PALCOSCENICO parte seconda
Scritto da Giuseppe il 21 Luglio 2018 | 12 commenti- commenta anche tu!
Dopo la prima rappresentazione sul palco del Piccolo Auditorium ero contento, non chiedevo altro, ero soddisfatto del successo ottenuto e mi bastava.
Ma l’estroso Gianni continuava a spingermi, “Devi cogliere l’attimo”, diceva e si sa che l’appetito vien mangiando per cui, dopo l’esordio, sempre sotto la guida dell’amico Gianni, ci preparammo per altre rappresentazioni, le occasioni non mancavano.
Altro pezzo forte, recitato sempre in dialetto campidanese è stata la commedia:
"SU MALADIU E SU DOTTORI"
.(L’ammalato e il dottore)
Scenetta che si svolge un sabato sera in un Pronto Soccorso con quattro personaggi:
- la donna delle pulizie;
- l’infermiera;
- un dottore neo laureato;
- nonché il malato.
Il mio ruolo è stato quello del malato, più che altro immaginario e la parte era abbastanza impegnativa ma devo dire che sotto la regia del bravo Gianni, anche quella volta è andata bene.
Sarebbe troppo lungo descrivere tutta la commedia, tra l’altro in dialetto, per cui cercherò di fare una sintesi, con la traduzione in italiano.
Lascio il resto alla vostra immaginazione.
Scena prima.
Monologo della donna delle pulizie:
Che disastro questa stanza, sempre lurida e sporca,
ogni giorno è il mio tormento dover far le pulizie.
I dottori e le infermiere, tutti in candida vestaglia,
anziché curare i mali, leggono e lavorano a maglia.
Io, povera meschina, è inutile che protesti
Con secchio e varecchina, devo sempre faticare.
Infermiera:
In questo ambulatorio, oggi non c’è niente d fare
Se nessuno chiama aiuto, io mi metto a spolverare.
Tanto c’è il dottore e anche l’altra infermiera,
se arriva qualcuno con il male,
non lo farà soffrire tanto.
Il dottore:
Strano che stanotte non si vede neanche un cane
Oggi non è giorno di festa per andare a caccia di volpi.
Infermiera:
Stia sereno dottore, vedrà che qualcuno
prima o poi arriva, se non viene per i dolori
verrà a farsi fare una ricetta.
Ecco, cosa dicevo, sta arrivando un ometto,
zoppiccante e sgangherato, magrolino e palliduccio.
Il dottore:
Mi porti il foglio rosa che lo mando all’ospedale,
gli troviamo qualche cosa anche se non ha nessun male.
L’infermiera, rivolta al malato:
Venga, venga, cosa c’è?
Il dottore è sempre pronto
Anche se hai la peste ti guarisce in un momento.
Il malato:
Buona sera dottore, vengo qui per farmi curare,
io ho un grosso malanno e lei mi deve aiutare.
Sento un forte dolore allo stomaco e alla pancia,
alla milza e al fegato, ai molari e persino ad un dente
Mi è scesa la pressione e m’è venuta l’anemia,
Sto perdendo la ragione con questa glicemia.
Questi giorni, m’è arrivata quasi a duecento
persino la transaminasi e mi ha messo proprio in crisi.
Dottori, aggiurimì! (Dottore mi aiuti!)
Sto morendo per l’artrosi
e i dolori dell’artrite,
dopo la silicosi
m’è venuta una pleurite.
Ho la tubercolosi,
una cistite e la gastrite,
la mielite, la nevrosi
e una brutta miocardite.
Dottori, aggiurimì!
Oggi non posso camminare
per la grande debolezza.
Per la sciatica devo stare
un poco a letto e un poco steso.
Questa grande acidità
quando devo digerire,
per dirle la verità
non mi lascia mai dormire.
Dottori, aggiurimì!
Sto perdendo tutti i capelli,
se mi guarda già si vede,
son calato di venti chili
e continuo a dimagrire.
Ho un’unghia incarnita
e mi manca anche la vista,
una paralisi alla spalla
e sto perdendo la memoria.
Dottori, aggiurimì!
Un forte dolore ai reni
non mi lascia riposare,
mi sta venendo anche un tumore
e non posso camminare.
Ora m’è venuta la colite
E non posso più mangiare
Se mi ritorna la nefrite
Son costretto a stare a letto.
Dottori, aggiurimì!
Il diabete e anche l’orchite,
non riesco a sopportarle,
mi tormenta anche l’otite
che mi porta alla pazzia.
Dopo quanto ho provato
per ogni malattia,
son venuto in questo studio
dove c’è vossignoria.
Dottori, aggiurimì!
Faccia uno sforzo,
cerchi di guarirmi,
la prego di ordinarmi
una buona medicina.
Mi hanno detto che un dottore,
laureato in medicina,
per guarire da ogni male
prescrive la penicillina.
Pare sia una medicina
Che guarisce ogni male,
basta una pastiglietta
per non andare all’ospedale.
Dottori, aggiurimì!
Il dottore:
I tormenti e i dolori,
che lei mi ha raccontato,
non mi sembrano per un dottore
che si è appena laureto.
Molte cose io non so,
però non mi spavento,
se aspetta, io le scrivo
l’indirizzo del camposanto.
Pare che lì, ci sia un professore
con giardini e orti,
cura tutti con amore
e si chiama “interramortus (becchino)
Il Malato:
Grazie, grazie, dottore,
son guarito d’ ogni male,
non mi serve medicina,
un litro di vino può bastare.
Scenetta esilarante con applausi finali assicurati.







