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ASSOLVIMENTO DEL VOTO A SANT’EFISIO

 

ASSOLVIMENTO DEL VOTO A SANT’EFISIO

 

 

Per dovere di cronaca e completezza d’informazione faccio seguito al post

«PRIMO MAGGIO IN SARDEGNA»

(del 30 aprile scorso)

 

Per precisare che, malgrado le limitazioni imposte dalle disposizioni ministeriali per la protezione dei contagi dalla pandemia del coronavirus, il voto espresso dai sardi in devozione al loro protettore Sant’Efisio, è stato comunque assolto per la 364.ma volta, anche se non nel modo consueto che prevede il tradizionale corteo composto dalla sfilata delle “traccas”, dei costumi sardi e il carro con il santo, trainato dal giogo di buoi, ma con il solo trasferimento del simulacro da Cagliari a Nora, luogo del suo stotico martirio.

   

 

Il trasferimento, sia all’andata che al ritorno, è stato effettuato con un automezzo PK, dotazione della Croce Rossa Italiana, che per l’occasione,  è stato attrezzato con apposita teca per l'alloggiamento della statua, costruita al momento e su misura dagli artigiani cagliaritani.

     

Per tutto il percorso la scorta del simulacro è stata effettuata da una volante della Polizia Stradale e da una pattuglia di Carabinieri motociclisti.

Nella breve sosta nella cittadina di Pula è stata effettuata la S. Messa di rito, celebrata dall’Arcivescovo di Cagliari.

   

È mancata tutta la parte folcloristica della grande sagra sarda, i costumi, l’infiorata delle strade ecc. ma non sono mancate emozione e commozione da parte dei fedeli che hanno assistito lungo tutte le strade abitualmente percorse dalla processione tradizionale, partecipando, al passaggio del santo, con il segno della croce e il classico lancio di fiori e petali di rose.

   

Nell’ora classica del passaggio del simulacro, non solo a Cagliari ma in tutti i porti della Sardegna, è stato rispettato il classico cerimoniale previsto, cioè, tutte le navi hanno suonato le loro sirene in segno di partecipazione. Anche questo fa parte della Festa come segno di devozione al Santo guerriero romano prottetore dei sardi e della Sardegna.

   

Al rientro a Cagliari il simulacro del glorioso Sant’Efisio è stato riposizionato nella storica chiesetta del rione di Stampace del capoluogo sardo e si è proceduto alla cerimonia religiosa di assolvimento del voto, facendo seguito con il canto de “is goccius” e concludendo con le classiche parole augurali: “At atrus annus” che quest’anno sono state integrate dalla parola “mellus”.

At atrus annus mellus

Ad altri anni migliori

 

Speriamo con fermezza che i prossimi anni siano veramente migliori e ci facciano dimenticare questo malefico bisestile 2020.

Un saluto per tutte e tutti.

     
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