UN’INFANZIA DIFFICILE di Antonino.rm
Scritto da Giuseppe il 30 Luglio 2022 | 14 commenti- commenta anche tu!
UN’INFANZIA DIFFICILE
VISSUTA NEL DECENNIO
PRECEDENTE ALLA
SECONDA GUERRA MONDIALE
Racconto di Antonino.rm
Io sono il quinto figliolo venuto alla luce il 13.6 .1935 dalla coppia di sposi venuti a Roma per problemi politici. Cesare e Imelde. Matrimonio il 27.7.1918 nel corso della Prima Guerra Mondiale, ottenuta licenza per matrimonio. Padre muratore e madre casalinga, ma sempre attivi per mantenere una famiglia di sette persone. Io sono vissuto in famiglia coccolato dai genitori e dai fratelli maggiori. Sono arrivato al sesto anno di età quando ho cominciato a capire le sofferenze dei grandi. In quel tempo era di carestia perché c’erano tensioni politiche che con la dittatura fascista si prevedeva che scoppiasse un’altra guerra. E cosi fu avendo maturato i 5 anni, il nostro capo di stato Benito Mussolini e il RE con l’acclamazione della maggior parte del popolo Italiano convinto dai grandi discorsi del Duce per fare un grande IMPERO.
E nel 1940 assieme alla Germania e Giappone dichiarò la guerra. Eravamo una nazione povera, la maggior parte contadini, braccianti e operai cosa gli diceva il cervello a quell’uomo. Quando i discorsi di piazza Venezia diceva otto milioni di baionette, e poi dovette fare la raccolta di tutto il ferro che c’era in Italia, perché con le sanzioni non avevamo più metalli per gli armamenti.
Dico di più sono state requisite le fedi d’oro agli uomini e alle donne. Pensate a un padre che ha fatto tutta la guerra del 15/18, sapendo cosa significava perché vissuta, avendo due figlioli nati il primo nel 1920 e il secondo nel 1922, e anche mia madre nel cuore loro come erano preoccupati.
Io da bambino capivo il loro stato d’animo. Nel 1941 raggiunti i 6 anni iniziai le elementari, sapete venivo dall’asilo ove debbo dire che ho trovato buone maestre, un bambino staccando dall’ambiente famigliare, si fa il suo pianto più di qualche giorno, le maestre mi hanno dato molto affetto e sono riuscito ad ambientarmi con gli altri compagni e iniziai la prima elementare con serenità. E gli anni passavano e la mente di bambino capiva sempre più. Nel 1942 arriva la cartolina di arruolamento del primo fratello classe 1920, dovette partire per la guerra come artigliere, fu mandato in Africa Orientale e potete immaginare le preoccupazioni di tutta la famiglia.
Trovate e comperate le spediva con la speranza che le ricevesse affinché potesse attenuarsi la sete. Stette qualche mese in Africa, dalle lettere che arrivavano dicevano che stavano a pochi km da Addis Abeba, però successe che si ammalò, perché gli uscirono sol collo tanti accessi, lo curarono gli fecero tutte le medicazioni del caso, poi guarito dopo la convalescenza, gli arrivò una comunicazione dal ministero della guerra dove diceva esonero. Perché essendo operaio meccanico specializzato, lo rimandarono in Italia nelle officine dove si costruivano ordigni bellici. Ci restò fino alla fine di giugno 19-6-43 ci fu il bombardamento degli Americani al quartiere S.LORENZO, la sua officina dove lavorava si trovava al centro di S Lorenzo, si salvarono tutti gli operai perché al primo segnale di allarme, scesero tutti nelle cantine.
I palazzi erano tutti rasi al suolo. Nel frattempo arrivò la cartolina di arruolamento del secondo fratello scaglione 1922 essendo un po' gracilino
lo destinarono al Corpo Avieri e mandarono anche lui in Africa.






