CANZONI D’ALTRI TEMPI di Gabriella.bz
Scritto da Giuseppe il 18 Gennaio 2020 | 23 commenti- commenta anche tu!
“Signora Lia”
Canzone vecchia ma sempre bellissima.
Quanti anni avrà, non lo so, certo una cinquantina. Anna, la mia amica mi chiede: quando butterai quel disco? “Mai”, rispondo io, sono ricordi dei tempi passati. Se vuoi ti metto, questo piccolo grande amore, la prendo in giro.
Sono una persona che si è adattata a quasi tutto il moderno, ma la moda dei cantanti attuali, i rap, non gli posso sopportare, non capisco le loro canzoni, non sono orecchiabili. Anna cerca di capire quella musica, ma poi le chiedo, come faresti a ballare con queste musiche? Nella sala da ballo mettono ancora musiche vecchie, ed erano vecchie, quando eravamo giovani noi. Per non discutere, le chiedo, andiamo su un pò? Dice si. Ci prepariamo e cinque minuti dopo eravamo pronte sulla porta d’ingresso. Quanto chiacchera in casa; sta in silenzio mentre andiamo a passeggiare.
Stiamo per incontrare il bosco, è tutto secco, il solo rumore siamo noi con il nostro passo. Ci fermiamo per guardare il sole che attraverso i rami riflette raggi luminosi sulla natura. Val la pena di uscire di casa solo per osservare questa meraviglia. In lontananza c’è il Passirio che scorre, dobbiamo andare più avanti per vederlo e bagnarci come al solito.
Ci sediamo e alzando la testa possiamo vedere Merano 2000. Quante volte ci siamo avviate da casa con mariti e figli per andare fin lassù? Dall’alto abbiamo ammirato la val Passiria e la val d’Adige, non certo fino alla fine. Quanti vigneti si potevano ammirare, ora l’età non ce lo permette, almeno che, non prendiamo la funivia. Mentre penso al tempo lontano, mi offre l’acqua che era nel suo zaino, le ho fatto cenno al rifugio 2000, la guardo e vedo i suoi occhi arrossati, l’abbraccio e le dico, se piangi, a casa ti rimetto Baglioni!! Ci alziamo per continuare, abbiamo nello zaino il pranzo, ma è presto per mangiare. Il passo è ancora buono anche se calmo, vediamo che il sentiero l’hanno allargato, ci passa un quattro ruote. Rallento per dire ad Anna, non mi piace, ora andranno tutti in macchina. Vediamo che alcune piante stanno crescendo anche se è asciutto, ma il sole è caldo. Mi riprometto di prenderne alcune al ritorno. Ci allontaniamo dal sentiero e entriamo nel bosco. Vediamo a poca distanza due caprioli, io e Anna ci fermiamo, non vogliamo disturbare o spaventare.
Ci sono venuti incontro loro, è sorprendente per come ci vengono vicini, prendo pane dallo zaino e lo offro, non lo accettano, lo lascio cadere a terra con il pensiero che se non loro, un altro animale, lo mangerà. Anna ha provato ad accarezzarli, ma sono scappati. Non è la prima volta che incontriamo animali selvatici, ma il cuore mi batteva forte, pensavo a molti anni fa quando desideravo tanto vederne uno da lontano, ma in quelli anni gli animali non si facevano vedere. Ora non è strano incontrarli sul finire del bosco, o entrare nel paese. É ora di pranzo per noi, poi dobbiamo scendere, siamo in inverno e diventa buio presto. Rimaniamo sempre in mezzo al bosco per scendere, non importa se ci sono pendii, ma anche scarpate. Mi blocco, delle violette sembra mi dicano: prendimi.
Ne prendo alcune, con pochi rametti di pino, ecco mi son fatta un regalo, Anna non è appassionata di fiori come me. Un pò alla volta siamo arrivate a casa. Offro il caffè ad Anna e quando scende nel suo appartamento, mi accendo la radio e metto un c.d. di Baglioni, ho trascorso una giornata incantevole, il bosco con il suo silenzio, Anna con la sua amicizia e l’incontro con i caprioli, che voglio di più?
Un saluto a tutti voi







