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SARDEGNA ISOLA DA SOGNO

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S A R D E G N A

ISOLA DELLE MERAVIGLIE

Un’Amica che ha visitato recentemente la Sardegna e ne è rimasta entusiasta, mi ha chiesto di scrivere un post sulla mia regione, isola di sogni, di vacanze, di nuraghi, di mare, di cultura e di gente genuina e meravigliosa.

Ringrazio l’Amica per la richiesta alla quale aderisco volentieri perché penso di fare cosa gradita anche a tutte le Amiche ed Amici del Bosco.

Per me è un invito a nozze chiedermi di parlare della mia amata terra, di questa splendida isola che è la Sardegna: delle sue origini geologiche, della sua storia millenaria, dei suoi monumenti archeologici, dei suoi nuraghi, delle sue foreste, monti, boschi, lagune, stagni costieri, piccole isole, funghi e fiori selvatici, fauna in ambienti naturali e selvaggi, della sua gente autentica e ospitale, dei suoi prodotti dai sapori caratteristici dai gusti inconfondibili e indimenticabili, dei suoi vini amabili e corposi, del suo mare azzurro e delle sue meravigliose spiagge e, in ultimo, anche del misterioso “mal di Sardegna”, quella sottile nostalgia che ti contagia e ti rimane dentro quando scopri questa terra antica per la prima volta, poi ti assale e non vedi l’ora di poter tornare per un’altra visita.

Amaretti - Sospiri - Pirichittus

Dolci tipici della Sardegna

     

   

Questa è la Sardegna, terra dai mille colori, mille sapori, mille impenetrabili misteri che ti ostini a voler scoprire ma che rimarranno sempre gelosamente segreti nelle sue impenetrabili caverne sotterranee naturali e in quelle scavate dall’uomo per la ricerca di minerali utili e preziosi per lo sviluppo e il progresso dell’uomo e della civiltà: carbone, piombo, zinco, alluminio, argento, oro e altro ancora.

 

Complesso Nuragico di Barumini

 

Terra che viene ancora profanata nel sottosuolo per la ricerca del petrolio o possibili giacimenti di gas, e si tenta oggi di impiantare immense distese di pale eoliche, senza tener conto che questo porta al depauperamento delle sue bellezze e risorse naturali costiere e di superficie.

La spiaggia rosa

Nel parlarvi della mia amata Sardegna colgo l' occasione per rivolgere un pensiero e un omaggio al nostro amico Ottorino Mastino che, tante volte ci ha deliziati con le sue storie e sublimi poesie e oggi vogliamo ancora ricordarlo leggendo insieme questi suoi liberi versi che riportano una sintesi della gente di Sardegna e del suo modo di esprimersi nella lingua e nel canto.

Nel ringraziarvi per la partecipazione auguro una buona e serena domenica per tutti.

   

 

 Ragazza in costume sardo

Ecco come aveva descritto la Gente di Sardegna il nostro amico Ottorino in questi versi, come sempre deliziosi e appassionati.

La lingua sarda è senza tempo,

oltrepassa il tempo dei tempi.

I primi avi nostri antichi

e poi Nuragici Padri

ci rivelarono il dominio

e la magnificenza

della Terra Nostra,

con parole e parole

che forse, ancora oggi

pronunciamo

con  timbri di voce

caratteristici

che sembra ti giungano

da lontani orizzonti e cieli,

con idee trasformate

in versi, dando leggiadri visi

di Sacre Muse.

 

Così luminoso e profondo

è il canto,

col quale ti sembra

di sentire il profumo

dei fiori, dei mirti

e lentischi di bosco,

o sulle ali del vento ti giunge,

con gli stornelli

dei pastori o pescatori,

l’effluvio del mare in fermento.

 

Nella Nostra

ISOLA DI PIETRA

tutti, chi più, chi meno,

prorompono in canto.

 

Nel Sardo

la vena poetica

scorre fresca e solenne,

a volte dolce e pungente,

lontana però

dalla verbosità

di altre regioni.

Da noi tutto è solenne:

nel canto,

nell’amore,

nella Preghiera.

 

Gli amici Bosani,

sempre in armonia,

in crocchio e in cantina,

poetano e cantano

bevendo ottima malvasia.

         
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