I SHARDANA ALLA CORTE DEL FARAONE

                     

Con il nome Shardana si individua il popolo del mare che nel secondo millennio a.C. imperversava nelle acque del Mediterraneo.

Questo popolo comprendeva pirati, predatori, guerrieri, mercenari, e altro ancora. Un popolo emulo di Ulisse nel suo peregrinare tra flutti e tempeste, percorreva in lungo e in largo quella distesa di acque marine molto tempo prima che venisse denominato dai Romani, “Mare Nostrum”. Una sorta di Armata Brancaleone del mare. Approdavano in forze nelle coste fiorenti di civiltà ove potevano trovare ricchezze da depredare o potenti ai quali offrire i loro servigi mercenari in cambio di lauti compensi e i necessari rifornimenti per le loro navi.

   

Shardana e Nuragici. Popoli del mare

 

Le scarse notizie storiche non lo riportano ma è facile immaginare che le razzie erano accompagnate da violenze, uccisioni e stupri. Viaggiavano sicuramente in formazioni numerose con navi veloci ed equipaggiamenti da guerra bene armati. Furono probabilmente i primi ad abbandonare la navigazione costiera per avventurarsi in mare aperto alla scoperta di approdi sconosciuti.

 

Navicella Nuragica

Si comprende perché le città costiere e non solo quelle, erano protette da alte mura e avevano, nei punti strategici, torrette di avvistamento per segnalare gli arrivi dal mare di imbarcazioni sospette.

Nel caso di avvistamenti scattava l’allarme immediato e i cittadini fuori le mura rientravano affrettatamente nella città fortezza e chiudevano i portoni d’ingresso, in attesa di capire le intenzioni dei nuovi arrivati che, nella maggior parte dei casi, non erano certamente pacifiche.

 

Guardie Shardane al servizio del Faraone

 

Molte tracce di questo popolo sono finite in fondo al mare in conseguenza dell’affondamento delle loro imbarcazioni spesso coinvolte in scontri in mare aperto nell’assalto ad altre navi, soprattutto quelle dedite a trasporti mercantili che venivano sistematicamente depredate. Ma nei loro approdi terrestri hanno lasciato comunque un segno del loro passaggio. Con i ritrovamenti archeologici gli studiosi sono riusciti a ricostruire, almeno in parte e per quanto possibile, la storia di questo popolo del mare.

   

Altra navicella nuragica denominata "serpente".

 

Si trattava di un popolo multietnico con origini e provenienze diverse ma la maggior parte dei reperti ritrovati portano alla Sardegna (1) dove gli studiosi presumono che gli Shardana avessero la loro base operativa anche per la favorevole posizione strategica dell’isola al centro del Mediterraneo. Nei porti delle coste della Sardegna si riunivano gli equipaggi della flotta dei Shardana e da questa partivano per le loro spedizioni di conquista e razzie.

 

Le spade Sant Iroxi in rame arsenicato

 

Una delle conferme più importanti è stata ritrovata con la decodificazione degli ideogrammi geroglifici egizi nei quali si trova descritto l’episodio della spedizione Shardana arrivata alla foce del Nilo con l’intenzione di saccheggiare la fiorente città ma che, proprio in mare, fu sconfitta dalle forze navali del Faraone Ramses II (1278 a.C.).

   

Shardana rappresentata a Medianet Habu

 

 I Shardana non si diedero per vinti alla prima sconfitta ma consapevoli della loro forza, organizzarono altre spedizioni sempre nel tentativo di saccheggiare le città della fiorente civiltà Egizia.

Altre iscrizioni raccontano che, negli anni successivi, il popolo del mare fu nuovamente sconfitto e i Shardana furono fatti prigionieri e assoggettati al Faraone.

   

Shardana 2 - Geroglifici

 

Successivamente, con la dovuta suddivisione in classi militari, furono arruolati nell’esercito del Faraone Ramses III, quale riconoscimento del valore combattivo dimostrato in battaglia.

La storia dei Shardana in Egitto continua e dalla decodificazione di alcuni papiri si apprende che questo popolo arrivato dal mare, nel periodo della dinastia dei Ramses, si è gradualmente amalgamato ed integrato con la popolazione egizia dell’epoca, perdendo lo status di mercenari.

Bronzetto sardo, nuragico

equipaggiato con scudo tondo, elmo cornuto e gonnellino.

   

Le varie ipotesi sulle origine dei Shardana portano comunque, anche se non esclusivamente, alla Sardegna ove sono state ritrovati numerosi reperti di armi, elmi e scudi simili a quelli raffigurati nelle effigi egizie degli Shardana. Non ultimi i modellini di navicelle votive in bronzo, risalenti all’età nuragica e del tutto simili a quelle riportate nella documentazione egizia.

Non so se l’argomento di oggi possa aver destato sufficiente interesse per la nostra consueta lettura festiva per cui mi fermo qui, augurando una felice e serena domenica per tutti.

Schubert "Serenade"            

 

 

(1) «Nei santuari nuragici e nei ripostigli troviamo una straordinaria varietà di statuette votive e modelli in bronzo. Figure di guerrieri, crude e barbariche nella loro esecuzione ma piene di vita, sono particolarmente comuni. Il guerriero era armato con un pugnale e con arco e frecce o con una spada, coperto da un elmo con due corna e uno scudo circolare. L'abbigliamento e l'equipaggiamento non lasciano dubbi sulla sostanziale identità tra i fanti sardi e i corsari e mercenari rappresentati nei monumenti egiziani come "Shardana". Allo stesso tempo numerose barchette votive, anch'esse in bronzo, dimostrano l'importanza del mare nella vita della Sardegna» (notizie Web)

   


COMMENTI

  1. il 30 gennaio, 2022 M. Licy dice:

    Grazie Giuseppe per questa splendida ricostruzione
    Sono appassionata di archeologia e questo tuo modo di esporre le cose del passato mi è piaciuto moltissimo
    Spero di leggerne ancora
    Grazie

  2. il 30 gennaio, 2022 Giuseppe3ca dice:

    Ciao Maria Licy, le tue parole contengono una forte spinta di incoraggiamento, grazie… ci proverò ancora. Un caro saluto…

  3. il 30 gennaio, 2022 gabriella2.bz dice:

    Giuseppe oggi ci racconti la bella storia di un popolo di mare gli Shardana marinai abilissimi che con le loro navi particolari navigano negli Oceani. Una storia che ci appassiona. Molto bella la musica e un’ ottima coreografia. Un saluto ciao

  4. il 30 gennaio, 2022 Giuseppe3ca dice:

    Si Gabriella, gli Shardana sono il popolo del mare del quale la storia forse ha raccontato poco ma che ha avuto una grande importanza nello sviluppo della navigazione e nella scoperta di nuove terre. La Sardegna, forse per la sua posizione al centro del Mediterraneo, ha avuto grande importanza logistica per questo popolo. Mi piace conservarne la memoria. Grazie per i tuoi elogi ma ormai è noto, cerco di dare il meglio in tutte le cose che faccio. un saluto sincero, ciao.

  5. il 30 gennaio, 2022 lorenzo12. rm dice:

    Grazie, Giuseppe, per la storia degli shardana.Lorenzo.

  6. il 30 gennaio, 2022 Giuseppe3ca dice:

    Ciao Lorenzo, I Shardana popolo del mare dei tempi eroici della navigazione e ho pensato che meritavano un pò di attenzione anche in questo nostro piccolo Bosco, grazie, un saluto.

  7. il 30 gennaio, 2022 NEMBO dice:

    Giuseppe grazie per averci fatto sapere la storia di questo popolo antico e misterioso presumibile sono da identificare come gli antichi sardi, uomini di mare.Un saluto

  8. il 30 gennaio, 2022 Giusepp3ca dice:

    Si Nembo, un popolo del mare prevalentemente composto da uomini della costa sarda, ma a questi si univano spesso individui di provenienze diverse, solitamente mercenari ed altri in cerca di avventure, miranti per lo più a compiere razzie e saccheggi. Non si esclude che tra questi ci fossero pure uomini di valore che venivano apprezzati per il loro coraggio e spirito combattivo come pare sia avvenuto in Egitto al cospetto dei Faraoni.
    Ti ringrazio e saluto da sincero amico, ciao.

  9. il 31 gennaio, 2022 francesca dice:

    Ricordo di aver visto una trasmissione di Freedom – Oltre il confine – condotta da Roberto Giacobbo, nella quale si trattava questo argomento, in particolare si diceva che la teoria è vecchia, ma sempre indimostrata che i nuragici sardi erano gli shardana, i guerrieri scelti dal faraone Ramses II. Tutto ciò veniva confermato dagli accademici dell’università egiziana di Qena per i quali non è un caso la somiglianza delle armature tra gli shardana e i nuragici sardi.

  10. il 31 gennaio, 2022 Giulio Salvatori dice:

    Un “Mondo” fantastico. Un tuffo nel passato che ti trascina. Grazie Giuseppe

  11. il 31 gennaio, 2022 Giuseppe3ca dice:

    Concordo Francesca, manca forse la prova madre per poter dare una risposta certa ma tutti gli elementi dei ritrovamenti archeologici in Sardegna e dei reperti egizi portano alla stessa conclusione ed a ricostruire la storia nel senso logico descritto. Gli Shardana, una sorta di armata Brancaleone del mare, abbastanza numerosa, non erano esattamente i nuragici sardi ma erano composti dagli stessi e da altre diverse etnie che, approdati nell’isola sarda, avevano creato le loro basi sulle coste della Sardegna e da queste partivano per le loro scorrerie nel Mediterraneo.

  12. il 31 gennaio, 2022 francesca dice:

    Grazie della precisazione, Giuseppe.

  13. il 31 gennaio, 2022 Giuseppe3ca dice:

    Si Giulio, hai detto bene: Un “Mondo” fantastico che ci affascina e stimola archeologi e studiosi che con le varie scoperte e ritrovamenti dei vari reperti, riescono a ricostruire la storia dei popoli. Grazie e un sincero saluto.

  14. il 03 febbraio, 2022 carlina dice:

    hai descrritto una bella favola storica Giuseppe- c’è sempre qualcosa da imparare, poi si sa, come in tutte le ricerchee arrcheoligiche tutto va preso con beneficio di inventario- comunque è stato bello leggerti e avere imparato qualcosa chee non conoscevo

  15. il 03 febbraio, 2022 Giuseppe3ca dice:

    É sempre bello conoscere cose nuove Carlina. É la passione della ricerca che spinge archeologi e studiosi alla scoperta del passato e ci trasmettono poi i risultati del loro paziente lavoro. Noi siamo curiosi per natura e ringraziamo il Bosco che ci aiuta ad ampliare le nostre conoscenze. Un sincero grazie ed un saluto, ciao.

  16. il 04 febbraio, 2022 Giuseppe3ca dice:

    Secondo alcuni studiosi pare che sia stato proprio il popolo degli Shardana a dare il nome “Sardegna” alla nostra meravigliosa isola al centro del Mediterraneo.
    Grazie Amiche ed Amici per i vostri gentili interventi,


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