Archive for gennaio 2nd, 2019

POESIE D’INVERNO di Gabriella.bz

 POESIE D'INVERNO

   

GELO

Guardo le stelle luminose,

in questo silenzio infinito.

Tutto è pace e serenità,

mi fa compagnia

il gelo che entra

dalla finestra aperta.

Quanti ghiaccioli ci saranno

domani  lungo il fiume?

Di mattina presto gli andrò

ad accarezzare come

fossero pizzi.

Il gelo non mi fa paura,

il ghiaccio e la neve

erano i miei compagni di bimba.

Gli anziani non ritornano forse

un po’ bambini?

 

 

   

IL CANTO DEL FIUME

Sento il canto del fiume,

che scorre accanto

al silenzioso bosco.

I miei passi calpestano foglie bagnate,

sotto un abete ciuffi di ciclamini

adornano di colore vivace,

il marrone scuro delle foglie.

In lontananza si sente

il bramire di un cervo,

forse è un richiamo d’amore.

Da alcuni giorni non piove più,

il sole riscalda e asciuga la terra.

Pensieri nella mente

domandano perché amo tanto il bosco,

perché è l’ideale per camminare

e nel silenzio

sgorgano le mie riflessioni,

perché mi piacciono tanto

gli alberi che si stagliano alti nel cielo,

posso parlare e svelare loro i miei segreti

e per finire ricordo la frase di Mauro Corona,

letta in libro che non ricordo il titolo:

dice “Anche gli alberi hanno un anima”,

ed io ci credo.

È felice il ritorno verso casa

con l’animo leggero

solo per aver trascorso

un pomeriggio nel mio amato BOSCO.

ABBRACCI

Cerco fiori profumati

in una distesa colorata,

devo riempire un vaso

che usavo tanti anni fa.

Riemergono i ricordi

delle passeggiate con i bambini,

anche in quel tempo si raccoglievano

le margherite, gli astri,

i non ti scordar di me,

qualche papavero e fiordaliso.

Ognuno ne raccoglieva

un mazzolino e poi

correvamo contenti

ad abbracciarci stringendoci

con i fiori.

Ora sono sola,

i bambini son cresciuti

hanno la loro casa

ed i loro bimbi.

Sono nonna,

i fiori li raccolgo ancora,

li tengo stretti al petto

in un abbraccio

come fossimo insieme,

ancora come una volta.

 

 

 

LE PRATOLINE

C’erano nel prato

poche margherite.

Nonna Giulia si china,

le raccoglie e voltandosi

mi tende il mazzetto,

pochi fiori ed un sorriso

che allargano il cuore.

Non parlava tanto,

ma i suoi piccoli gesti

ed uno sguardo

di dolcezza e d’amore

ti faceva sentire grande.

L’accompagnavo solo

per pochi metri,

ma per lei era gioia

poter camminare ancora

con i suoi passi incerti

su qualche filo d’erba.

Bastava il verde dei prati

per darle ancora

vivaci fremiti di vita.

 

MALINCONIA

Il divano comodo

invoglia a rilassarsi,

guardare la televisione

o girando un pò il corpo,

scrivere sul computer,

così vicino,

ma nulla mi attira.

il pensiero è lontano,

la tristezza mi pesa,

non la voglio in casa mia.

Mi preparo per uscire

voglio portarla via,

lontano da me.

Apro la porta e vedo

i nipoti che arrivano,

mi vengono a trovare,

con loro arriva la gioia.

La malinconia va via da sola

e ora non c’è più.

 

SOGNO

Vedo le montagne,

le stelle alpine

mi sorridono.

Le rocce mi chiamano,

il cuore dice no,

non ce la fai.

Mi siedo nel bosco,

tanti animali

si avvicinano,

scoiattoli, caprioli,

formiche, un tasso,

tanti uccellini che cinguettano.

All’improvviso,

un suono mi fa sobbalzare

è il campanello della porta,

il meraviglioso sogno,

svanisce, non c’è più.

 

               
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