LA BEFANA E I RE MAGI
Scritto da Giuseppe il 5 Gennaio 2023 | 12 commenti- commenta anche tu!
Come sempre, ogni Natale
arriva il caro Bambinello,
per venire a visitarlo
sono in viaggio anche tre Re
pochi giorni ed ecco
tra spumanti e panettoni
arriva il Duemilaventitre
con regali e tanti doni
arriva pure l’Epifania
che, ormai si sa,
tutte le feste porta via.
È sempre stato così
e nulla cambierà,
e per dirla pure in rima
tutto torna come prima,
Che sia brutta o sia bella
Raccontiamo una storiella.
“Su marragotti”
Era uno dei tanti termini che in Sardegna definiva la Befana in senso negativo, per raffigurarla come una vecchiaccia brutta e cattiva al fine di spaventare i bambini che non facevano i bravi. Per fortuna oggi i bambini non si spaventano più di niente, sono molto più emancipati e coscienti, smanettano tra Computer e Smartphone, navigano in Internet e sorridono delle nostre vecchie storielle.
Ogni anno, comunque, il 6 Gennaio arriva la nostra amata Befana per grandi e piccini per cui proviamo a guardare il lato buono rileggendo qualche altra storia che ricorda i nostri tempi da bambini.
Una leggenda romantica
LA BEFANA E I RE MAGI
Post di Gabriella.bz
È l’Epifania ovvero la Befana, l’hanno sempre descritta come una vecchietta con al naso un brufolo rosso e gli occhiali rotti, le ciabatte tutte a pezzi ed una gonna brutta larga e malfatta, la gobba e un grosso sacco nero pieno di dolcetti e carbone caricati sulle spalle e usa la scopa volante per svolazzare di casa in casa onde lasciare i doni ai bambini buoni, ed il carbone ai cattivi, ma ci sono bambini cattivi?
Si raccontava una volta che la Befana fosse una ragazza bella, cattiva e avara, con gli anni migliorò ben poco, aveva un solo hobby faceva sempre calze belle, non per regalare ma per sé stessa. Un giorno passarono da lei i Re Magi per chiedere indicazioni, dovevano trovare la via per andare a trovare il Messia.
Dopo aver riposato i Re Magi chiesero alla Befana se voleva offrire anche lei un dono per il Nuovo Nato, ma al pensiero di perdere le sue provviste rispose di no. Stava facendo appunto quel giorno i biscotti e doveva stare attenta che si cuocessero bene.
Solo più tardi, ripensandoci chiese a sé stessa:
“Perché non ho offerto niente?”
Ebbe un rimorso di coscienza, quindi prese un grosso sacco e vi mise dentro tutto ciò che poteva servire a Gesù. Con la sua scopa si alzò in volo, cercò di raggiungere i suoi ospiti, ma invano.
Era il sei gennaio, ritornò alla sua casa solo dopo aver consegnato tutti i doni che aveva confezionato ai bambini che aveva incontrato lungo il percorso. Da allora si ripromise che tutti gli anni per quel giorno i bambini avrebbero avuto un dono dalle sue mani.



