VACANZE – racconto di Virgola
Scritto da Giuseppe il 7 Settembre 2019 | 10 commenti- commenta anche tu!
VACANZE
Il treno saliva la pianura padana lasciando alle spalle quel caldo terribile e assurdo, il cielo era grigio fin dal primo mattino, senza sole, la cappa di umidità pesava sulla città. Le estati erano cosi, anche allora. L'eccitazione per il viaggio era tanta: sovraccarichi di cibo e bevande, appena saliti sul treno, cominciavamo a mangiare e la mamma era solita raccontare che alla prima stazione avevamo già finito tutto.
Poi di corsa per prendere la coincidenza, altrimenti sarebbero stati guai (avremmo dovuto aspettare il treno successivo) e il viaggio sarebbe diventato troppo lungo, forse avremmo perso l'ultima corriera. Nel basso Veneto già ci sembrava di essere all'estero, non avevamo molte occasioni di prendere il treno per andare in montagna. Verona-Padova e poi Padova-Calalzo; scendevamo a Sedico e noi ci sentivamo quasi arrivati. Da lì in su c'era il trenino e l'eccitazione raggiungeva al suo culmine!!
Molto lentamente salivamo verso l'Agordino, mentre correvamo all'interno dei pochi vagoni che chiamavamo del Far West. Infine la corriera che fermava spesso per aspettare i ritardatari dei treni.
Finalmente arrivati, il fresco della montagna ci accoglieva e chi come noi veniva dal grande caldo e regalava i primi brividi di freddo.
Di quegli arrivi ricordo ancora l'odore del legno che rivestiva le stanze, cosi diverse dalle nostre case. Eravamo soliti vestire pesante durante i primi giorni, i locali ci guardavano sorridendo. La sera il tramonto del sole regalava un buio frizzante che ci faceva tremare anche a letto. Il nostro sogno sarebbe stato vedere la neve, ma ciò si sarebbe avverato molti anni dopo, con l'età adulta. Nel nostro immaginare la neve d'inverno, tanta e difficile da praticare, rappresentava una sorta di polo Nord, non eravamo nemmeno attrezzati. la casa era riscaldata solo con la stufa della cucina, accesa ogni giorno anche d'estate.
I miei fratelli, neanche velatamente, venivano invitati ad aiutare i parenti, occupati per lunghe ore con la fienagione. Io, la piccola di casa ero esentata e accompagnavo mamme e zie a passeggio per il paese.
A metà soggiorno, finalmente arrivava l'avvenimento più impostante della vacanza: la polenta cotta e consumata nel bosco, un picnic meraviglioso che ricordo ancora con nostalgia, Carichi come sempre di cibo, percorrevamo la strada che costeggiava il torrente di acqua gelida e furiosa.
Arrivati in uno spiazzo raccoglievamo la legna per accendere il fuoco e bollire l'acqua. La zia si apprestava a gettare la farina, ci mandavano a giocare vicino all'acqua in attesa del pranzo.
Spesso succedeva che i massi sul torrente e sui quali si giocava erano bagnati e si scivolava dentro l'acqua, già prevedendo le sgridate della mamma. Il picnic non era ancora terminato, che già si sperava in un altro, e chiedevamo quando saremmo ritornati.
Per dei cittadini come noi, le gite programmate dagli amici erano motivo di preoccupazione: non eravamo abituati alle fatiche dei monti, ci parevano troppo lontane quelle vette, soprattutto le salite molto faticose… le prime camminate ci lasciavano sfiniti e in alternativa passeggiavamo per le strade del paese.
Ogni casa aveva vicino un fienile, ormai le mucche erano poche, sopravvivevano galline e conigli, ma presto la loro cura sarebbe stata affidata agli anziani. I giovani cercavano impiego nei primi alberghi o in fabbrica, a pochi chilometri di distanza.












Bellissima storia di Virgola, appassionante. Ti ringrazio per quest’aria fresca mattutina. E grazie anche a Giuseppe. Ovviamente. Buona domenica.
Una bella pagina che ho letto molto volentieri e ho apprezzato non solo perché mi ha riportato indietro nel tempo ma anche perché ricorda i miei trascorsi professionali con i treni: orari, incroci, coincidenze, ritardi ed altro ancora. – Grazie Virgola, un bel lavoro, complimenti. Buona Domenica e alla prossima.
Virgola come forse saprai tutto quello che parla di montagna mi piace, ho letto il tuo racconto con entusiasmo, mi sembrava di ritornare bimba mentre la nonna cuoceva la polenta, bellissimo. Posso immaginare l’entusiasmo di chi abita in città e si ritrova sui monti. Un saluto
Molto bene, nelle ultime due domeniche il bosco è accattivante, oggi ero in viaggio per luoghi che non conosco, ho provato l’eccitazione del viaggio, e ho immaginato di correre per raggiungere le coincidenze, in questa calda di fine estate ho sentito la brezza mattutina della montagna. Brava Virgola
grazie Virgola per i tuoi appasionati racconti, avevamo bisogno di quest’aria di montagna, una brezza mattutina, perche’ il caldo della grande citta’ era insopportabile, sei sempre coinvolgente nelle tue storie, e noi amici del bosco ti seguiremo con molto piacere per la tua semplicita’ e chiarezza, nella tua bella paseggiata in montagna con i tuoi famigliari ed amici….. Sei bravissima complimenti a te, Virgola e al nostro coreografo Giuseppe. ora ti aspettiamo presto ora le ferie dobbiamo tenerle in casi di necessita’… Un anno è lungo da passare, se ci fosse bisogno, per altri motivi… Un caro saluto di Simpatia Virgola… sereno pomeriggio per tutti… a Presto grazie.
Bellissimo racconto, letto e visto cogli occhi di una cittadina, ne ho fatti anch’io parecchi e me li sono goduti serbandone un bellissimo ricoro, anche se mi sono costati molta fatica, un caro saluto, un grazie al nostro bravo coreografo, buona domenica, ciaoooooooooo
Cara Virgola, sono stata felice di ritrovarti nel Bosco, ti aspettiamo presto, tempo permettendo.tante belle cose per te, serena settimana con tanta simpatia. kiss e grazie Virgola e Giuseppe.
grazie di cuore a tutti!!! Per me e’ importante riuscire a trasferire le senzazioni e le emozioni vissute da ragazza… Grazie ancora
Con il tuo racconto Virgola mi hai riportato alla mia gioventù quando per andare in vacanza si prendevano un sacco di mezzi treno, corriera e corriera piccola per i tornati dove quella grande non passava. Noi sempre a ridere e scherzare, in attesa di giornate spensierate. Grazie Virgola del tuo scritto.
Ringrazio Sandra, Giannina e Lorenzo che non mancano mai di citare il ‘coreografo’ che comunque continua ad operare sempre e ndistintamente per tutti… Un saluto, grazie!