ROMBO DI TUONO, STORIA DI SPORT E UMANITA’
Scritto da Giuseppe il 9 Novembre 2022 | 18 commenti- commenta anche tu!
Stemma della squadra del Cagliari calcio
UNA STORIA UMANA
E’ in distribuzione questi giorni nelle sale cinematografiche Italiane il film che racconta la storia di un atleta del calcio che da ragazzino ha iniziato a dare i primi calci al pallone in un campetto di periferia ma è arrivato al massimo livello della serie A e della Nazionale Italiana.
Sicuramente lo ricordiamo tutti, sportivi e non, il suo nome è Gigi Riva, per tutti noto con l’appellativo di:
Questo il simpatico e appropriato appellativo che gli affibbiò il giornalista Gianni Brera in una delle sue tante coloratissime cronache sportive di una partita di calcio e questo nome gli rimase per sempre.
Si, come annunciato, vogliamo raccontare la storia di Gigi Riva, campione del calcio nel ruolo di ala sinistra della squadra del Cagliari e della Nazionale Italiana.
Stadio Sant'Elia - Cagliari
(le partite dello scudetto erano state giocate nello Stadio Amsicora)
Appena 17enne, giocava nella squadra del Legnano in serie C ma già sognava i grandi club: Inter, Milan, Juventus, Bologna che, invece, nei provini di rito, non lo avevano accettato per l’inserimento nei ranghi giovanili perché giudicato “troppo leggero” per poterne formare un campione da grande squadra.
Riva al suo arrivo a Cagliari
Fu l’allora Presidente del Cagliari a vedere in lui il futuro campione e lo ingaggiò per portarlo in Sardegna e inserirlo come riserva nel ruolo di ala sinistra dove giocava un già affermato campione, Tonino Congiu, idolo locale.
Luigi Riva di Leggiuno si guadagnò presto la fiducia e il posto di titolare in prima squadra. Valutazione 37 milioni, una bella cifra alla quale il Presidente del Legnano non poteva rinunciare.
Rovesciata di Riva in Vicenza-Cagliari
Il ragazzino Riva, timido e taciturno, non voleva trasferirsi a Cagliari e accettò il trasferimento con molte riserve. Nella sua mente pensava di trattenersi poco in una squadra di provincia, aspirando sempre ai grandi club del nord, anche perché non voleva restare lontano da casa.
Orfano di entrambi i genitori viveva con tre sorelle che gestivano un piccolo ristorante. Con i suoi primi guadagni Gigi ha aiutato le sorelle ad ampliare la loro attività.
Gol di testa di Gigi Riva
Superati i primi dubbi e timori, gli è bastato poco per capire che la Sardegna sarà per lui la terra adottiva e che il Cagliari sarà la “sua squadra”.
Infatti “Giggirriva”, così lo acclamavano i tifosi nell’incitarlo in campo, si innamora della Sardegna e della sua gente e, una volta affermatosi come calciatore, riceve molto presto la convocazione pure per la Nazionale Italiana.
Arriverà a rifiutare prestigiose offerte d’ingaggio da parte dei grandi club del nord, pur di restare nella “sua” Cagliari che ormai ha imparato ad amare e si sente amato lui stesso.
Altro Gol spettacolare di Gigi Riva
La Juventus arrivò ad offrire, allora, la favolosa cifra di un miliardo per l’acquisto dell’ormai affermato giocatore ma Gigi Riva disse: “NO”.
Forse, in fondo al cuore, in quel rifiuto c’era una sorta di rivalsa da parte sua nel ricordo che era stato respinto da ragazzino e ora, era lui a poter dire “NO” alle grandi squadre.
Questa scelta gli precluderà premi e trofei ben più importanti ma lui sa di essere una bandiera per la squadra del Cagliari, sente in campo e fuori l’affetto incondizionato dei tifosi e sa che questi non avrebbero gradito un eventuale suo tradimento alla fede nella squadra del cuore.
Il sinistro micidiale di Gigi Riva
Sarà stato l’effetto del “mal di Sardegna” anche per lui? Il sospetto è giustificato e il curriculum di Riva ne è la dimostrazione. Lui stesso affermerà, in seguito, che si sente più sardo dei sardi.
Riva gioca con il Cagliari 13 campionati consecutivi: nel 1963-64 i suoi gol portano il Cagliari dalla serie B alla massima categoria.
In serie A realizzerà 156 reti in 289 partite. Indossando la maglia azzurra realizza 35 reti in 42 partite, una bella media e un record pare ancora imbattuto.
Gol di Gigi Riva ai Mondiali del '70 in Messico
Le più belle imprese di Gigi Riva sono forse legate alla maglia azzurra dove il suo potentissimo tiro mancino ha fatto sognare i tifosi italiani; i successi più importanti ottenuti in azzurro sono il titolo Europeo del 1968 e il secondo posto ai mondiali in Messico del 1970.
Si ricorda ancora la memorabile partita vinta 4 a 3 con la Germania per la qualificazione alla finale, persa poi con il Brasile.
Il periodo d'oro per Gigi Riva è quello che va dal 1967 al 1970: oltre a tre titoli di capocannoniere della serie A e ai citati successi azzurri risalgono a questi anni: un secondo posto in campionato (1969), lo scudetto del Cagliari (1970) e un secondo posto nella classifica del Pallone d'Oro 1969, alle spalle del compagno di nazionale Gianni Rivera e ancora un terzo posto nel 1970 alle spalle di Gerd Müller e Bobby Moore. grandissimi campioni europei.
Cagliari - Campione d'Italia 1969-'70
Questo stesso triennio è, però, per Riva anche quello più travagliato: si procura una frattura del perone sinistro (in nazionale nel 1967) e una frattura del perone destro (nel 1970 in nazionale, successivamente ai mondiali).
Gigi Riva ai Mondiali del 1974 in Germania-Ovest
Ritiratosi dall’attività agonistica nel 1976, ricopre nel Cagliari anche il ruolo di Presidente e agli inizi degli anni ’90 viene inserito nello Staff della Nazionale inizialmente come Dirigente accompagnatore, poi come Team Manager, ruolo che, pure con l’alternarsi dei vari Commissari Tecnici, ha ricoperto fino al maggio del 2013.
La sua serietà e professionalità è stata d’esempio per tutti i giovani. Dalla Scuola Calcio istituita a Cagliari per conto e nel nome di Gigi Riva sono emersi tanti giovani campioni che hanno raggiunto l’onore di giocare anche nella serie A calcistica.
Amante della guida con auto sportive Gigi, nel tempo libero, non frequentava la Costa Smeralda o altre località d’elite ma si accompagnava con pescatori, pastori e umile gente di Sardegna dove è stato sempre bene accolto, orgoglioso egli stesso di sentirsi loro amico.
Sta per festeggiare i suoi 60 anni da sardo e queste sono state le sue parole in una intervista rilasciata, tempo fa, al Corriere della Sera:
"Non volevo venirci, ora è amore"
"Quando vidi le luci nel golfo mi lasciai scappare: "Quella è l'Africa", poi vidi lo stadio “'Amsicora”, che non aveva un filo d'erba e pensai "Dove sono capitato". Però i ragazzi mi fecero festa e l'argentino Longo, una bella persona, mi prese subito sotto la sua protezione.
Rimasi qualche giorno e l'idea di passare dalla C alla B alla fine mi convinse ad accettare"
(Spiazzo dove Gigi Riva iniziò a dare i primi calci al pallone)
Gigi Riva vive ancora a Cagliari dove ci sono anche i suoi figli e gli affezionatissimi nipoti.
Continua a seguire le competizioni calcistiche sia del Campionato che quelle della Nazionale ma Gigi non le guarderà in diretta, dice che gli creano troppo stress per cui le visionerà in differita e con spirito critico, conoscendone il risultato.
Fa così anche con le partite del “suo” Cagliari.
Buona Giornata per tutti.





Giuseppe, ci fai conoscere una storia di un grande campione dello sport, del calcio. Un grande Gigi Riva perchè è sempre stato e lo è ancora una persona modesta e schiva alle varie autocelebrazioni, insomma, come dire…Pane al pane, e di corsa verso l’obiettivo, come quando giocava e puntava dritto verso la porta in rossoblù, lo stesso ha vinto per ben tre volte il titolo di capocannoniere della Serie A, eroe tra gli eroi, fu il trascinatore di quella squadra che nella stagione 1969-70 fece l’impresa conquistando uno storico scudetto, il primo di un Club del sud.È stato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970 con la nazionale italiana, di cui detiene il record di marcature con trentacinque gol. Ultimamente L’ex calciatore ha assistito a Cagliari la proiezione del film su di lui: «Nel nostro cielo un rombo di tuono»(per i suoi gol, di potenza pura, fatti di scatti intensi e tiri bomba sopranome dato dal giornalista Gianni Brera) È stato accolto e omaggiato con tantissimi applausi ricordando il suo passato di calciatore nel Cagliari. Il Cagliari senza Gigi Riva sarebbe come il Santos senza Pelè, la Juventus trapattoniana senza Platini, il Milan di Sacchi senza Van Basten. Le nuove generazioni, che pure non hanno avuto il piacere di vederlo giocare, continuano ad amarlo attraverso il racconto dei nonni e dei padri onorandolo perchè nel mondo dello sport ha fatto grande la Sardegna e in particolare il Cagliari.Un Saluto
Si Nembo, è così come hai sintetizzato. E’ una storia che tutti conosciamo ma Gigi Riva merita di essere ricordato proprio per la sua modestia, per la sua semplicità, per la sua vicinanza alla gente umile oltre che per i suoi meriti di atleta che hanno contribuito tantissimo una piccola Squadra di provincia a diventare grande.
Le grandi squadre del Nord che lo avevano respinto nei provini quando era ancora un ragazzino alle prime armi che giocava in una squadra della serie C, poi agognavano di averlo per farne un idolo del proprio Club ma lui idolo lo è diventato senza l’aiuto dei grandi finanziatori, solo con le sue doti di atleta e di uomo. Onore e merito al Grande Gigi Riva, grazie, un saluto.
Ricordo molto bene Gigi Riva come tutti i grandi di quelli anni.Vivendo con tutti tifosi di calcio in famiglia si parlava spesso dei vari calciatori. Era nominato nei vari campionati per la sua forza. Giuseppe belissimo racconto di un grande calciatore. Grazie e un saluto.
Ti ringrazio Gabriella, Gigi Riva si è fatto voler bene prima come persona umana e poi come calciatore, perciò ha lasciato il segno in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Ha i suoi meriti e mi è sembrato giusto ricordarlo anche nel nostro piccolo Bosco. Un caro saluto, ciao.
Calcio….. Che dire io nn conosco questo campione…. Ma ricordo mio nonno e mio padre che quando nominavano nomi di campioni del calcio c’era questo nome… Nn mi pronuncio in merito xche nn conosco…. Ma posso dire forza Laziooooooooo
È ricordo di nomi come chinaglia, piola ecc ecc
Un kissoneeeeee a tutti
Ciao Sco, anche io ricordo Giorgio Chinaglia, altro grande cannoniere che con i suoi gol portò la Lazio a vincere lo Scudetto Italiano di Calcio del Campionto 1973/74. Grazie per il tuo prezioso inervento e forza Lazio che sta andando molto bene anche quest’anno. Ricambio il kissone, ciao.
Bellisssima ricostruzione della carrriera di un grande campione. Come sempre, caro Giuseppe, hai detto tutto quello che si poteva dire con dovizia di particolari molto interessanti . Posso solo aggiungere che Gigi Riva è stato un esempio di lealtà e correttezza in campo e fuori e poi viene da pensare al fatto che, pur di non tradire la terra che lo accolse con tanto amore, ha rinunciato ad ingaggi principeschi da parte delle ricchissime società del nord Italia…esattamente l’opposto di quello che avviene oggi…in quanto non esistono più i “calciatori bandiera ” e, di fronte ad un bel pacchetto di milioni di euro …non c’è amore per la squadra di appartenenza che tenga…un bel saluto…qualche lacrima di circostanza… e via verso nuovi lidi…
Verissimo Lucio, quanto dici è una ulteriore conferma delle caratteristiche umane di una emerita persona prima ancora di un grande atleta e campione del calcio come Gigi Riva. Posso dartene atto e confermo, perché tu, militando da sempre nell’ambiente arbitrale, hai avuto modo di conoscerlo più di tanti altri.
Grazie per il tuo sapiente intervento, sempre molto gradito, un saluto sincero.
Il calcio non è il mio sport preferito
Però Gigi Riva non solo un campione che ha portato in alto lo sport italiano
Non solo un campione, ma anche un uomo pieno di umanità
Grazie Giuseppe
Confermo M.Licy, moltissime persone, pur non amando il calcio, hanno voluto bene a Gigi Riva per le sue doti di lealtà e umanità verso tutti. Riconosciamo che ha dato tanto all’Italia dello sport nel mondo. Grazie, un caro saluto, ciao.
Anch’io non sono amante del calcio però ricordo Gigi Riva in quanto se ne parlava in casa. I miei fratelli, tifosi di questo sport, dicevano che lui era il miglior attaccante del mondo di quei tempi. Io neppure sapevo cosa volesse dire “attaccante” ma capivo che era un grande Campione.
Grazie Giuseppe di questo bel servizio. Buona domenica a tutti.
hai scritto un articolo davvero intenso e interessante inerente il grande Gigi Riva- come campione e come persona che ha portato il Cagliari in serie A- cosa davvero impensabile e che ha dato tanto nel campo del calcio rimanendo pur sempre fedele a se stesso un salutone
Francesca, i tifosi si esaltano per i risultati sportivi di una squadra e del campione che fa grande la squadra ma, molto spesso ne trascurano il lato umano. Per Gigi Riva non è stato così, perché ha saputo farsi voler bene dentro e fuori dal campo e ancora oggi è stimato da tutti coloro che lo hanno conosciuto, sportivi e non solo. Un gruppo di amici cineasti gli hanno dedicato un film per raccontare la sua vita umana unitamente alle imprese sportive. Gigi oggi mostra le fatiche di una vita intensa d’atleta ma. accompagnato dal figlio Nicola, ha voluto assistere alla “prima” e i media hanno messo in evidenza tutta la sua commozione. Un altro motivo per volergli ancora bene.
Francesca, grazie per il tuo intervento e un sincero saluto.
È vero Carlina, l’atleta Gigi Riva, con la sua bravura di calciatore, non solo ha contribuito, in quegli anni al passaggio del Cagliari dalla serie B alla A, ma lo ha portato a vincere lo scudetto del Campionato 1969/70, allora impresa impensabile per le squadre del sud Italia. Ho voluto portare la storia di questo grande atleta anche nel nostro Bosco ma, per il rigoroso rispetto della privacy, ho evitato volutamente gli aspetti della vita privata alla quale ogni persona ha estremo diritto.
Grazie per il tuo commento sempre appropriato e preciso, ciao.
Carissimo Giuseppe ti ringrazzio immensamete che mi hai riportato alla memoria il nostro grande Campione è stato il mio Idolo, Grazie che ci hai raccontata tutta la sua storia rimarra sempre nei nostri cuori e di tutti i SARDI.
Giuseppe ti auguro una vita serena ate e famiglia un abbraccio forte.
Antonino carissimo, grazie, saluti e abbraccio ricambiati con sincera stima. É vero, i tempi passano, noi ci invecchiamo ma le emozioni vissute restano nei nostri ricordi dei tempi belli e riparlandone proviamo a riviverle. Un saluto da vero Amico, ciao.
Campione indimenticabile, si direbbe: Vecchio stampo. L’ho sempre ammirato e applaudito. Non appartiene certamente ” ai lustrini”. Atleta e
Uomo da ammirare. Grazie Giuseppe per aver ricordato un Campione
Confermo Giulio, Gigi Riva lo ricordiamo sempre volentieri con vera stima non solo per quanto ha dato come atleta alla “sua” squadra e alla Nazionale Italiana ma lo ricordiamo giustamente come uomo per quanto ha sempre dimostrato nei rapporti umani con tutti, grandi e piccoli. Un saluto.