I sedici sogni degli Italiani ..!!

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I SEDICI SOGNI DEGLI ITALIANI

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Beppe Severgnini li ha tirati fuori sul Corriere della Sera del 10 novembre 2010 alle pagine 1 e 13 presentandoli come le “aspettative di un normale cittadino italiano”.

Ve li propongo così come sono stati  presentati:

1. Avere poche regole, chiare e rispettate, invece di tante regole, confuse e aggirate.

2. Avere concorsi, esami e appalti puliti: chi viene beccato a imbrogliare, espulso e svergognato.

3. Avere una giustizia rapida: chi sbaglia, paga (e non accampa scuse ridicole).

4. Avere medici che curano e insegnanti che insegnano.

5. Poter credere che i nostri figli vivranno meglio di noi.

6. Poter vivere in città ordinate.

7. Poter pensare che il vicino paghi le tasse.

8. Poter dissentire senza essere insultati.

9. Sapere che i parlamentari, dopo due mandati, lasceranno il campo (come i sindaci).

10. Sapere che i giudici non scenderanno in politica (così i politici non potranno giudicarsi da soli).

11. Sapere che gli amministratori operano come padri di famiglia (non mafiosa).

12. Sapere che i giornalisti rispondono a voi, non a loro.

13. Essere impiegati, non sfruttati (ricevere uno stipendio, non un’elemosina).

14. Essere orgogliosi di aiutare l’istruzione, la ricerca e chi sta peggio di noi.

15. Essere consapevoli che il futuro va oltre il prossimo weekend.

16. Essere convinti che vivere onestamente non sia inutile.

Potrebbero essere punti di un prossimo programma elettorale, visto che tutti dicono che si voterà presto.

Ne vogliamo discutere fra noi?

In piena libertà?

Lorenzo.rm

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COMMENTI

  1. il 25 novembre, 2010 Lorenzo.rm dice:

    Per me Severgnini ha avuto un’ottima intuizione: quella di far parlare i cittadini prima delle forze politiche. E non stiamo a sottilizzare se ha prestato la voce lui. L’importante è il metodo. Quanto alle richieste, anche qui ci sarebbe da osservare: sono le richieste sue, di Severgnini? Su questo confrontiamoci.

  2. il 25 novembre, 2010 nadia roma dice:

    Sicuramente sono richieste nostre,richieste di onesti cittadini che pagano le tasse e fanno il loro dovere se pur con molti sacrifici,e non dovrebbero essere solo aspettative,ma realta’.ora lo faccio io l’elenco…..le regole sono molte e forse non vengono rispettate,la giustizia non è ne veloce ne giusta,esami e appalti puliti?,ma quando mai,i medici curano per lo piu’ solo dopo congruo pagamento…a meno che’…non si abbiano santi in paradiso,speriamo tutti che i nostri figli possano vivere meglio di noi,ma ho il forte dubbio che cio’ resti speranza.basta,è troppo lunga la lista del contrario.Ormai i nostri signori politici non conoscono piu’ ne ritegno ne vergogna,tutto fa gossip.Nel parlamento si accusano di avere appartamenti e via dicendo,a destra e a manca,e noi qui’ad spettare inutilmente che qualcosa cambi.Il voto è una grande arma per noi ma per chi votiamo?,per i soliti? che una volta stanno a destra ,una a manca .Torno a dire,diciamo basta a questa presa per i fondelli.Personalmente sono convinta che l’onesta’ sia una dote ma sembra che ormai nn paghi piu’.

  3. il 25 novembre, 2010 pina6.rm dice:

    io penso, che nessuno ma dico nessuno dovrebbe andare a votare così chi ci governa imparerebbe che non possono stare solo a prendere lo stipendio mentre noi siamo senza lavoro e senza soldi .

  4. il 25 novembre, 2010 Lorenzo.rm dice:

    Devo pensare, in base ai primi commenti, che il metodo suggerito da Severgnini sia buono.
    Grazie, Nadia, del tuo elenco. Viene davvero la malinconia nel considerare che tutto potrebbe andare meglio, solo che ci fosse più onestà e convinzione nel portare avanti dei programmi che facciano veramente il bene del popolo. Ma evidentemente le cose semplici non si possono realizzare in Italia e la politica, invece di unire, divide inevitabilmente. Si parla sempre di riforme ma non si realizzano mai e l’andazzo quotidiano è quello della polemica e del gossip.
    Quanto al suggerimento di non votare proposto da Giuseppina, lo ritengo valido dal punto di vista sostanziale. Certo, occorrerebbe mettere dei paletti in merito alla validità del voto popolare. Attualmente non c’è e questo vuol dire che, anche se votasse la minoranza dei cittadini, il voto sarebbe valido lo stesso anche se gli eletti non rappresentassero la maggioranza.

  5. il 25 novembre, 2010 porzia dice:

    ho letto alcuni libri di beppe severgnini e mi è sempre piaciuto il suo modo di scrivere.Le aspettative di un normale cittadino italiano pubblicate dal corriere della sera le ritengo molto valide. Se si realizzassero ,l’italia diventerebbe un paese d’esempio all’intero universo .Sarà un sogno,un’utopia, ma chissà se ognuno di noi aiutasse l’amico ,il vicino,il parente a mettere in pratica almeno una delle aspettative ,pensate che le cose non cambierebbero in Italia e si vivrebbe meglio?

  6. il 25 novembre, 2010 Giuseppe3.CA dice:

    I sogni sono belli ma ad ogni risveglio ci scontriamo con l’amara realtà. Ciò, però, non deve farci perdere la speranza di un futuro migliore. Non andare a votare non è una buona soluzione perchè quelli già in carica si arrogherebbero il diritto di continure a governare anche senza averne la rappresentanza e questa strada porterebbe facilmente ad una dittatura o anarchia e quindi, ancora peggio ad una confusione istituzionale. Preferisco continuare ad esprimere il mio voto sperando di avere la facoltà di poter indicare sulla scheda elettorale il nome delle persone che ritengo giuste e meritevoli e non quelle già imposte. Cioè vorrei poter avere facoltà di scelta ma gli uomini giusti oggi quali sono ? Su questo dobbiamo essere più uniti.

  7. il 25 novembre, 2010 marisa dice:

    con queste regole sarebbe un,italia ,come la sognano, miglioni di italiani senza sprechi e senza furbi .ma fichè abbiamo al governo solo persone che pensano solo ai loro interessie non si potrà mai ottenere nulla.INTANTO SOGNIAMO

  8. il 26 novembre, 2010 giovanna3.rm dice:

    Lorenzo, ancora un grazie per la riflessione chje ci proponi. Conosco Severgnini e i suoi libri: è una persona che mi è sempre piaciuta.
    Le 16 regole che indica, come aspettativa di un normale cittadino, mi sembrano tutte da condividere, senza esitazione. Ottenerle, anche solo parzialmente, sarebbe legittimo e auspicabile ma anche assai arduo.
    Comunque, qualcosa dovremmo pur fare in quanto cittadini responsabili e desiderosi del bene comune. Ma che cosa, in raltà, che possa dare un segnale ai nostri governanti? L’astensione dal voto potrebbe essere qualcosa di efficace, almeno in questo momento, assai cruciale, dove è quasi impossibile auspicare un qualsivoglia cambiamento effettivo. Potrebbe essere questo il segnale per far loro capire quanto i cittadini siano scontenti e indignati del modo in cui sono rappresentati?

  9. il 26 novembre, 2010 pat dice:

    LORENZO XCHE’ CI RIPORTI SULLA TERRA???
    TUTTO BELLO, TUTTO GIUSTO.
    MA SE PER PRIMI CI INTERROGASSIMO NOI?.
    QUALCHE VOLTA CI SERVIAMO DEI POLITICI, DOPO BISOGNA PAGARE DAZIO…
    CREDO CHE SEVERGNINI NON ABBIA DETTO NIENTE DI DIVERSO DI CIO’ CHE LE PERSONE CIVILI SI ASPETTANO…
    EPPURE BASTA POCO PER AVERE UNA VITA MIGLIORE, BASTEREBBE SMETTERLA DI FREGARCI L’UN L’ALTRO, BASTEREBBE AVERE UN PO DI AMOR PROPRIO, RISPETTARE E FARSI RISPETTARE…
    LA VITA NON E’ UN CAMPIONATO DI FORMULA UNO CHE CHI ARRIVA PRIMO VINCE, SPESSO CHI ARRIVA PRIMO PERDE…
    SE ARRIVI PRIMO E NON C’E’ NESSUNO CHE TI DICE BRAVO, , FAI IL PERCORSO DELLA VITA DOVE LE CIRCOSTANZE TI HANNO PORTATO, SI SERENO ABBI FIDUCIA IN QUELLO CHE FAI, VIVI CON GLI ALTRI, TANTO SON SEMPRE ESISTITI I COSIDDETTI FURBI, SOLO CON L’ESEMPIO POSITIVO DATO ALLE GENERAZIONI FUTURE SI POTRA’ SPERARE IN UN CAMBIAMENTO…
    ANCHE SE NON VEDO INSEGNANTI BUONI AD INCOMINCIARE DAI GENITORI, MA NON PERDO LA FIDUCIA NEL PROSSIMO, DOMANI SICURAMENTE SORGERA’ ANCORA IL SOLE…
    ARRABBIARSI NON SERVE, TANTO UN GIORNO IL MONDO FARA’ A MENO DI NOI …

  10. il 26 novembre, 2010 Lorenzo.rm dice:

    Ho ricevuto posta e cerco di rispondere.
    A Porzia rispondo: certo, se le regole indicate si seguissero vivremmo tutti meglio. Il fatto è che non si seguono. E allora, che facciamo? Ci fermiamo scoraggiati o reagiamo? E come reagiamo? Passando al concreto, ci siamo sempre fidati moderatamente dei partiti e delle persone che essi esprimono. Ma fino a quanto e a quando possiamo fidarci? E’ tutto qui il problema. Come possiamo organizzarci, da cittadini, per far sì che i nostri obiettivi si realizzino?
    Giuseppe fa un discorso concreto, forse l’unico possibile nella realtà di oggi: continuiamo a fare il meglio da parte nostra e le cose man mano miglioreranno. Sì, Giuseppe, certo che in Italia si è passati da una Repubblica ad un’altra, tanta gente è finita in galera, tanti giudici sono apparsi parziali, partiti nuovi hanno sostituito i vecchi, tante persone nuove, ma le regole, purtroppo, non sono cambiate, e tanti, ancora, ne hanno approfittato. Il che fare è evidente in quanto agli obiettivi, ma in quanto alle azioni da compiere non lo è. L’indignazione, però, serve ed è il primo passo da compiere.
    A Marisa dico che sì, occorre partire dai sogni. Se non ci sono i sogni non si va avanti di un passo. E occorre camminare, all’inizio, pensando che i sogni possano realizzarsi, e cercare di essere coerenti rispetto ai sogni. Speriamo, speriamo.
    Giovanna, che vuoi che ti dica? La cosa più inaccettabile è essere rimpinzati di doveri: devi far questo, fare quest’altro, fare quest’altro mentre i diritti sono scritti solo sulla carta. Uno dei diritti è, ad esempio, con quali contraddizioni è evidente, il dovere del voto. Sicché il dovere di votare lo realizzo io, ed è un mio diritto, ma i contenuti, le persone, le organizzazioni li fanno altri che non rispondono a me cittadino. Non c’è che dire: ottima pensata per prendere in giro. Ma il discorso è lungo e deve essere ripreso.
    A Pat, caro amico, che dire? Vivo con lui la speranza di un cambiamento. E condivido il suggerimento di stare sereni e cominciare da noi stessi. Se siamo davvero seri noi anche le cose man mano cambieranno.

  11. il 26 novembre, 2010 cicco53 dice:

    che dire a parte la riflessione di porzia ,che esprime un desiderio molto bella nel pensare che saper vivere e condividere con gli altri ha una priorità,che poi sono le cose più belle penso di un essere che mette in relazione,desideri e sogni.Poi senza offesa per nessuno colgo dei falsi bisogni con critiche poco costruttive,mi sembra di leggere delle censure di altri tempi ,dove esisteva solo le loro verità senza tenere presente ai bisogni reali della gente.Questo denota la poca conoscenza di una socità pulita con i doveri e i diritti.Sembra una sorte di esaltazione di fare conoscere le sue intrpretazione personali (vero PAT),evidenziando che tutti sono colpevoli,solo esso onesto e pudico,di solito sotto il profilo psicologico ,le frasi scritte cosi hanno un significato di non coerenza assoluta perchè il pensiero di difonde a dire o vero a scrivre quello che in realtà si pensa.Allora è meglio sostenere quello che si pensa cosi si ha più credibilità,non sono modi futili che hanno solo il senso di chi vuole dimostrare di essere il furbetto (cito le stesse parole).Io penso che una persona che abbia dei sani principri,e cooerenza non mette dei pregiudizi pesanti alludendo che lui è il bene e gli altri sono il male.Vedi Pat tu usi molto questi schemi di valutazione poveri di contenuti,esaltandoti di essere il diveso degli altri.Allora se vuoi attuare questi schemi riguarda i tuoi vissuti,con più seriatà senza esprimere concetti che sono lontano dalla tua portata,come sd esempio,vuoi dimostrare di essere colto ,deligente e poi chiedi agli altri di scrivere scritti ecc ,e poi in fondo alla pagina ti firmi tu .Vedi che anche tu sei il furbetto del quartiere ,pensi che ne valga la pena?Io penso di no,sai a volte essere se stessi voldire riconoscersi sia come persona umile e razionale,perchè ha il coraggio di confrontarsi per quello che è.Grazie dello spazio buona serata

  12. il 26 novembre, 2010 Lorenzo.rm dice:

    Grazie anche a te, Cicco. Avrei evitato le critiche personalizzate ma so che non l’hai fatto di proposito. Continuo il ragionamento dicendo che, naturalmente, dai bisogni generali espressi si dovrà passare ai programmi e che i programmi, al loro interno, prevedono le cosiddette compatibilità, per cui non si può chiedere tutto ed il contrario di tutto, e che i programmi, di solito espressi dai governi, espressione della maggioranza che ha vinto le elezioni, si determinano nel luoghi a ciò deputati.

  13. il 27 novembre, 2010 pat dice:

    MI DISPIACE CICCO 53, SI SENTE CHE SEI MOLTO AMARO DENTRO, DEVE AVERTI PUNTO UNA TARANTOLA…

  14. il 27 novembre, 2010 franco muzzioli dice:

    Bravo come solito Lorenzo ….personalnete sottoscrivo tutte le ovvie regole di Severgnini, avrei solo due correzioni ai capi:
    1- Avere giuste regole chiare e rispettate…la poche regole suonano sempre come voglia di anarchia.
    7- Poter pensare che il vicino paghi le tasse , ma soprattutto chi più guadagna più paga e non chi meno guadagna ,come salariati e pensionati, che sono quelli che più pagano e pagano tutto!

  15. il 27 novembre, 2010 franco muzzioli dice:

    Perchè il mio “emotikon” è questo vampiretto violaceo….sono sempre così cattivo ?

  16. il 27 novembre, 2010 La Redazione Del Bosco dice:

    Cari amici che lasciate i vostri commenti, vi saremmo molto grati di esprimere, ovviamente, il vostro pensiero ma di evitare qualsiasi forma di provocazione, rispettando ogni posizione, sia pure difforme dalla vostra. Semmai, argomentate, ma senza usare toni e maniere scorrette.
    In Bosco, per nostra fortuna, ciò non è mai avvenuto, e non vvorremmo certo cominciare ora.
    Vi ringraziamo di volerne prendere buona nota.

    La Redazione Del Bosco

  17. il 27 novembre, 2010 cicco53 dice:

    ciao penso che la chiave di lettura del mio intevento era solo per sopecificare una mia riflessione,evidenziando alcuni aspetti che ho colto senza offendere mi pare e nessuna critica personale solo risposte di alcuni commenti.Signor Pat non ho avuto nessun morso di tarantola,definizione poco felice ,ho solo esaminata il tuo modo di sostenere le cose,quindi dovresti prendere atto di questo rimando e cercare di capire e riflettere di come ti poni verso gli altri ,ho solo espresso questo,poi se pensi che non sia cosi non è un mio problema è solo tuo.

  18. il 27 novembre, 2010 ANGELOM dice:

    MAGARI I SEDICI PUNTI ELENCATI DA SEVERGNINI VENISSERO APPLICATI , TUTTA UTOPIA. VOTIAMO CON LA TESTA.

  19. il 27 novembre, 2010 Lorenzo.rm dice:

    Tutto bene. I cosiddetti sedici punti fanno da apripista alle opinioni di ognuno, che sono le benvenute. Come è chiaro, o dovrebbe essere, e se non lo è me ne scuso, io non parteggio per questo o quel punto in particolare, e nemmeno per i sedici punti in generale.

  20. il 27 novembre, 2010 nico dice:

    caro beppe,scusa la confidenza,guarda che il bell’elenco di cose che ci hai sciorinato,da oltre mezzo secolo le sento promettere,con faccia compunta,da personaggi che ostinatamente vogliono chiamarli “onorevoli”,ciao a tutti e auguri.nico.

  21. il 28 novembre, 2010 silvana1.ge dice:

    16 regole . Numero esiguo, ma farebbero la differenza tra un paese che crea civiltà e cultura ed uno che vive nel caos. Eppure rinunciare al voto secondo me non si deve poichè esso è un diritto che ci siamo conquistati (anzi le donne he hanno avuto diritto solo a partire dal 1946!!): non si può sciupare alcuna opportunità, anche se nel periodo storico che stiamo vivendo sembra essere utopia un cambiamento costruttivo per l’Italia.Alcune di queste regole, però, rimandano ad una precisa presa di coscienza individuale che implica coerenza tra valori e comportamenti. Ogni giorno infatti possiamo scegliere se essere cittadini responsabili, che rispettano le regole del vivere civile, oppure seguire le vie più facili della corruzione, dell’evasione, dell’indifferenza verso i più deboli, ecc.Possiamo fare i furbi, quelli che si travestono da persone corrette, quelli che nascondono le loro inadeguatezze per ottenere insignificanti vantaggi.
    Lo Stato in fondo siamo anche noi e abbiamo il dovere di contribuire a costruire una società in cui regole vengono rispettate da tutti. Serve dunque anche un maggiore impegno individuale:piccoli cambiamenti che potrebbero però creare quella svolta nella mentalità corrente che è necessaria per sostenere ogni tipo di cambiamento a livelli sempre più ampi e più elevati, che coinvolgono infine l’aspetto politico. Una classe politica capace, attenta al bene comune non mi pare che esista ancora ma se valori forti e condivisi fossero finalmente interiorizzati nella coscienza di tutti, forse l’utopia diventerebbe realtà…

  22. il 28 novembre, 2010 lieve dice:

    Banalissimi e scontati sogni , quelli che ci attribuisce Severgnini; da abile populista quale è…
    Ci ha sempre descritti come pecore , esseri ignoranti e scorretti, non solo nelle sue elucubrazioni mentali, ma ne ha fatto dei bestseller, e ci si è arricchito!
    E noi? ne abbiamo sempre sorriso pensando: “sì è vero, ce ne sono tanti, di italiani,così”(Naturalmente non sono mai persone di nostra conoscenza)
    Essere ridicolizzata da uno della mia specie mi da il voltastomaco…
    Il suo non è altro che egomorfismo:tendenza a valutare il comportamento degli altri, sulla base del proprio sistema di motivazioni…
    Questi sono i suoi sogni ,banali quanto lui.

  23. il 28 novembre, 2010 Lorenzo.rm dice:

    Silvana fa dei ragionamenti, tutti giusti, che implicano impegni di comportamenti adeguati a far compiere agli italiani delle svolte reali. I tempi saranno quel che saranno: l’importante è la direzione. Arriveremo alla meta.
    Lieve individua nella coerenza il punto cruciale: chi si limita a predicare “agli altri” non compie, in realtà, alcun passo verso i cambiamenti. Mah, potrebbe essere. In fondo non si muove foglia se non per autocoscienza.


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