GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Scritto da Giuseppe il 25 Novembre 2020 | 20 commenti- commenta anche tu!
Oggi 25 Novembre, nella giornata dedicata all'eliminazione della violenza sulle Donne, ho pensato di ripresentare un post che la nostra indimenticata Giovanna aveva scritto pochi mesi prima della sua dipartita. Sono passati sei anni ma rileggendolo scopriamo che tratta, con impressionante attualità, problematiche sull'argomento tuttora non risolte e che si presentano ancora oggi con segnali di recrudescenza in una realtà altamente preccupante.
Il 25 Novembre
è la giornata dedicata
all’eliminazione
della violenza contro le donne.
Alla luce degli avvenimenti, pressoché giornalieri, di uccisioni, stupri, stalking (in italiano: comportamenti reiterati di tipo persecutorio), e altre forme vessatorie, le donne, in pratica, stanno constatando che nessun provvedimento, realmente serio e definitivo, sia stato ancora messo in atto per arrestare questo perverso e disumano fenomeno.
La Giustizia commina spesso pene blande, pertanto gli autori di tali crimini sono prosciolti in tempi brevi e ripetono nuovi reati. É assai sorprendente, ma non è stato ancora recepito il concetto che la donna vuole essere riconosciuta, rispettata, vuole una sua identità, vuole scegliere come, quando e cosa fare, vuole conquistare il suo spazio psichico, sociale e fisico che le è sempre stato negato.
Vuole usare la sua energia per affermare una sua forma di pensiero e il metodo di conduzione della sua vita e delle sue scelte. La specifica attenzione che dovrebbe essere rivolta ad un problema così scottante, che si esplicita, in primo luogo, nel rispetto verso ogni donna, è latitante sia nelle scuole, nelle strutture pubbliche e sociali ma, soprattutto, in seno alle famiglie.
Da parte delle donne, la sopportazione di tali iniquità è giunta al limite.
C’è un elenco, scaturito da un sussulto di coscienza, da parte maschile, nei confronti della donna. Non è mai stato chiarito a chi sia attribuibile, da Shakespeare in giù. Lo evidenziamo qui di seguito.
*Per tutte le violenze consumate su di lei,
* Per tutte le umiliazioni,
* Per la sua intelligenza che avete calpestato,
*Per il suo corpo che avete sfruttato,
* Per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
* Per la libertà che le avete negato,
* Per la sua bocca che avete imbavagliato,
* Per le ali che le avete tarpato,
* per tutto questo:
“IN PIEDI, SIGNORI,
DAVANTI AD UNA DONNA!”



Un “pezzo” sontuoso dedicato ad una data memorabile. C’è solo da leggere e ammirare. Da leggere e inginocchiarsi. Da leggere e rivoltarsi reagendo a problematiche ancora irrisolte. Grazie Giovanna. E grazie Giuseppe.
Inizio con Abbraccio a Giovanna e a tutte le Donne della Valle di Eldy.Non ci sono Leggi o Decreti che possano guarire le ferite inferte alle donne da questi Assassini. Non possono cavarsela con qualche anno di galera di solito scontato agli arresti domiciliari o in comunità. No ! Devono fare almento vent’anni di galera, perchè le ferite a quelle Donne o Ragazze, rimarranno per tutta la vita. Uomini di Buoni Propositi, facciamo sentire la Nostra Voce. Abbiamo esempi di sentenze vergognose che gridano Vergogna: “Il fatto non sussiste, Erano consenzienti, erano ragazzi ecc ” No! Erano uomini e sapevano cosa facevano.
Mi sento solidale con il tuo pensiero Lorenzo, Grazie, gli uomini veri sono uniti in difesa della Donna in tutti i sensi e in tutte le occasioni. Chi usa violenza sulle Donne non può essere considerato essere umano.
Abbiamo l’obbligo di ricordare la cara Giovanna che in tanti anni di dedizione in Eldy e al suo amato Bosco, ha sempre dimostrato di difendere a spada tratta i diritti e la dignità della Donna. Per stupratori e company, siamo uniti nel chiedere che sia fatta vera giustizia! Grazie Giulio per il tuo prezioso contributo.
bellissimo post della nostra GIOVANNA. Solo che fosse ancora tra noi userebbe parole più dure, lei che ha sempre messo in primo piano, data tanta considerazione alla dignità della donna, tutelato i suoi diritti. Nessuna pieta per gli stupratori e compagni…………….
Riporto qui il commento da me fatto al post che ho pubblicato in Incontriamoci in occasione di questa ricorrenza, al quale aggiungo un ricordo indelebile per la cara Giovanna, con tanto affetto:
“Questa è una guerra che non si deve più combattere. Una guerra che perdiamo ogni volta che una donna perde la vita per mano dell’uomo che diceva di amarla. E oggi, 25 Novembre 2020 nelkla giornata dedicata alla violenza contro le donne, ci sono già state 2 donne uccise da un uomo. Bisogna cambiare cultura, le madri devono insegnare ai loro figli maschi, sin da piccoli, che la donna non è un oggetto di possesso. Bisogna insegnare ai bambini ad avere rispetto per le donne, questo non significa tenere una conferenza, ma far sì che l’uguaglianza di genere sia saldamente radicata all’interno del nucleo famigliare. C’è già abbastanza misoginia nel mondo, senza che entri anche nella nostra casa. Si pensi, banalmente, all’immagine svalutata e sessualizzata della donna che ancora oggi i mass media propongono costantemente: i figli di questi tempi tecnologici sono impregnati di questa cultura, ci vivono in mezzo, e da mamme non possiamo far altro che mostrare loro un’alternativa migliore. Il nostro ruolo di genitore “femmina” non potrà che impattare sui nostri figli e sulla loro visione delle donne”.
Francesca, riporto le parole prese da una risposta di Giovanna in un post sull’argomento, prendiamole come fosse una sua risposta attuale in quanto maggiormente valida ancora oggi:
«Questa giornata è da considerarsi molto triste poiché ci riporta alla mente ogni sorta di violenza nei confronti delle donne, di qualsiasi età o condizione sociale. Occorre essere tutte unite, solidali e cercare, nel nostro piccolo, di dare l’esempio della vera solidarietà umana. In molti casi le donne lo fanno da sempre e ne sono un esempio»
Vero Sandra, sarebbe bello se La cara Giovanna fosse ancora tra noi ma sono convinto che da lassù ci segue e ci approva, sa che cerchiamo di mantenere il Bosco come lo avrebbe voluto lei. Concordo che oggi lei avrebbe usato parole ancora più dure. Sulla difesa delle Donne, e dei deboli in genere, era inflessibile e non avrebbe perdonato nessuno. Grazie per la tua puntualità in tutti gli interventi, un saluto.
Oggi è una giornata speciale commemorata per ricordare la difesa della donna da soprusi, sevizie e altro, ma non basta un giorno all’anno, la donna va difesa nella sua integrità di essere umano nella sua importanza sociale per la vita, sempre, ogni giorno, ogni ora e ogni minuto. Fermiamo tutte le violenze.
Concordo Gabriella, la difesa della dignità della Donna si esercita tutti i giorni e in ogni momento nella vita di ogni essere umano, grazie!
Per quanto mi riguarda lo stato o le leggi devono essere severe, ma le prime nemiche delle donne siamo noi donne, siamo le madri di quei maschi che picchiano che umiliano e sempre di più uccidono, ho conosciuto una signora, e chiamarla così è troppo, che da fervente credente, considerata da tutti una persona per bene, invece difendeva il proprio figlio, puntava il dito, esasperava le situazioni, a volte creandole, non alzando mai un dito a favore della donna moglie o compagna del proprio figlio. Tanto tutto avveniva all’interno delle mura domestiche, e nessuno sapeva che in quella casa era come vivere in un lager, dove vai quando hai figli piccoli e te li cura la suocera? Non vai perché non sai dove andare. Lo stato deve fare ma lo stato siamo noi, se non CAMBIAMO CULTURA poco possiamo fare spero di essere stata una madre capace di insegnare a mio figlio che le donne si devono carezzare e non picchiare.
Enrica, hai desritto con chiarezza una situazione purtroppo comune a tante donne che, per un motivo o per una altro, nella maggior parte delle situazioni subiscono senza reagire, vuoi per amore dei figli o per salvare l’unità della famiglia, non denunciano anche perchè, valutando i fatti di cronaca e consapevoli di come sono andati a finire casi analoghi, manca in loro la fiducia nelle istituzioni e diventano quindi vittime silenziose di questi episodi incresciosi. Hai ragione nel dire che occorono leggi severe ma soprattutto che vengano applicate e sono d’accordo che la soluzione del problema deve partire dalla base, quindi è necessario cambiare cultura e questo dipende solo da noi. Grazie per il tuo intervento, preciso e sempre di grande interesse, un saluto e a presto, ciao.
fate finta che non abbia scritto nulla-ma devo dirlo xkè non si puniscono gli uomini allo stesso modo che loro riducono le donne?
Carlina non dobbiamo e non vogliamo.
Perché diventeremmo come gli uomini, noi dobbiamo essere unite come donne, invece siamo nemiche tra noi stesse, abbiamo la cultura della critica e non della comprensione, ricorda che dietro la violenza molto spesso ci sono dipendenze da droga o alcol, figli maschi mai cresciuti sottomessi alle madri, quando sono ubriachi e magari soggiogati, gli uomini diventano coraggiosi ed è facile alimentare insinuare la rabbia nei confronti della compagna di vita. Sono tutte storie che purtroppo hanno sempre un filo comune:la più grande ignoranza e ipocrisia.. Fuori casa brave persone in casa carnefici e giustificati tanto che chi subisce si isola e convinta di essere incapace, fino a quando non scatta la molla della ribellione e allora c’è davvero da sperare di potersela cavare e di trovare qualcuno che ti dia una mano
Carlina, capisco che la prima reazione che possiamo avere quando veniamo a conoscenza di certe efferate violenze su una Donna è l’impulso di applicare occhio per occhio, dente per dente ma sarebbe una barbarie, un ritorno a tempi andati che è meglio dimenticare. Meglio applicare le leggi senza attenuanti o condoni. Chi usa violenza su un altro essere umano, donna o bambino, deve essere punito in modo esemplare, senza sconti di pena.
so benissimo che quanto ho scritto avrebbe creato “POLEMICHE” MA TU GIUSEPPE scrivi “deve essere punito in modo esemplare, senza sconti di pena” ma quando?quando?! capisco quanto scrivi tu Enrica: possono esserci sempre delle attenuanti dietro a questi efferati delitti ma arrivare a tanto ci vuole coraggio- che la rabbia cancella
« QUANDO ? », Si Carlina questo è il vero punto interrogativo ed è tempo di dare una risposta che deve necessariamente arrivare dall’alto, dalle Istituzioni e dalla Politica: una società civile deve avere la capacità di porre rimedio a simili nefandezze, non si può lasciare tutto al caso. Affinché le donne che subiscono violenze anche in seno alla famiglia, devono in primis sentirsi protette affinchè trovino il coraggio di denunciare il fatto increscioso già sul nascere. Se si sentono sole, subiscono in silenzio fino all’irreparabile.
LA VIOLENZA SULLE DONNE: Quanta ipocrisia, falsita’ ed accettato condizionamento criminale delle Infrastrutture Statali a spese del Sacrificio del Cuore della Donna che paga, anno dopo anno con il suo sangue,ed ora non batte piu’. Non interessa allo Stato cambiare ne mentalita’ ne cultura del Popolo verso questo continuo Genocidio femminile perpretato verso le sue Cittadine. Se non dico la Verita’ fatemelo sapere. Ci risentiamo il prossimo anno, allo stesso giorno per il discorso del Capo dello Stato. Corollario: non piu’ parole, ma Fatti di Giustiza draconiana e allora ci capiamo.
Sono d’accordo Paul, il problema di fondo sta nella cultura della società, se non si cambia dalla base questa cultura si continueranno a perpretare questi misfatti all’infinito. A questo punto è chiaro che l’inversione di tendenza non può dipendere solo dai singoli individui ma da chi governa i popoli.
Prima si capisce e prima si riesce a cambiare, ciao.
Ringrazio per i numerosi interventi! Un argomento che sicuramente avrebbe bisogno di maggiore spazio ma quanto abbiamo detto è sufficiente per mantenere il fenomeno nel vivo dell’attenzione, augurandoci che si riesca a sanare il problema senza perdere troppo tempo in inutili disquisizioni. Servono provvedmenti seri, concreti e di lunga costanza.