UN’ANTICA STORIA D’AMORE
Scritto da Giuseppe il 15 Febbraio 2020 | 10 commenti- commenta anche tu!
San Valentino è passato ma l’amore non passa mai e per far onore agli innamorati di ogni epoca, oggi voglio raccontare una storia d’amore di altri tempi.
Recentemente nella citta di Cagliari sono stati completati i restauri di un ipogeo funerario, divenuto monumento archeologico, denominato:
LA GROTTA DELLA VIPERA
(Sa gruta de sa pipera)
Databile tra la fine del I secolo e l’inizio del II secolo d.C., risalente quindi al periodo della dominazione Romana in Sardegna.
Tale sito è oggetto delle frequenti ed immancabili visite dei turisti che arrivano a Cagliari interessati ai monumenti storici ma è molto caro anche ai residenti, Cagliaritani doc, soprattutto per la storia d’amore che il sito vuole ricordare con le numerose incisione scritte nel succedersi dei tempi dai vari scrittori e poeti, avvinti e affascinati dalla vicenda storica.
Nell’anno 65 dopo Cristo, non si sa per quali oscuri intrighi, il notabile Cassio Logino venne condannato dall’Imperatore Nerone, all’esilio da scontare in Sardegna.
Qui venne raggiunto dal figlio Lucio Cassio Filippo e dalla consorte di questo, Atilia Pomptilla, nobildonna romana. Una coppia innamoratissima, molto unita, felice ed esemplare per reciproco amore e fedeltà coniugale.
In breve la storia: dopo oltre quarant’anni di vita di coppia, Cassio Filippo si ammalò ed era in fin di vita. Atilia Pomptilla, afflitta dal dolore, invocò gli Dei pregando di salvare l’amato consorte ed offrendo in cambio la propria vita.
Gli Dei, si sa, sono imprevedibili ed esaudirono la preghiera di Atilia: Cassio Filippo riacquistò la salute e Atilia cessò serenamente di vivere.
Con grande dolore Cassio Filippo diede l’addio all’amata sposa e in suo ricordo, per la sepoltura, fece scavare nella roccia un tempio sotterraneo.
Oltre alla dedica
O.P.O.S. MEMORIAE. ATILIAE. L.F. POMPTILLAE BENEDICTAE. M.S.P.
sul frontone di questo sono scolpiti due serpenti, uno di fronte all’altro (che il popolo considera due vipere e che quindi danno il nome alla grotta) ma in realtà stanno a simboleggiare la vita eterna e l’immortalità della vita coniugale.
Originariamente il sepolcro era costituito da numerosi elementi decorativi di grande pregio che nel corso dei secoli hanno subìto l’inesorabile deterioramento del tempo rischiando il completo disfacimento per l’incuria e il disinteresse dei politici ed Enti preposti alla tutela dei beni storici e artistici della città.
Già nel 1822, il Generale Alberto La Marmora, studioso in materia, impedì che l’importante monumento storico venisse distrutto per il recupero del materiale roccioso da utilizzare per i lavori dell’allora costruenda via di comunicazione: “Strada Reale Cagliari-Porto Torres”, che oggi è la Strada Statale 131, chiamata “Carlo Felice” ed è la principale via di collegamento tra il Sud e Nord Sardegna.
Ma recentemente sono stati i cittadini cagliaritani, particolarmente affezionati al monumento soprattutto per la storia d’amore che ricorda che, con le loro proteste e manifestazioni, hanno imposto agli Assessorati dei Beni Culturali di Regione e Comune a finanziare i lavori di restauro dell’importante reperto per cui oggi è ancora possibile a cittadini e turisti, visitare “La Grotta della vipera”


