Archive for luglio 16th, 2022

AMORE E TRADIMENTO

RICORDO DI UN’AMICIZIA

 

NATA PER CASO IN UNA CHAT

 

Amica carissima,

Ci siamo conosciuti in chat, tu giovanissima, io, per la differenza generazionale potevo avere l’età di un tuo nonno.

Eppure era nata una bella amicizia, basata sulla lealtà, sincerità e fiducia reciproca.

Ricordo che tu mi confidavi le tue incertezze, mi chiedevi consigli, io, invece, apprendevo da te i piccoli segreti di come rapportarsi in chat, per me materia completamente nuova.

Ricordo ancora quando venisti a piangere virtualmente sulla mia spalla per una tua cocente delusione amorosa, eri veramente addolorata ed affranta al punto che sentivo scendere le tue lacrime e immaginavo lo stato del tuo piccolo cuore, fino quasi al punto di sentire pure i battiti.

Volevi sapere cos'è l'amore e io cercai le parole da dirti nell'intento di lenire il tuo dolore.

Ed ecco cosa ti scrissi allora, cercando, in qualche modo, di consolarti.

Forse, ero riuscito nell’intento perché, a distanza di oltre dodici anni, la nostra amicizia continua ancora ed è più che mai salda.

Ciao dolce Amica.

 

   

Tiziano - Amore Sacro e amor profano

 

COS’É L’AMORE?

 

Nella nostra concezione etica riteniamo che l’amore sia quel sentimento che unisce due esseri umani, un uomo e una donna, che si sentono attratti per una miriade di fattori, compreso quello chimico/fisico e, in primis, quello sessuale che ha come fine  specifico, lo scopo di assicurare la continuità della vita con la procreazione di un essere della stessa specie a propria immagine e somiglianza che a sua volta, nel reiterare le stesse cose, potrà garantire l’eternità dell’esistenza umana sulla Terra.

Nell’accoppiamento degli animali, finalizzato agli stessi principi della procreazione e della conservazione della specie, c’è amore? Si, forse anche lì c’è un amore istintivo ma non è la stessa cosa come il sentimento che nasce tra gli umani uomo/donna.

Nelle unioni omosessuali che oggi si vuole legalizzare giustificandole come diritto di libera scelta dell’individuo, può esserci amore? Questo aspetto avrebbe bisogno di un trattamento speciale e se ne potrà parlare un’altra volta se ce ne verrà la voglia, per ora lo trascuriamo.

L’argomento ‘Amore’ ricorre periodicamente nelle pagine del Bosco ma, oggi in particolare, una cara amica, protagonista in prima persona di una cocente delusione amorosa, mi ha chiesto di parlare ancora dell’amore e cercherò di farlo secondo i miei concetti personalissimi e le mie convinzioni derivate da una cultura tramandata dai genitori ai figli, più con gli esempi che con le parole ma che spesso è stata integrata con parole bonarie e ulteriori confidenziali nozioni tra la figura della nonna e le sue  stimate nipotine e nipoti. Con la nonna si ha più facilità a parlare di certe cose, la nonna, ascolta, capisce e sa dare i consigli giusti. Alzi la mano chi non lo ha fatto. Ho capito, nessuno alza la mano, siamo tutti coinvolti. Qualche volta abbiamo preferito parlare dei nostri primi bagliori d’innamoramento con una zia con la quale avevamo più confidenza oppure con un cugino/cugina più grandi che ritenevamo potessero chiarire le nostre curiosità e i nostri dubbi. Poi è arrivato il tempo delle confidenze con le amiche/amici intimi, con i compagni/e di scuola ecc. e il tutto ha contribuito alla formazione del nostro sapere sull’amore, ovvero sul rapporto uomo/donna, maschio/femmina.

Cosa prova una ragazza nel guardare il bel ragazzo del quale si è perdutamente innamorata perché più bello di lui non esiste nessun’altro? Voglia di sentirsi amata, di carezze, di baci, di tenerezza, di protezione, di sguardi intensi, di parole che la facciano sprofondare in una voragine senza fine da non farle capire più niente? Si, come primo impatto c’è tutto questo ma inconsciamente vede in quel ragazzo dei suoi sogni come vorrebbe che fosse suo figlio, ovvero la creatura che potrebbe generare nel suo grembo nell’amare intensamente e per la vita il ragazzo che in quel momento è nelle sue più alte aspirazioni.

Sul rovescio della medaglia, invece, il ragazzo che si innamora è molto più superficiale, vuole quella ragazza, la vuole per se, ne è geloso e non vuole che nessun’altro la sfiori senza rendersi conto che lui, maschio, è solo un mezzo, un inconscio strumento utile all’incomprensibile e complesso meccanismo finalizzato ad assicurare la continuità della vita. Auguri ad entrambi.

Sono convinto che queste mie balzane elucubrazioni possono scatenare una infinità di strali da parte di chi la pensa diversamente ma pazienza, ognuno è padrone di vederla come gli pare, questo è il bello della libertà di parola, perciò invito ciascuno ad esprimere il proprio pensiero.

Ora però, in tutto questo bailamme non bisogna dimenticare che la mancata realizzazione delle più alte aspirazioni amorose, sognate, anelate e fortemente bramate, porta spesso a delle cocenti delusioni dalle quali sembra difficile potersi riprendere ma in realtà anche queste servono per farci maturare e renderci più forti per una prossima volta.

Nell’augurarvi una felice e serena Domenica propongo la lettura di questa spontanea esternazione in versi senza avere la pretesa che possa essere chiamata poesia perché, in effetti, sono solo parole che potrebbero nascere da un cuore prima innamorato e poi ferito.

   

 

Era impossibile,

assurdo,

lo sapevamo

ma era bello

alimentare la speranza,

proiettarla nel futuro,

nell’infinità delle stelle,

nell’eternità dell’universo.

Sogni di fughe,

viaggi in terre lontane,

al di là della profondità del mare,

al di là della sommità dei monti,

distanti dal brusio del mondo,

lontani dalla civiltà,

indenni da onde magnetiche,

da suoni assordanti,

isolati da trilli e suonerie.

 

Noi due, unici,

anime solitarie,

in sottofondo:

i battiti del cuore,

uniti in un sol corpo,

paghi d’amore.

 

All’improvviso,

nel cielo scuro,

una saetta e….

Big Bang.

   

S’apre un sipario,

si svela il mistero,

è scoperto il tradimento!

   

Hai distrutto tutto,

una rosea speranza,

andata in fumo,

cenere,

grigia polvere inutile

spazzata dal vento.

   

Hai pensato d’esser bravo,

complimenti,

non sai cos’hai perduto,

fatua fiammella,

non puoi capire, pazienza,

continua a svolazzare,

nella nebbia del nulla.

Addio, piccolo verme.

   

   

GIOVANNI MARRADI - Crying

   
Performance Optimization WordPress Plugins by W3 EDGE