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GIOVANNA, UNA CARA AMICA di Lorenzo.rm

 

GIOVANNA, UNA CARA AMICA

 

di Lorenzo.rm

 

Ho ancora vivo e indelebile il ricordo della terribile notte del 9 luglio 2.015 in cui morì la nostra cara Amica Giovanna Minotti.

Una telefonata mi sveglia nella notte.

Era Ludmilla, la giovane che assisteva Giovanna, che io chiamavo Gianna.

Mi dice: La signora non respira più. Ed il mondo mi crolla addosso. Febbrile, sveglio mia moglie Costantina e andiamo. Il tragitto è breve e Giovanna sembra che dorma. Chiamo la clinica che l'assiste e vengono subito.

Poi tutto quello che c'è da fare: documenti, chiesa, funerale eccetera. Infine Giovanna parte per Valfurva e viene sepolta insieme alla sua Mamma.

Rifletto che tutto ha avuto un andamento sereno, quasi gioioso. Si sapeva che stavolta non ce l'avrebbe fatta, ma era una persona unica, indimenticabile. Per me è stata, in una parola, tutto. La piango e la rimpiango sempre ed unanime dovrebbe essere il rimpianto di chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Mi ha lasciato in eredità la sua Khalì, la gattina che aveva raccolto per strada al ritorno del suo ultimo viaggio.

   

Il giorno 29 Agosto ricorre il martirio di San Giovanni Battista e voglio cogliere l’occasione per ricordarla ancora dedicandole questa mia composizione.

So che tutti coloro che l’hanno conosciuta condividono e comprendono il mio immenso dolore che, seppure a distanza di anni, è sempre vivo e indelebile.

Grazie care Amiche ed Amici del Bosco e di Eldy tutta.

       

DONNA,

 

COMPAGNA,

 

MAMMA

 

Nasci e vale ancora per te

l’antico detto della mia gente,

quando, dopo una notte insonne, dicevano:

”Notte persa e per giunta femmina”.

Perché anche oggi non sei ritenuta

preziosa quanto il maschio?

Perché, pur avendo

tesori infiniti di intelligenza,

sensibilità, forza morale e fisica?

 

Così è per retaggio di antichi

pregiudizi, di antichi rancori

contro di te. In fondo sei nata

da una costola e hai ceduto

all’infido serpente condannando

il genere umano alla perdizione.

Ma, dopo Gesù, non si può

più giocare con te.

Sei la migliore compagna possibile.

Già, compagna. Non più in subordine,

alla pari con l’uomo.

Ma non è vero, lo sai.

Vieni sempre dopo, anche se non in modo visibile.

Non gli cammini dietro come

in antiche, ignobili civiltà.

Sei rispettata e dai consigli.

Comandi anche, seppur fra quattro mura.

E’ vero, inoltre, che hai una potenza infinita,

sei bella, hai fascino.

Sei spesso l’amore insostituibile

Per chi ti conosce e ti apprezza.

Quando sei mamma, poi, c’è la catarsi.

Diventi il centro dell’universo,

l’ombelico del mondo.

Sei tutto, unica per i tuoi figli.

E le tue forze si espandono, tutto coprendo,

e il mondo e l’intera volta celeste.

Ogni cosa dipende da te,

nel bene e nel male. Il tuo sguardo

è ardito, il tuo passo sicuro.

 

Sei quello che vuoi. Un’isola stupenda

per tutti, anche per il  tuo compagno.

Sei mamma, diventi anche la sua.

Piangerà per una qualche sua privazione.

Ma gioirà per l’immenso regalo

che il cielo gli ha donato.

 

 

 

Nocturno – Chopin  

   
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