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LA MIA PRIMAVERA di Gabriella.bz

   

Ancora tre settimane e arriva l’Estate ma quest’anno ci è mancata la Primavera a causa di questa inaspettata pandemia Covid-19 che ci ha costretti a restare chiusi in casa, togliendoci lo spettacolo della rinascita della Natura come eravamo solitamente abituati.

Avevo voglia di scrivere un post sulla Primavera ma raccontandola dal vivo, purtroppo non è stato possibile e allora ho provato a scrivere lo stesso ripescando i ricordi di tante altre Primavere vissute.

Spero vi piaccia ma voi amici, potete scrivere la vostra, grazie!

 

 

LA MIA PRIMAVERA

 

 La primavera e l’autunno sono certamente le stagioni più belle in montagna. Fino a pochi decenni fa, la neve cadeva copiosa sulle nostre montagne maestose, ma ora di neve ne cade ben poca, quest’anno nei primi giorni di marzo ci hanno rallegrato per un paio di giorno i bei fiocchi bianchi, ma cadere in marzo equivale vedere sciogliere alla svelta la nostra amica neve, se poi l’indomani c’è il sole non la si vede più. Nel tempo passato se nevicava in marzo rimaneva parecchio perché un freddo che ora non conosciamo più, la faceva gelare e avevamo ghiacciai bellissimi, ora son spariti anche quelli, con il caldo si sono ritirati è rimasta solo l’ombra.

   

La presenza della coltre bianca ha fatto sì che il fiume si ingrossasse un pochino in modo da poter sentire il suo borbottio. Si è risvegliato dal sonno invernale il bosco con il suo fascino, la natura a ripreso il suo vigoroso cammino; spuntano i primi fiori, appaiono le prime erbe nei prati, con i raggi del sole che filtrano tra i rami degli alberi ormai senza neve. Brillano le gemme di rugiada.

Nel fiume ci sono ancora al mattino presto minuscoli cristalli, ma basta poco perché si sciolgano trasformandosi in una goccia d’acqua. Risplendono le foglie d’un verde lucido, cominciano a crescere i mughi per profumare l’aria. La voglia di scarpinare ritorna per osservare la crescita dei fiori primule, violette, l’anemone molto vicina al bosco e vicino al fiume le rose canine cominciano a far vedere i loro boccioli, forse si vogliano specchiare nell’acqua limpida e fresca.

Mi siedo a lato del Passirio e lascio che la mia mano sfiori l’acqua ed i sassi lisci che ci sono nel fondo, l’acqua che mi passa tra le dita mi fa pensare, che c’è di più bello?

Non occorre andare lontano per trovare la felicità. Levo la mano ormai fredda la riscaldo con l’altra, ma non è un freddo gelido ormai quello non lo sentiremo più se la natura continuerà così.

Io sono vecchia e il pensiero di questo clima tanto sbagliato non mi fa paura, ma ho i figli e i nipoti che ancora non hanno sentito il vero freddo, che succederà? Il brutto è che anche se ci penso non posso fare niente. Credo che solo il Creatore possa dare uno sguardo a questo mondo.

In questo tratto di fiume lo scorso anno nella primavera inoltrata avevo visto tante farfalle, non me ne intendo di farfalle ma erano molto belle, alcune le avevo fotografate.

Questo è il silenzio della montagna che amo, il mio passo, il gorgoglio del fiume, il volo di una farfalla che si posa di fiore in fiore, se c’è il vento sento il suo respiro o il volare di una foglia se staccata dal ramo prima del tempo. I miei due passi che avevo deciso di fare posso dire di averli fatti, ora penso di prendere una stradina o forse è meglio dire un sentiero che mi porti alle porte della città.

   

E’ un sentiero che da tanto non avevo più avuto l’opportunità di calpestare, lascio alle spalle la strada comoda e larga e mi avvio per un questo sentiero dove i ricordi affiorano ma è bello ricordare i tempi passati, mi abbasso per raccogliere alcuni fiori da portare a casa e offrirli al mio passato. Eccomi a casa, nei giardini ci sono le forsizie tutte in fiore ormai da più di un mese.

Questa è la mia primavera ricominciare a camminare dove mi porta il cuore.

Un saluto a tutti gli amici.

 

 

     
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