca e solenne,
a volte dolce e pungente,
lontana però
dalla verbosità
di altre regioni.
Da noi tutto è solenne:
nel canto,
nell’amore,
nella Preghiera.
Gli amici Bosani,
sempre in armonia,
in crocchio e in cantina,
poetano e cantano
bevendo ottima malvasia.
LA MIA TERRA di SARDEGNA (I NOMADI)
La canzone dell'emigrante che lascia la sua terra



