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UNA STORIA DEI NOSTRI GIORNI………………… di Gabriella.bz

         

UNA STORIA

DEI NOSTRI GIORNI

 

Ricomincio a scrivere dopo tanti mesi, mi sentivo svogliata e sembrava che tutti i malesseri fossero miei ma ora provo a sollevare la testa e dico:

“Basta, si riparte!”.

Comincio con una storia che mi ha stretto il cuore, ma io non sono certo quella che riesce a scrivere cose divertenti.

Squilla il cellulare, rispondo e sento una voce tanto flebile che penso ad uno scherzo di cattivo gusto, chiedo chi parla perché non ho riconosciuto la voce, mi dice; Signora non mi riconosce, sono Anna.

Anna è sempre stata una signora gentile con la voce squillante, una formidabile lettrice di gialli e libri forti.

 

Quella vocina mi ha fatta tremare e dopo averla salutata e chiesto sue notizie mi ha risposto che i figli l’avevano fatta ricoverare in una casa di riposo.

   

L’appartamento in cui viveva era suo, i figli avevano i loro appartamenti non avevano bisogno di quello dove lei viveva con una badante perché, sebbene la testa le funzionasse bene, aveva, invece, le gambe molto deboli, cadeva facilmente e i figli avevano paura che potesse farsi male.

Non che in una casa di riposo ciò non possa succedere, ma per una donna abituata a camminare tanto, si può facilmente immaginare quanta sofferenza potesse darle dover stare chiusa in una stanza.

E’ una casa con giardini estesi ma se non ha un’infermiera non può certo passeggiare e deve attendere i figli o i nipoti.

   

Non hanno trovato una sistemazione nella nostra città perciò anche noi del vicinato e amiche varie è ben difficile andare a trovarla.

Ricordo quando abitavamo sulla stessa via ci separava solo la strada veniva spesso a bere il caffè e voleva le leggessi i nostri racconti del Bosco e ogni volta si meravigliava dei nostri scritti e ne era entusiasta.

 

Poi mi chiedeva se avevo trovato qualche libro di guerra di quelli che a casa mia solo mio marito leggeva.

Ho dovuto poi cambiare casa perché il mio appartamento era grande ed ero rimasta sola, ma ero sempre nella stessa città e ci si trovava spesso anche se io avevo il mio bel daffare con i nipoti poi anche gli anni son passati e la nostra bella amicizia si è affievolita, un po’ come la nostra vita!

Ora erano mesi che non ci si sentiva ma mi sono accorta che i mesi di quest’anno sono passati in fretta, ma sentendo la voce di Anna, appena il caldo si calma prendo il treno e la vado a trovare, magari portandole un bel libro.

Il cuore mi si stringe al pensiero della lontananza, perciò spero che presto i figli possano trovare un posto in una delle case di riposo della nostra città dove poco o tanto ci si conosce tutti e sarà più facile farle una visita.

Coraggio Anna ti sono vicina con il pensiero.

 

     

 

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