DOPO LA NEBBIA IL SOLE di Gabriella.bz
Scritto da Giuseppe il 16 Novembre 2019 | 12 commenti- commenta anche tu!
DOPO LA NEBBIA IL SOLE
Piove, la nebbia in mattinata era fitta, se avessi abitato in una vecchia casa come sarebbe stato bello, accendere la stufa e sentire il profumo del legno, magari cirmolo, o pino. Con un cielo tanto imbronciato si cammina poco ma sorrido alla vita perché l’autunno è una delle mie stagioni preferite, la bellezza esplode con i suoi colori preferiti, il rosso delle foglie d’acero e dei vigneti, il giallo e arancione di quasi tutte le piante, se escludiamo gli alberi sempre verdi che danno un tocco di magia.
Il marrone? Si le foglie ci sono specie se le nuvole si aprono. Ecco il pomeriggio, e come se sapesse che non si doveva rovinare la giornata spunta il sole, oggi si festeggia la Giornata dell’Uva, la festa è molto bella e caratteristica, ma sono molti anni che la vedo, perciò mi avvio verso il bosco dove trovo emozionante, passeggiare su un tappeto di foglie colorate. Entro nel fitto del bosco anche se ha piovuto, indosso un soprabito che funziona da impermeabile, cammino tra muschi, acetoselle, felci, mirtilli. 
Osservo ogni cosa che arricchisce il terreno, e penso che una volta si veniva a raccogliere il mirtillo, le foglie delle acetoselle, e verso Natale il muschio per fare il presepio. Peccato che le foglie siano bagnate, non posso prenderle per farne delle composizioni. Mi fermo un attimo e penso c’è ancora un profumo di funghi da non credere, ma è possibile, alla fine era ottobre ed è stata una stagione bella da noi, forse cercando si troverebbero, ma il terreno è bagnato e senza cesto non si possono raccogliere, continuo nel mio cammino con la sensazione di camminare in Paradiso, per farmi capire quanta gioia ho in corpo.
Incontro un bel gruppo di turisti tedeschi, strano non sono alla festa arrivano dalla Germania per visitare il Sentiero di Sissi, se chiedi dov’è ai ragazzi di Merano, non lo sanno. E’ ora del ritorno verso la città, c’è ancora una folla incredibile per la festa, ma bisogna dire che di questo tempo c’è anche la famosa merenda chiamata Torggelen castagne, fichi, marmellate, pane nero o di segala, speck. Uva naturalmente con il suo prodotto il mosto e boccali di birra. Finita la merenda si comincia con la cena a base di crauti, costine affumicate pancetta, cotechino, luganeghe fresche.
I canederli asciutti con contorno di maiale, patate cucinate in tutti i modi e naturalmente birra. Il tutto lungo i portici se non piove altrimenti nei vari locali che ci sono in tutta la città. Mi avvio verso le passeggiate per il ritorno a casa, al ponte della posta mi fermo per ammirare un albero centenario tutto illuminato da piccolissime luci, sembra che i raggi del sole abbiano avuto la forza di accendere e illuminare tutti quei rami grandi e piccoli.
Continuo a camminare contando quanto tempo manca al Natale, perché quello è l’inizio delle luminarie per le grandi feste. Sono partita da casa pensando che la giornata era cominciata con una fitta nebbia e la pioggia, le nuvole poi se ne sono andate ed è comparso il sole per la gioia di tutti noi, infine ho incontrato questo albero che sembra un sole. Forse non è tanto ma per me è molto, passeggiare, visitare il bosco e sentirne il suo profumo, essere serena anche se stanca.
Un saluto a tutti voi amici del bosco, con i versi di un grande poeta.
(da «La pioggia nel pineto»)
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole
e foglie lontane.
Ascolta.
Piove dalle nuvole sparse.
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Gabriele D’Annunzio



