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LA NONNA di Gabriella.bz

   

LA NONNA

Uno dei miei punti cardinali senza dubbio è la nonna paterna, (“la mamma è il punto cardinale per eccellenza”), donna tenera con i nipoti ma che sapeva farsi valere con figli, nuore e parenti vari. Non per niente era chiamata la matrona in senso scherzoso finché si vuole, vuoi per quel quarto di nobiltà che le veniva dal suo papà, ma penso soprattutto per quel suo essere austero, sempre tutta d’un pezzo.

   

La pazienza con i nipoti e le sue storie, piccoli capitoli della sua vita e pensieri che le venivano da lontano ma sempre tutto vero, era una delle sue più grandi doti. Se la nonna era in cucina noi piccoli ci si sedeva sulla lunga cassapanca che girava a elle, attorno al tavolo mentre i nipoti più grandi, aiutavano a lavare verdure, a sbucciare patate o alla fine a preparare il tavolo.

 

Meglio era quando prendeva i ferri e cominciava a lavorare seduta fuori in giardino, e noi seduti sull’erba la stavamo a sentire. Tutto questo succedeva dopo che era andata in pensione, non ricordo quanti anni avesse al momento della pensione, io la ricordo sempre con la stessa pettinatura, molto bella, composta ed elegante.

   

Aveva origini Austroungariche anche se aveva una carnagione olivastra che è passata a quasi tutta la famiglia. Il tempo un po’ alla volta è trascorso, io mi sono sposata ho avuto i miei bimbi e con loro ogni quindici giorni si andava a trovare le nonne e le bisnonne.

   

La nonna era diventata vecchia ma sempre arzilla e non cedeva il passo a nessuno, aveva ancora la sua abitudine di raccontare le storie a nipoti e pronipoti. In una di queste occasoni sento la nonna raccontare una storia che mi ha fatto sovvenire un episodio di poco tempo prima. Ho ricordato quella storia perché entrando in un appartamento di una vecchietta ho sentito un profumo che da tanto non sentivo, era l’essenza del cirmolo, un profumo grazie alle sue quantità di sostanze che contiene: vitamina C, resina, trementina e pino Silvina, emana un aroma forte fresco, si può usare come deodorante, per fare inalazioni per la tosse, o in caso di respiro affannoso, per recuperare il fiato.

Nel Trentino si trova anche il liquore. La vecchietta usava ancora il vecchio focolare a legna e al fianco aveva un canestro di legna fresca, che i nipoti le avevano portato per profumare la sua piccola dimora. Il cirmolo, raccontava mia nonna, è una grande conifera, si trova in prevalenza in val Sarentino ma ce ne sono in tutto il Trentino Alto Adige ed oltre che cirmolo era conosciuto come pino Cembro, di solito arriva dai 15 ai 25 mt. di altezza. Si dovrebbe tagliare nelle notti fredde dell’inverno nella seconda metà di luna calante.

 

Raccontava la nonna che solo in quelle notti il legno non cambia la sua forma come tutti i legni appena tagliati. Infatti qualunque asse cambia leggermente la sua forma nei mesi di essicazione. Il legno di cirmolo per essere sempre profumato non deve mai essere pulito con cera o prodotti per lucidare, perderebbe tutta la sua fragranza. Ecco perché la nonna avendo una ciottola di cirmolo è invecchiata con lei senza mai lucidarla ma spolverata quando ce n’era bisogno, essendo utilizzata sempre come punto d’appoggio per le chiavi. Ho saputo tutto questo, il giorno che la nonna si era presa i pronipoti per raccontare la storia sempre attuale, per chi non la conosce, per farla rivivere a me che l’avevo dimenticata in un cassetto della memoria.

Ho raccontato un’altra storia, un saluto a tutti gli amici

 

       
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