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FESTA DEI LAVORATORI

 

 

 

o meglio

 

Festa dei Lavoratori

   

La Festa del lavoro vuole ricordare la dura battaglia combattuta per lungo tempo per arrivare al riconoscimento del lavoro come diritto/dovere delle prestazioni fisiche dell’essere umano finalizzato al bene della collettività distinguendolo dalla costrizione al lavoro imposta agli schiavi in tutti i tempi della storia.

 

     

   

Risalgono al 19° secolo le prime manifestazioni degli operai nelle fabbriche industriali degli Stati Uniti d’America che chiedevano la riduzione dell’orario di lavoro ad otto ore giornaliere.

Furono manifestazioni che portarono a scontri sanguinosi con numerose vittime tra i manifestanti e le forze dell’ordine chiamate per arginare le proteste degli scioperanti e reprimere gli assembramenti.

 

   

La prima legge che riconosceva l limite delle otto ore lavorative giornaliere fu approvata a Chicago nel 1866 ma entrò in vigore solo il 1° Maggio 1867 dopo una importante manifestazione alla quale parteciparono almeno diecimila persone.

Trascorsero molti anni e furono necessarie ancora tante manifestazioni operaie con la minaccia di scioperi ad oltranza, prima che anche gli altri stati del territorio americano si adeguassero con il riconoscimento dei diritti sanciti da tale Legge.

   

Fu una grande conquista se si pensa che fino a tale periodo i lavoratori non avevano diritti e lavoravano anche fino a 16 ore al giorno, in pessime condizioni ed erano frequenti le morti sul posto di lavoro.

Le manifestazioni per ottenere il riconoscimento di tali diritti si estesero in tutte le parti del mondo.

     

La scelta del 1° Maggio fu riconosciuta e accettata da tutti proprio per il riferimento agli avvenimenti di Chicago.

In Francia Il riconoscimento della Festa dei Lavoratori avvenne in occasione del Congresso Internazionale di Parigi del 1889 mentre in Italia venne ratificata solo due anni dopo.

 

Questa la sintesi delle conquiste dei lavoratori ma se guardiamo alla situazione del lavoro oggi ci rendiamo conto che le battaglie non sono finite.

 I processi di lavoro sono in continua e veloce evoluzione. L’avvento dell’informatica e della robotica mirata alla sostituzione del lavoro manuale porta alla riduzione dei posti fisici di lavoro sia nel settore maschile che in quello femminile.

   

Le nuove figure di lavoratori tecnologicamente avanzati fa invecchiare velocemente le professionalità precedenti portando alcune categorie di lavoratori ad essere considerati “vecchi” già alla soglia dei cinquant’anni e per di più si allunga l’età per il pensionamento.

   

Da qui la necessità dei corsi di aggiornamento, ma qui pare che siamo ancora indietro su questa prospettiva di adeguamento delle professionalità, ci sono dei costi e mancano le risorse con la conseguenza della precarietà del lavoro.

     

Altra nota dolente sono gli infortuni e le morti sul lavoro. Nel primo trimestre di quest’anno, in Italia, ci sono stati 196 infortuni mortali (sette in più dello stesso periodo dell’anno 2022 che in totale conta ben 1090 decessi per cause di lavoro).

Quando succede l’irreparabile viene subito nominata la commissione d’inchiesta per stabilire la dinamica e la responsabilità dell’occorso.

Si scopre spesso che non sono state rispettate le norme antiinfortunistiche che esistono e sono pure ben precise ma purtroppo nessuno ne controlla l’applicazione a priori.

 

Mi viene spontanea una domanda: Nell’ottica del meglio prevenire che curare non sarebbe più utileo istituire delle task force con l’incarico di controlli, magari a sorpresa ed a macchia di leopardo? Sarebbe un grosso deterrente al mancato rispetto delle norme e sarebbe utile per evitare molti incidenti sul lavoro.

Molti infortuni provocano la menomazione fisica dei lavoratori con successiva inabilità parziale o totale dell’individuo e conseguenti ridotte capacità lavorative e minore retribuzione.

Altro aspetto triste delle morti per lavoro sono le famiglie dove viene a mancare uno dei coniugi, marito o moglie e restano bambini orfani di un genitore.

Bè, prima di parlare di Festa del lavoro riflettiamo… c’è tanto ancora da fare e speriamo che si trovino soluzioni all’altezza delle esigenze umane dell’uomo, della donna e dei bambini.

Un sincero saluto alle Amiche ed Amici che mi hanno seguito fin qui, grazie.

 Buona Festa del Lavoro.

 

   

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