E’ un pomeriggio con tanto sole, mi riposo nell’attendere i miei due nipoti piccoli. Piccoli? Non proprio hanno nove anni, ma a confronto dei fratelli di tredici e quindici anni, sono i miei pulcini. Sono ritornati dal mare neri come spazzacamini, ma quelli veri spazzacamini, non quelli con solo la tuta nera ma anche il viso e le mani, ossia quelli che nei tempi lontani avevano un magro stipendio o una misera entrata.
Vicino a me sembrano due negretti e si divertono a fare foto per mostrare agli amici come la nonna quest’anno è tanto pallida a loro confronto. Oggi mi son detta voglio raccontare ai bambini una storiella che ho letto in FB.
Sono entrambi orgogliosi quando mi siedo e racconto storie o leggo qualche pagina. Li sento arrivare, dopo i bacioni, uno più dell’altro ed un abbraccio a entrambi, coraggio dico, se avete sete o fame lo dite perché poi scendiamo in giardino.
Non hanno bisogno di niente allora ci si siede su una panchina accanto ad un albero, non molto grande ma per i miei racconti va bene. Ora cominciamo ma a modo mio. C’era una volta una bella pianta che dava sempre tanti frutti, io direi le mele, facciamo questo frutto perché conoscete le mele Canada Renetta , hanno un grosso tronco e molti rami.
Un bambino un giorno si lamentò con il melo dicendo che non aveva giochi, la pianta le disse prendi le mele e vai a venderle, il bambino prese le mele e le portò al consorzio dove era sicuro di poter vendere e guadagnare i soldi. Il melo intanto diventava sempre più bello grande e alto. Passano pochi anni ed il ragazzino tornò dal melo per dirle che le mancavano quaderni e matite, il tutto per frequentare la scuola, l’albero le disse prendi le mie foglie e valle a vendere.
Passano gli anni e quello che era un bimbo ormai è uomo, ma il pensiero del melo lo ha sempre in testa, perché deve fare spese e non sa dove andare a prendere denaro. Si decide ad andare nuovamente dal melo e le spiega che ha veramente bisogno di denaro. Il melo le dice, tagliami i rami e con quelli denaro te ne esce perché sono grossi e lunghi.
Strada della mela - Val di Non
L’uomo si prese tutti i rami del melo, così da farlo rimanere solo un tronco. Che fece nonna il tronco solo? Aspettate non è finita. Gli anni passarono e l’uomo ebbe bisogno ancora del melo, lui le disse: prendi il mio tronco: del melo rimase solo un grosso ceppo. Voi ricordate come sono grossi i meli Canada Renetta, possiamo tenerci con le braccia in due tranquillamente.
Quel ceppo così comodo divenne la poltrona che mai poté comprarsi quello che cominciò da bimbo a mangiarsi il capitale del suo melo. Eccovi la storia e la lezione da ricordarvi per quando sarete ragazzi e poi uomini. Per oggi basta lezioni, giocate e saltate e volontà.
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d