SA TORRADA DE EFIS (Il ritorno di Efisio)
Scritto da Giuseppe il 4 Maggio 2024 | 8 commenti- commenta anche tu!
SA TORRADA DE EFIS
(Il ritorno di Efisio)
Cosi viene confidenzialmente nominato dai Cagliaritani il rientro di Sant’Efisio dal suo annuale pellegrinaggio verso Nora, luogo del suo martirio.
La storia di Efisio
EFISIO GUERRIERO ROMANO
Ogni anno, puntualmente, il Primo maggio si celebra a Cagliari la festa di Sant’Efisio che raccoglie preziosi costumi provenienti da tutta la Sardegna per una processione rituale che in diverse tappe raggiunge Nora, luogo del martirio di Efisio.
Chi era Efisio?
Efisio nacque ad Elia, alle porte di Antiochia in Asia Minore, intorno alla metà del III secolo da madre pagana e padre cristiano.
Fu arruolato tra le truppe di Diocleziano per combattere i cristiani, ma durante il viaggio verso l’Italia si convertì al Cristianesimo.
Secondo una leggenda devozionale, durante una notte gli sarebbe apparsa una croce che splendeva fra le nuvole: mentre contemplava questo strano fenomeno, avrebbe udito una voce misteriosa dal cielo che gli rimproverava il fatto di essere persecutore dei cristiani e, per questo, gli veniva preannunziato il suo martirio.
Inviato in Sardegna per difendere gli interessi dell’Impero Romano, fu accusato di infedeltà ed egli stesso rivelò a Diocleziano di essersi convertito alla fede cristiana.
Venne imprigionato, torturato e messo a morte sul patibolo di Nora il 15 gennaio 303.
Detto questo si potrebbe concludere che Efisio sarebbe stato ricordato al pari di tanti altri martiri cristiani poco conosciuti ma un fatto importante lo ha portato ai fastosi festeggiamenti che si ripetono immancabilmente a Cagliari, ogni anno fin dal 1657.
Nel 1656, infatti, i sardi invocarono il Martire affinché sconfiggesse la terribile ondata di peste propagatasi nell’isola a causa di alcuni marinai catalani affetti dal morbo, approdati ad Alghero su un veliero mercantile. A Cagliari morirono circa diecimila persone. La città fece un voto a Sant’Efisio: se fosse riuscito a sconfiggere la peste, ogni anno si sarebbero svolti i festeggiamenti in suo onore.
Provvidenziali piogge nel mese di settembre fecero scomparire la peste e l’evento miracoloso venne attribuito alla intercessione del santo.
Il 1° maggio dell’anno successivo si svolse la prima processione che si ripete immancabilmente ogni anno con immutata devozione non solo dei cagliaritani ma anche di tutti i sardi, anche quelli emigrati per lavoro in tutte le parti del mondo. Questi, spesso ritornano a Cagliari proprio nel giorno del 1° maggio per venerare il santo.
La processione prevede un percorso di oltre 60 km., dura quattro giorni, dall’1 al 4 maggio; parte da Cagliari per poi proseguire a Giorgino, località nella quale viene sostituito il cocchio di città con quello di campagna e si cambiano gli abiti del Santo, poi prosegue ancora verso Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro, Pula e Nora.
Il percorso inverso si svolge il 4 maggio con arrivo a Cagliari in notturna.
Il primo maggio, oltre agli aspetti religiosi, la processione ha valenza turistica e di folklore culturale a livello europeo, mentre quella del 4 maggio prevalentemente religiosa, è molto sentita dai cagliaritani che mantengono una devozione profonda per Sant'Efisio.
L’intera Sardegna è comunque strettamente legata alla devozione del Santo e ogni primo maggio sfilano in processione a Cagliari tutti i colori dell’isola, con i preziosi e tradizionali costumi dei vari paesi partecipanti, ma anche le cosiddette traccas: carri addobbati a festa, trainati da buoi, all’interno dei quali sono esposti in mostra i prodotti più genuini della terra, dell’artigianato sardo ed i dolci messi in bella mostra nei cestini appositamente intrecciati.
Possiamo tranquillamente asserire che nel bacino del Mediterraneo, la processione di Sant’Efisio sia tra le più importanti se non proprio la più importante per valenza, durata, lunghezza del percorso, numero dei partecipanti, paesi coinvolti e tipicità dei costumi presenti, di rara e incommensurabile bellezza, alcuni dei quali risalgono a centinaia d’anni fa.
Una manifestazione che, almeno una volta nella vita, deve essere vista.
Ma al di là delle parole saranno più convincenti le immagini, eccone una sintesi:
Una classica "Tracca" con il giogo di buoi
In primo piano Costumi di Cagliari alla sfilata di S.Efisio
Costume di Sennori






Molto interessante la storia di questo Santo. Ho gradito le tue spiegazioni, Giuseppe e ti ringrazio per averci fatto conoscere un’altra storia legata alla tua bella Isola, la Sardegna.
Bene Giuseppe che come sempre ci hai fatto conoscere un’altra tradizione della tua terra.L’importanza delle tradizioni forniscono continuità alla storia, e danno un senso di radici e appartenenza. Sant’Efisio è una delle più importanti processioni religiose della Sardegna, un lunghissimo pellegrinaggio con migliaia di devoti venuti da ogni parte dell’Isola, che sfilano a piedi, a cavallo o su dei carri addobbati.Un saluto
TI ringrazio Francesca. È la storia di uno dei tanti martiri del periodo di diffusione del Cristianesimo in tutta l’area di dominio dell’Impero Romano. Per la Sardegna ha avuto un’importanza particolare che perdura ancora oggi con l’annuale manifestazione di fede e di folclore che si ripete ogni 1° Maggio ed ha assunto valenza non solo Europea,
Fintanto che Eldy ce ne dà la possibilità, mi sembra giusto diffondere anche questi eventi. Un saluto.
Confermo Nembo. Quest’anno si è effettuata la 368^ Festa di Sant’Efisio con il consueto pellegrinaggio a Nora, luogo del martirio del guerriero romano Efisio. C’è una nutrita Arciconfraternita che ne cura il rito con profonda fede e grande determinazione, lo dimostra il fatto che il voto espresso dell’annuale processione del 1° Maggio non è stata mai interrotta, né nei periodi bellici e neppure negli anni della pandemia di Covid. Altra dimostrazione di grande fermezza del popolo sardo.
Grazie per il tuo pregiato intervento, un saluto.
Molto bella la storia di S. Efisio, non mi è nuova e oggi l’ho rivista con piacere perché la Sardegna mi ha sempre appassionata, sia per la storia in parte leggendaria, sia per i costumi sia maschili che femminili, con lavorazioni favolose e di grande pregio.
Si veramente molto bello Gabriella e se la festa di S.Efisio ha assunto, ormai da decenni, una valenza a livello europeo, ma potrei dire, in certi casi, anche mondiale per effetto dei sardi emigrati in tutti i continenti. La motivazione è dovuta non solo alle ragioni del martirio del santo e dei suoi miracoli che ne hanno rafforzato il culto, ma anche per l’importanza dei tradizionali costumi della Sardegna che costituiscono un valore dell’opera manuale, artigianale e artistica, tramandata di generazione in generazione con gelosa cura protezionistica. Sono costituiti di tessuti di grande pregio e se ne conservano i segreti non solo a livello territoriale ma posso dire persino a livello familiare. Grazie per i tuoi interventi sempre molto precisi. Grazie ancora, ciao.
Bellissima storia e ti ringrazio per averla pubblicata, io non conoscevo questo Santo Martire, ed oggi grazie a te ho imparato qualcosa di speciale
Si M. Licy, è una storia veramente speciale che segue ininterrottamente due percorsi: Una di fede dal 15 Gennaio 303 data di martirio del santo e un’altra per l’assolvimento del voto fatta dai sardi nell’anno 1657 e che chiedevano di essere salvati dall’epidemia di peste che si era diffusa nell’isola. Questo voto viene assolto appunto il Primo Maggio con il pellegrinaggio del simulacro a Nora e ritorno il 4 Maggio.
Mi fa piacere che hai gradito la storia e ti ringrazio per il commento. Un saluto.