25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE
Scritto da Giuseppe il 24 Aprile 2021 | 16 commenti- commenta anche tu!
LIBERTÀ
.Una parola che significa autonomia, libero arbitrio della propria volontà, indipendenza, facoltà di poter fare le proprie scelte e tanto ancora, ma naturalmente la libertà di un individuo o di un popolo termina dove inizia la libertà dell’altro, popolo o individuo. Ecco quindi che libertà significa soprattutto reciproco rispetto ovvero non dovrebbero esserci soggezioni, schiavitù, servitù, oppressioni, imposizioni di uno nei confronti dell’altro ecc.
La LIBERTÀ
pur essendo un DIRITTO,
non è mai un REGALO.
La Storia ci ha insegnato che la Libertà è stata sempre conquistata con grandi sacrifici e perdita di vite umane e una volta guadagnata costa tanto anche difenderla.
Anha Maria de Jesus da Silva
a noi nota come Anita Garibaldi.
Donna simbolo che ha dedicato la sua vita alla lotta per la libertà.
Ragazzina di indole ribelle e anticonformista per eccellenza aveva reagito fin da piccola alle insidie e difficoltà che le si erano presentate in un ambiente ostile e aveva imparato a difendersi senza indugio fin dalle prime occasioni.
Aveva incontrato Giuseppe Garibaldi, altro ribelle per eccellenza e si era unita a lui proprio per proseguire nelle lotte per la conquista della libertà.
Il resto della storia la conosciamo ma questa premessa vale per arrivare alla nostra Festa della liberazione.
LA FESTA DELLA LIBERAZIONE
ufficializzata con la legge 260 del 27 maggio 1949, è un patrimonio di tutti gli italiani che vogliono ricordare la data del 25 Aprile 1945, giorno nel quale furono liberate le città di Milano e Torino dall’occupazione nazista e dal regime fascista della Repubblica di Salò.
Eravamo in piena resistenza dopo la Seconda Guerra Mondiale e con l’istituzione di questa ricorrenza si sono voluti ricordare i meriti delle organizzazioni partigiane che con la costante opera di resistenza, affiancando le Forze Alleate, hanno contribuito alla liberazione dell’Italia.
Anche questa storia la conosciamo e non mi pare proprio il caso di riportarla. Penso basti ricordare l’alto contributo delle perdite umane: 35.828 partigiani caduti, 21.168 partigiani mutilati e invalidi, 9.980 civili uccisi per rappresaglia sul solo territorio nazionale.
A queste perdite si aggiungono altri 32.000 resistenti, caduti all’estero, tra Dodecaneso, Grecia compresa Cefalonia, Albania, Montenegro, Jugoslavia e Francia; 16.176 militari morti nei campi di concentramento tedeschi, 40.082 uccisi fra deportati politici ed ebrei e 10.000 soldati caduti a fianco degli Alleati.

