PASSEGGIATA IN MONTAGNA di Gabriella.bz
Scritto da Giuseppe il 18 Novembre 2023 | 17 commenti- commenta anche tu!
PASSEGGIATA IN MONTAGNA
Passeggio per il bosco, con il proposito di percorrere un bel tratto di strada in salita, ma il respiro da qualche tempo è più un ansare leggero.
Oggi, con questa bella giornata di sole, speravo di sentirmi sollevata e di riuscire a riprendere fiato con leggerezza ma non è così e sento che dentro di me nasce un forte senso di sconforto.
Non potrò più vagabondare per sentieri in salita, mi guardo attorno e penso a tutte le scarpinate che ho fatto fino a qualche tempo fa, in compagnia o da sola negli ultimi anni. Forse il mio cuore vorrebbe che mi commuovessi, sento gli occhi farsi umidi ma non posso piangere per così poco, e se succedesse di peggio che dovrei fare? Urlare?
Sono sempre stata forte e continuerò ad esserlo. Basta poco per scacciare le lacrime, ho visto della bellissima erica, del muschio di un verde tenero, umido per le piogge dei giorni scorsi, mi dico: Mi devo disperare perché non riesco più ad andare in montagna a piedi? Vorrà dire che prenderò la funivia.
Lo so che è come mettere la testa sotto la sabbia, ma la terza età arriva per tutti, e ringrazio per esservi arrivata anch’io! Girovagando mi ricordo che se continuo sulla destra c’è una chiesetta chissà se è aperta. Cammino con tranquillità ormai il mio pensiero lo devo accantonare, cerco la cappella, eccola dietro tutti quei pini, mi avvicino e con grande delusione vedo che è chiusa, che sia il giorno delle delusioni?
L’avrei visitata molto volentieri perché nell’interno assomiglia ad una chiesetta del mio paese, anch’essa in mezzo al bosco. Ritorno sui miei passi e penso se è il caso di prendere la funivia, andrei a guardarmi un bellissimo panorama, sono partita sola da casa, meglio finire in bellezza il mio giro. Un raggio di sole si è posato su un mucchio di muschio, rimango affascinata, la lucentezza del muschio con i raggi del sole sembrano pietre luccicanti, smeraldi? mi fermo per ammirare tanta bellezza. Perché mi lamento quando anche in una semplice passeggiata nel bosco puoi trovare tante cose belle che destano meraviglia?
Mi incammino ma non vado alla funivia vado a cercare fiori ad ammirarli se non posso reciderli. Poi c’è il Passirio, poco lontano, con l’acqua che scorre, lo sento sempre più vicino ancora un attimo, eccolo pieno della pioggia di questi ultimi giorni. L’acqua è pulita anche se tanta, si notano i sassi belli lisci, levigati da quest’acqua che corre lungo il pendio per andare ad attraversa e tagliare la città.
Mi siedo vicina e penso a tutte le gite che ho fatto sia con la famiglia che da sola. A quando i ragazzi camminavano dentro il Passirio e si divertivano, ricordo anche una cosa che forse loro non ricordano più. Quando ridendo e scherzando chiedevo loro le varie città di Italia, le capitali, i fiumi di tutto un pò, loro rispondevano gridando per farmi sentire chi era il primo. Vorrei dire quelli erano bei tempi!
Mi alzo e osservando bene vedo dei ciclamini, sono felice, non è facile fare un mazzo di fiori con ciclamini ed erica, ma a casa ci proverò. Intanto prendo pochi rametti di pino per tenere vicini i fiori e con questi mi avvio verso casa. Non mi riesce di fare una bella salita? Allora mi faccio una discesa, questo sentiero arriva al Parco Sissi, è un po’ lungo, ma lo sconforto sta passando, basta poco per farmi rialzare il morale.
Scendo canterellando dentro me, quando vedo un gruppo di signore con vesti dell’ottocento, mi fermo lontana, non mi piace curiosare troppo vicina. Il gruppo è fermo vicino alla statua di Sissi e le stanno fotografando. Anzi ci sono più fotografi ed anche telecamere, che sarà successo mi chiedo, poi mi son ricordata che avrebbero dovuto essere anche all’Ippodromo, ma non sapevo del giro per il Parco.
Sono molto belle ed i vestiti di due secoli fa mi fanno sognare. Quelli erano vestiti, capelli e scarpette e per finire tanto di ventagli. Che ci posso fare? Sognare! Dopo un bel po’, se ne vanno su delle automobili da Mille e una Notte, sono tutte con targa estera. Scendo di poco e parlo con delle persone che come me guardavano e ammiravano, dicevano che erano passate per le strade più in vista, lungo il Passirio e per un pezzo dei portici.









Gabriella come sempre i tuoi racconti, i tuoi ricordi, sono sempre belli. A me piace molto fare trekking e salire, quasi sempre faticando e quindi una volta arrivati al rifugio di turno mi piace compensarmi della fatica mangiando qualcosa di tipico, oltre guardarsi attorno mentre si sale, godere di un paesaggio rilassante e tanto ricco scoprire che la natura ha in sè risorse magnifiche ed inimmaginabili. Proprio oggi visto la bella giornata sono andato al Monte Defendente in provincia di Lecco giunto in cima si ammira oltre il lago, le Alpi, e le prealpi. Devo dire che la Montagna nei momenti di difficoltà mi ha sostenuto molto. Non dimenticare mai che a qualsiasi età, ogni essere umano ha diritto di rilanciare i propri dadi con la forza che ha. Gabriella sei forte, non hai mai scelto la strada più facile, perciò, sceglia la strada in cui credi. Un abbraccio e un saluto.
Per uno come me che abita ai piedi di Montecavallo, quello che hai scritto è musica, melodia. Concludo con questo “passo”. – Ci sono bellezze che non costano niente ma che pochi sanno guardare.- Brava.
Nembo mi avevi già detto che piace anche a te salire e raggiungere i vari rifugi. Leggo che sei andato anche oggi a fare un bel giro, dove hai potuto vedere le Alpi e prealpi. Tento di continuare a farmi le camminate ma ormai, almeno che non mi riprenda, posso solo andare a vedere le vetrine della città. Un abbraccio ciao
Giulio quanto hai detto giusto, che solo in pochi riescono a Guardare. Infatti andare in montagna ,vuol dire aspirare il suo profumo, lasciare vagabondare gli occhi e se possibile sorridere al cielo anche se la fatica è tanta. Un abbraccio ciao
Un bel racconto Gabriella tra ricordi e gioia delle cose fatte nel vigore della gioventù e piccole amarezze nel constatare che le belle scarpinate di una volta non si possono fare più. Ma lo spirito rimane giovane, e nella sua terza età ha la consapevolezza che esistono tante altre piccole cose che possono soddisfare il proprio desiderio di felicità e tu ne hai dato prova a tutti noi che possiamo solo ringraziarti per averci regalato queste bellissime pennellate di ottimismo.
È vero, può bastare anche un mazzolin di fiori o una sfilata di moda per sollevare il morale e allontanare le nostalgie. Grazie e ad maiora! Un caro saluto.
Giuseppe sono felice che ti sia piaciuto il racconto, certo ci sono stati momenti in cui andare su nei rifugi era facile poi un pò alla volta ho dovuto accontentarmi di molto meno. I ricordi sono sempre molto belli e ti aiutano a sorridere. Un caro saluto ciao
Cara, carissima Gabriella, il tuo esordio su questo post mi ha commosso. Il tuo è un racconto intenso, profondo e delicato.La delicatezza, con cui affronti il tuo problema di deambulazione, è ammirevole e sento il bisogno di complimentarmi assolutamente con te. Capitolo, dopo capitolo tu ci fai entrare nel tuo mondo, quel mondo che coinvolge sotto tutti i punti di vista ed è in grado di provocare in me un fiume di emozioni.
Tu sei una donna forte, dal carattere invidiabile e sai affrontare situazioni difficili nononostante le varie avversità che ti si presentano. Credo che qui ci sia di mezzo il cuore con tutte le sue emozioni.
Conosco il Passirio perchè, come tu sai, sono stata a Merano due anni fa. L’ho ammirata nella sua bellezza lasciandomi incantare dal Parco di Sissi con i suoi immensi giardini.
Ma la mia ammirazione più grande è per te, amica mia, non fermarti, riduci il passo ma continua a godere dell’unicità che queste meraviglie ti regalano. Ti abbraccio.
Cara Francesca grazie delle tue parole. Mi riconosco in una donna forte una volta, ora tutto si indebolisce anche per l’età.Cerco di non fermarmi ma è duro guardare le montagne e non poterci salire. Per il momento mi limito a guardarle dalle finestre. Un saluto ed un abbraccio
Cara Gabriella, il tuo scritto è bellissimo e fantasioso. E’ vero, le belle scarpinate di una volta, con il trascorrere degli anni, non è facile farle, ma i ricordi rimangono e sono piacevolissimi, Lorenzo
Caro Lorenzo sono felice che ti sia piaciuto il racconto, poi diciamolo, Giuseppe come hai visto ha postato le immaggini di mezza Merano ed hanno così dato lucentezza al post. Un saluto ciao
Grazie per l’elogio Gabriella, ma il merito è tutto tuo, io ho solo recuperato le immagini che avevi già inviato per altri tuoi post… Sei sempre bravissima, Ciao.
sei encomiabile Gabry – nella tua mente restano i ricordi di tutte le camminate che hai fatto nella tua vita- quelli nessuno ha la possibilità di cancellarli e nel ricordare ti passano davanti agli occhi gli spettacoli meravigliosi che le montagne regalano – lo so che niente si ripete- l’importante è continuare andare avanti- con passo lento e fiatone, ma finchè hai un minimo di forze e di volontà cammina- lo sai che anch’io amo tanto la montagna e possiamo stringerci la mano xkè sono come te un caro abbraccio
Cara Carlina, mi sembra di averti accanto con il fiatone, ed il passo lento, sei la mia ombra? Scherzi a parte io cerco di continuare a camminare ma è dura. Proviamo a stringerci la mano ed andare avanti. Un abbraccio ciao
…Saper cogliere i profumi del bosco, non è cosa facile se non ci sei cresciuto, o gli uccelli che ve3di volare che li riconosci dal colere delle ali ecc. Quindi, diventa tutta un’armonia…
Hai ragione Giulio, non è semplice cogliere il profumo del bosco, poi a secondo degli alberi senti la fragranza, ma fa niente per distinguere il profumo ,basta essere nel bosco. Un saluto ciaoo
Cara Gabriella ti posso capire benissimo, io abito ai piedi delle Alpi Apuane, alcuni punti sono brulli altri pieni di una meravigliosa vegetazione.
Ora data l’età e non posso più fare le lunghe passeggiate per i meravigliosi sentieri e fermarmi a vedere il mare in lontananza. Però cerco di arrivare in macchina fin dove posso e cercare un posticino tranquillo dove mi posso sedere e contemplare il mondo meraviglioso che mi circonda
Un caro abbraccio
Cara Licy, sento che anche tu cominci ad avere un età che camminare lungo i sentieri è difficili. Era tanto bello girare per il bosco in alto, ora bisogna accontentarsi di piccoli e brevi sentieri. Entrambe cerchiamo un tronco per sedere e tu in lontananza vedi il mare, io vedo e sento il Passirio, il fiume che attraversa la città. Un saluto con un abbraccio.