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É NATALE di Gabriella.bz

 

 

Nel pomeriggio dopo aver telefonato a parecchie amiche e conoscenti ma di un certo valore, ho sfogliato i biglietti di natale dello scorso anno.

 

Quest’anno ci siamo viste meno, certe hanno paura del corona virus e non vogliono ritrovarsi con una o due amiche in casa di una o dell’altra.

 

   

Così per non dimenticare nessuna o almeno lo spero, ho telefonato, poi mi son presa i biglietti dello scorso anno e ho cominciato ad osservarli uno alla volta. Mentre gli guardavo pensavo alla persona che me lo aveva spedito, ricordando tutte con affetto, poi mi son bloccata, il cuore ha cominciato a battere forte. Lo scorso anno avevo messo tutti i biglietti delle persone che vivevano in casa di riposo, del gruppo a me assegnato, che con l’aiuto di un infermiera o di una volontaria, avevano scritto poche parole di augurio a tutte le volontarie. Naturalmente gli anziani chiedevano a volontari che non erano del loro gruppo l’aiuto per fare il lavoro.

Ricordo molto bene che mentre quelli che di solito stavano con me, in quei giorni di lavoro, non volevano che stessi con loro, mi avvicinavo allora ad altri che mi cercavano per aiutarli. Era stato un bel lavoro, erano soddisfatti gli anziani e forse di più noi volontari perché sapevamo che tanti avevano dovuti faticare per scrivere.

Avevo chiesto ad una volontaria che aiutasse in modo particolare Giulia una nonnina a cui ero affezionata perché con l’andare degli anni non riusciva più a scrivere, le sue mani riuscivano a tenere solo le posare, come tanti altri. Alcuni giorni prima di Natale la direzione ha preparato una festa, ci hanno consegnati i biglietti a tutti i volontari e a parecchi infermieri che aiutavano dopo il servizio.

La direzione ci ha dato un omaggio con un biglietto dove c’era scritta una poesia.

 

Leggendoli mi son chiesta, avranno potuto fare qualcosa o le infermiere non hanno avuto il tempo di far svagare le persone? Non posso certo dire niente a loro hanno sempre molto lavoro senza pensare a farle distrarle. Le volontarie non possono più entrare e me ne dispiace tanto. Ho poi continuato a leggere i biglietti che avevo, ma una malinconia terribile mi ha presa, non riuscivo a leggere. Ho preso tutti i biglietti e l’ho messi sulla scrivania, ora volevo cercare di sapere se stavano tutti bene. Sapevo che una volontaria ha il nipote infermiere presso l’istituto dove andavo io, ho chiamato e ho chiesto informazioni. Perché non ho pensato prima di chiedere notizie a chi ci lavorava?

   

Quelli del mio gruppo stavano abbastanza bene ma ne risentivano della solitudine, ma in altri gruppi ne erano morti diversi. E’ passato poco più di un anno da quando ci siamo visti l’ultima volta, quanto dovremmo attendere ancora? Il mio pensiero vaga nella loro sala da pranzo dove anche le volontarie in occasioni speciali erano invitate, l’ultima volta è stato appunto in una serata allegra dove loro ci hanno offerto il biglietto e noi abbiamo offerto un piccolissimo dono poco prima del giorno di Natale 2019. Spero tanto in un sincero a presto!

 

Ecco la poesia:

É NATALE ogni volta

quando due persone si perdonano

 

É NATALE ogni volta

che mostrate comprensione,

 

É NATALE ogni volta

che aiutate qualcuno,

 

É NATALE ogni volta

quando decidete di vivere con sincerità,

 

É NATALE ogni volta

quando provate a dare,

un nuovo senso alla vostra vita,

É NATALE ogni volta

quando vi guardate,

con gli occhi del cuore,

con un sorriso sulle labbra.

 

È NATALE, cari volontari,

un cordiale ringraziamento

per il vostro impegno

e per il tempo

che regalate ai nostri ospiti.

 

Un saluto…

   

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