LE STAGIONI raccontino di Virgola

   

LE STAGIONI

 

Cambiare la propria residenza significa anche cambiare le proprie abitudini oltre al contesto di casa. Il lavoro per me sarebbe iniziato il 26 aprile. Ricordo bene la data per gli avvenimenti dei giorni precedenti.

Il contratto che avevo accettato era di grande responsabilita': tutto cio' mi appagava e nello stesso tempo mi intimoriva... Con la mia utlitaria salii verso la montagna, lasciando la mia casa e la primavera inoltrata. C'erano gia' fioriture molto colorate, il ciliegio era pieno di fiori, la terra si era risvegliata.

Altra cosa trovai lassu': il disgelo era appena iniziato, poche aree di terreno erano scoperte, la neve rimasta copriva con il suo manto quasi tutta la valle.

Il sole splendeva magnifico, il cielo era di un blu intenso, le vette ancora bianchissime. Nella valle qua e la' si vedevano persone chine sulle placche di neve. Erano i raccoglitori di radicchio, in particolare il tarassaco che costituiva una prelibatezza della cucina locale.

   

Le piantine, cresciute sotto la neve, avevano la radice quasi bianca e tenerissima; si sarebbe mangiata in insalata, con uova sode e il condimento caldo costituito da speck rosolato e versato caldo sulle radici. I raccoglitori a tratti si fermavano per scaldarsi le mani. La temperatura era ancora bassa, soprattutto di notte e in prima mattinata. La casa, chiusa da alcuni mesi, era fredda e inanimata, quindi accesi subito le stufe con la legna lasciata l'estate precedente. Il tepore che mi avvolse quasi subito, unito alla stanchezza del viaggio mi portarono a coricarmi molto presto. La mattina seguente mi svegliai per tempo, godendo del silenzio ovattato che mi circondava, aprii la finestra e vidi che una folta nevicata cadeva sulla valle, aggiungendo una grande quantita' di neve a quella esistente: l'inverno era tornato alla grande.

 

La prima cosa che feci fu quella di cercare la mia automobile sotto una spessa coltre che rendeva irriconoscibili anche le altre auto del paese. Una volta individuata e pulita con una scopa, la avviai per recarmi sul posto di lavoro. Gli spazzaneve erano in azione da alcune ore, le strade erano percorribili ma difficili per una cittadina non abituata al ghiaccio, capii subito che era opportuno frenare poco per non trovarmi con la macchina girata in senso contrario. L'autista dello spazzaneve rideva e gridava che, se volevo abituarmi alla vita di montagna, avrei fatto meglio a imparare a guidare sulla neve di primavera. Parole sante…

Il paesaggio era natalizio, Pasqua era appena passata, ma tutto ricordava la stagione fredda. Le ore passate in ufficio trascorrevano molto velocemente, all'uscita mi immergevo in quel paesaggio fantastico che mi faceva sentire in vacanza.

         


COMMENTI

  1. il 20 ottobre, 2019 lorenzo12.rm dice:

    Bello il tuo racconto, Virgola, così bene contornato da immagini del nostro regista Giuseppe. Ricordi, ricordi, ricordi. Che guaio se non ci fossero.

  2. il 20 ottobre, 2019 giuseppe3ca dice:

    Dopo una calda Estate, ci voleva questo bel raccontino fuori stagione per immergerci virtualmente nel clima invernale… ma tanto ci stiamo arrivando e speriamo in tante belle nevicate utili a rigenerare i nostri ghiacciai in scioglimento a causa del riscaldamento globale. Un grazie speciale alla bravissima Virgola e… “a presto” con un altro raccontino, ciao.

  3. il 20 ottobre, 2019 franco dice:

    Sempre ben raccontato e piacevole , però ora 20 ottobre a 27°(a Bolzano la stessa temoeratura), pensare alla neve che copre le macchine è difficile da immaginarsi , tutto cambia purtroppo, ma chissà con questa confusione metereologica che abbiamo a Pasqua non venga anche qui (pianura Padana) un metro di neve.

  4. il 20 ottobre, 2019 francesca (franci) dice:

    Ecco, mi piace l’idea della neve in montagna, il calduccio della stufa, l’odore della legna. Altra cosa è, invece, il pensiero dell’imminente lungo Inverno che ci attende. La nebbia, l’umidità, il freddo di città alla fine mi opprimono e cerco ad ogni costo un raggio di sole appena possibile. Mi piace questo racconto e anche se non condivido l’uso del nick-name in un social come Eldy, faccio i miei complimenti a Virgola.

  5. il 20 ottobre, 2019 Enrica Bosello dice:

    Grazie Virgola

  6. il 20 ottobre, 2019 gabriella2.bz dice:

    Bello il racconto, mi sembra d’essere a casa mia. La neve con le strade gelate, se non fai attenzione ti ritrovi dalla parte opposta della strada. Lo speck con i radicchi o anche senza. Non credo tu sia lontana dall’Alto Adige, un saluto Virgola

  7. il 20 ottobre, 2019 sandra.vi dice:

    bello il racconto,veder nevicare se sei al coperto è sempre uno spettacolo,quei fiocchi silenziosi che cadono e tutto coprono in un momento.Altra faccenda qundo sei costretta guidare su strada gelata ,la minima distrazione ti trovi dalla parte opposta,un saluto

  8. il 20 ottobre, 2019 giannina dice:

    Bello Virgola il tuo racconto, e cosi ben conternato che vedo le immagini del nostro regista Giuseppe, ricordi ricordi ,pensieri e parole.Se non ci fossero bisognerebbe invertargli.ci voleva questo bel raccontino per potere emergere, Virtualmente, questo Clima quasi invernale.Buona sera Virgola e grazie del tuo bel racconto,un caro saluto e dolce serata per te.Un grazie al nostro regista Giuseppe.

  9. il 21 ottobre, 2019 virgola dice:

    Ringrazio tutti per le gentili parole e grazie a Giuseppe-

  10. il 21 ottobre, 2019 giuseppe3ca dice:

    Ringrazio tutti per l’accoglienza riservata all’Amica Virgola e per l’apprezzamento delle immagini. Per me è sempre un piacere collaborare con chiunque voglia partecipare con propri lavori che sono l’anima del blog.
    A Francesca posso dire che non capisco cosa non condivide: Tutti abbiamo un nickname in Eldy come in altri social, nickname che può derivare dal proprio nome o può essere di fantasia per chi vuole mantenere l’anonimato e noi, come d’uso, rispettiamo la volontà dei collaboratori. Grazie!


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