Archive for ottobre 1st, 2022

SUICIDI SILENZIOSI di Nembo

UN FENOMENO PREOCCUPANTE

 

SUICIDI SILENZIOSI

 

TRA LE VARIE FORZE DELL'ORDINE

   

Post di

     

Ho deciso di scrivere questo articolo perché qualche settimana fa per l'ennesima volta ho sentito che in 24 ore tre appartenenti alle FF.OO si sono tolte la vita.(7 Settembre) giorno 13 altro suicidio di una poliziotta in Questura a Verona, 14 Settembre altro suicido poliziotto al CPR di Milano, ultima tragica notizia altro suicidio M.llo CC a Agrigento (26 Settembre)

   

Questa “ONDA SUICIDA” va fermata. Dall'inizio dell'anno – come rivela l'Osservatorio Suicidi in Divisa –aggiornato per il 2022 dall'inizio dell'anno sono 51 i membri delle forze dell'ordine che si sono tolti la vita.  Il trend dei suicidi del 2022 appare in crescita rispetto allo scorso anno. Una media – afferma l'Osservatorio Suicidi in Divisa – ogni cinque giorni un cittadino in uniforme si toglie la vita, ma il numero effettivo potrebbe essere addirittura superiore perché non tutti gli eventi vengono resi noti, il più delle volte per volontà dei familiari".(Ricerca da internet) anche se negli anni è stato analizzato con convegni, riunioni, protocolli nei quali si sviluppano analisi importanti e si ricercano soluzioni ma non si è debellato il fenomeno. Dimenticati dallo stato lo stesso stato che difendono.

Quello dei suicidi tra le varie nostre Forze dell’Ordine è una strage dimenticata. Morti misteriose, celate dal buio dell’omertà. Tra il 2001 e il 2020 i suicidi tra le Forze dell’Ordine hanno raggiunto la cifra di 891. Quasi 900 vite strappate per ragioni che troppo spesso restano sconosciute. Un dato preoccupante che diventa ancora più spaventoso se lo si mette a confronto con i suicidi della popolazione generale. Una vera strage che sarebbe fin troppo semplicistico attribuire allo stress e ai bassi stipendi ecc... anche se a volte di tutto questo c'è una verità. in nessun'altra professione in Italia si riscontra un simile tasso di suicidi, neppure in quelle in cui il precariato e lo sfruttamento sono la regola.

   

Non è facile fornire una risposta univoca, perché sono molti i fattori che possono indurre un uomo o una donna a farla finita. Di certo, però, c'è qualcosa che non funziona se nei corpi dello Stato chiamati a garantire la sicurezza dei cittadini gli stessi operatori arrivano così sovente a rivolgere un'arma contro se stessi. Il problema è che si tratta di un comparto con un elevato livello di angoscia legato non solo alla attività professionale, ma anche ad altri fattori: la disorganizzazione ostacola la vita familiare, è spesso estremamente difficile organizzarsi per stare con i propri cari perché, molto banalmente, i turni sono organizzati molto male. Inoltre ci sono frequenti trasferimenti da una città all'altra, e questo è un altro grosso problema per chi ha famiglia, contribuisce a causare stati di forte angoscia e depressione, un "civile" che attraversa un periodo di difficoltà normalmente rivolgersi a uno psicologo per un consulto, ciò è molto più complicato per le FF.OO, In Italia secondo le statistiche, circa 3 persone su 10 vivono stati di angoscia, ansia o depressione. Se vogliono, possono richiedere aiuto.

Per i membri delle forze dell'ordine è più difficile farlo, perché si va incontro alla sospensione dal servizio e al demansionamento a ruoli non operativi. Il numero dei suicidi degli ultimi anni ha fatto suonare qualche campanello d'allarme anche ai "piani alti" per questo sono stati organizzati servizi interni di supporto psicologico che, tuttavia, il più delle volte vanno deserti per la motivazione sopra descritta. Carabinieri e varie forze di polizia preferiscono convivere con i loro problemi piuttosto che rischiare di perdere il lavoro. Molti non reggono, purtroppo, e decidono di farla finita. La cultura patriarcale, quindi, trova in caserme e comandi terreno ancor più fertile che fuori. Preoccupanti sono questi suicidi, politici, legislatore, e piani alti dovrebbero prendere coscienza che delle concause, del verificarsi di questi fenomeni, possano partire dai reparti, dalle varie gerarchie con i sottoposti e non necessariamente dai singoli. Queste dinamiche potrebbero essere osservate da psicologi esterni all'Amministrazione, che dovrebbero essere presenti nella vita dei vari comandi o reparti e osservare le dinamiche lavorative, la corretta interpretazione della gerarchia, una giusta comunicazione e le problematiche lavorative e individuali del personale, riferendo poi il tutto a chi spetta trovare soluzioni atte al caso perché non succedano più queste tragedie.

         
Performance Optimization WordPress Plugins by W3 EDGE