La legge del branco
Scritto da admin il 2 Giugno 2011 | 37 commenti- commenta anche tu!
La legge del branco
Per semplicità ho modificato leggermente il titolo dell’articolo, che riguarda una lettera e relativa risposta comparse nella posta di Michele Serra del Venerdì di Repubblica del 9 luglio 2010 a pag. 174.
Scrive una lettrice a Serra:
“Caro Serra, sabato pomeriggio ho preso un treno locale per Firenze, all’arrivo a Santa Maria Novella sono scesi una cinquantina di ragazzetti tutti vestiti di nero, con cappucci e felpe, che hanno tirato fuori bandiere nere e rosse, lanciato un fumogeno rosso in stazione e un petardo rumoroso appena fuori.
Ma chi erano?
Di destra?
Di sinistra?
Ultrà da stadio?
Omofobi?
Ho prestato attenzione agli slogan, dicevano di essere antifascisti. Ma che tristezza facevano…Gli slogan erano vecchi, il
loro modo di atteggiarsi era arrogante e violento, e il loro vestiario era ben curato nell’essere così anticonformista. Possibile che i giovani di oggi siano già così vecchi? Vecchi nel modo di contestare, di approcciarsi alla politica, così simili a quelli che tanto dicono di odiare….”.... Alessandra
Risponde Serra:
“L’estremismo politico ha quel tanto di tribale (o sei dei nostri o sei un nemico) che dovrebbe bastare per tenersene alla larga. Se non altro perché, come scrive Alessandra, rende ogni estremista “così simile a quelli che dice di odiare”. Purtroppo la tentazione di autocostituirsi in avanguardia militante (in questo caso antifascista) è molto forte specie quando si è giovani, maschi, carichi di adrenalina e alla ricerca di un’identità forte……. L’episodio è prima di tutto triste perché racconta di un vuoto politico desolante, riempito con rozzezza da qualche slogan da stadio….Potremmo cavarcela dicendo che ogni forma di estremismo attecchisce laddove la politica nel suo complesso tradisce aspettative, latita (non è presente) sulle grandi questioni, abbandona il campo (come ai giorni nostri).
Non è sempre così: l’estremismo degli anni 60 e 70 nacque e prosperò in un momento storico in cui la politica era forte, parlava ad alta voce e stava mutando i rapporti di forza nel Paese. L’estremismo riuscì a fare danni incalcolabili, in termini di vite umane, di discredito delle idee per le quali sosteneva di battersi, di ipocrisia etica e di confusione culturale. Temo che la verità sia un’altra: il solo vero argine alla violenza di branco e all’arroganza ideologica è (o meglio sarebbe) la coscienza di sé, dei propri diritti come dei propri doveri. E (soprattutto) dei propri limiti. Ma non tutti hanno lucidità e forza psicologica bastanti per farlo”.....Michele Serra
Quello della filosofia del branco è un argomento che, a mio parere, si presta bene ad un dialogo che faccia riflettere discutendone. Anche a prescindere dalle nostre idee. Dunque, facciamolo se ne abbiamo voglia. Potrebbe dare un onesto contributo alle forme della politica in questo particolare, difficile momento.....Lorenzo.rm




Occhio al branco, dunque? Istintivamente direi di sì. Ma forse occorrerebbe dire di no scegliendo nel mucchio il bene ed il male?
Il branco per definizione ha un capo!
Chi ci ha insegnato che è necessario un capo ,un leader indiscusso e incontestabile ?
Chi demonizza l’avversario come il male peggiore ,da combattere con tutte le forze perchè lo ritiene un cancro della società ?
Chi ha portato la politica a tifo da stadio e a …” per fortuna che il Capo c’è”….?
La risposta è venuta chiara, indiscutibile e corale.
E’ così che si combattono “i branchi” ,con la partecipazione e la ripulsa anche solo della violenza verbale.
Poi non importa se i branchi sono formati da quattro ragazzotti scalmanati o di una “elite” che trascina il popolo…il risultato è sempre lo stesso.
I nostri padri con il fascismo ne sono stati testimoni ,basta guardare qualche documentario d’epoca per vedere come “i branchi” possono diventare Stato.
buongiorno è un argomento difficile ma nel mio piccolo provo a dire qualche cosa….io penso che ci sono tanti tipi du branchi.il branco che crea tutti questi problemi è proprio quello che ci troviamo al governo.persone senza nessun tipo di scrupoli. ha creato un clima di arroganza di degradio di ignoranza di non rispetto e di non accoglienza. uno contro l’altro tutti i giorni sembra di essere allo stadio vedi anche risse sui tram dappertutto
nessuna attenzione per giovani donne anziani bambini perfireie lasciate alla merce e degtado precarieta
i giovani sempre criminalizzarti come se non loro non hannop nessun tipo di responsabilita niente aggregazione per i giovani ma neanche per gli altri
ci sono tanti ghetti
ma cosa stiamo diffondendo sta noi essere partecipe siamo noi la guida noi adulti
e proprio una vergogna non possiamo sempre giudicare ma esseree dare contributi di prima persona. sono per il rispetto e la gentilezza e ogni giorno nel mio quotidiano lo poto avanti
concordo con quello che ha scitto il signor franco muzzoli grazie
Franco, prima di tutto ti ringrazio per il tuo interessante ed impegnato intervento, da condividere in toto. Certo, traspare una qual certa caratterizzazione, tipizzazione di colore, quasi che il branco sia tipico di alcune scelte politiche piuttosto che di altre. Io sono invece dell’idea che il branco nasce soprattutto fra persone che sono fuori della politica di qualsiasi natura e si aggregano in modo rozzo e violento sulla base, soprattutto, della voglia di insultare, menar le mani, dare fastidio alla gente comune ed indifesa. Che questo tipo di persone abbia un capoccia sarà pure ma di che tipo di capo si tratta?
Nikodireggio, grazie innanzi tutto per il tuo intervento, che esplicita in modo palese quanto poteva essere implicito. Che la violenza, la faziosità, la logica tipica del branco si possa ascrivere “sic et simpliciter” al governo, mi sembra un tantino da provare. E poi questi poveri giovani, non compresi, criminalizzati, messi all’angolo dagli adulti. Io quando ero ragazzo giocavo con gli altri ragazzi, andavo allo stadio, frequentavo i centri di aggregazione esistenti allora, in particolare l’oratorio salesiano, poi vennero i partiti, i sindacati, i centri culturali, ecc. e passavano gli anni. Tutti abbiamo frequentato centri di aggregazione. C’erano prima e ci sono oggi. Ma la logica del branco è basata sulla violenza agli altri. Vogliamo dire che è tutta colpa del governo e degli adulti? Diciamolo pure, non mi scandalizzo, ma mi sembra una risposta parziale. Mancanza di educazione, di idee forti, di esempi validi nel contesto culturale, sociale, politico? E sia. Ma poi penso che i contesti del passato hanno creato pure fenomeni come le brigate rosse e allora taccio. Quelli non facevano branco, si nascondevano e stavano molto attenti a non farsi riconoscere. E uccidevano.
sono perfettamente d.accordo co Lorenzo ,nn diamo colpe la dove nn ci sono certo nn vengono esemplari esempi dai nostri governanti ,ma nn possono bastare a creare questi branchi,laddove i ragazzi sono lasciati a se stessi senza regole ,ne discipline senza nessuna guida …cosa possiamo aspettarci?
Beh! c’è anche il branco dei lupetti….
Il loro motto è “DEL MIO MEGLIO”
I lo gridano alzando il dipo indice e medio,per ricordare che del loro meglio sarà fatto due volte;e sarà il meglio di ciascuno di loro , il meglio di quanto già fatto ogni giorno. Il meglio del meglio…..
Grazie, Sandra. Prima di dare colpe dovremmo definire meglio il fenomeno. Forse occorrerebbe partire proprio dai fatti raccontati. Perché ci sono branchi e branchi.
Chi sono i lupetti, Lieve? Quelli degli scouts? Quanto son belli, laici e cattolici. Quelli non sono certamente branchi.
Giusto il branco può avere anche una lettura scoutistica quindi assolutamente innocua……io ho esasperato il “concetto”….perchè purtroppo “la lingua batte dove il dente duole”.
Avevo capito, Franco. Ma il tuo fraseggio ed i tuoi contenuti sono sempre validi e simpatici.
Vedo che Franco , sempre molto arguto, ha ricevuto, e non commento, per non rivoltare la frittata che è ormai cotta…
I branchi di cui si vorrebbe discutere, sono quei gruppi di ragazzotti senza ideali , senza futuro ne’ valori, che si riuniscono per provare forti emozioni e sfogano la loro aggressività con atteggiamenti di sopraffazione; diventa un problema quando tale sopraffazione sfocia in persecuzione,quando l’adulto non riesce più a far rispettare le regole e non riesce a imporre il limite del vivere civile.
L’aggressività è fisiologica , sta in ognuno di noi e ci serve,un tempo veniva tenuta a bada con gli scappellotti,
oggi sembra quasi che queste energie, tanto frenate ,sia giusto esternarle; e i genitori lo fanno attraverso un insano buonismo,cercando di dimenticare ciò che hanno ritenuto ingiusto, creando così giovani delinquenti, invece di insegnare loro ad incanalare in modo costruttivo tali energie
Franco, fatti curare quel dente e sorridi!!! la vita è bella.
Ottimo l’inizio, Lieve, ma poi mi sembra che tu abbia semplificato troppo. Magari bastassero dei sani scappellotti. E poi siamo certi che i genitori e gli adulti in genere abbiano le carte perfettamente in regola per darli?
Quanto ai denti, ognuno ha i suoi e se li cura come gli pare.
E la vita rimane bella con i denti o senza.
No lorè molti non le hanno, forse perchè hanno preso troppi scappellotti?
Non ho detto che bisogna darli lorè , ritengo che bisogna imparare a incanalare le energie in maniera costruttiva, cercare di dar loro uno scopo nella vita, o almeno indicare la strada da scegliere, magari la boxe se devono scaricarsi… Certo che se un genitore ha preso un sacco di botte per la sua “esuberanza” deve imparare a farsene una ragione, e nn agire nel senso opposto,cioè proteggendo l’aggressività del figlio…
E siamo alla prognosi, ora, Lieve. Siamo passati dall’analisi alla prognosi. Hai visto quanto è bello il nostro blog?
E’ solo una mia prognosi lorè,umile quanto me….
Lieve ….quel dente me lo stò facendo curare …con le ultime amministrative mi hanno dato una bella trapanata e la carie è ormai limitata ,ma non è guarita del tutto aimè!
Se guardi l’emotikon che mi avete appioppato ti rendi conto che ho dei canini bestiali …è prooprio il canino di destra che mi duole
Lieve, gli adulti non riescono a trasmettere comportamenti corretti e civili ai loro figli perché spesso ne sono privi essi stessi. Il padre, in innumerevoli casi fa ricorso a qualsiasi espediente per non pagare le tasse, si disinteressa dei propri genitori anziani e in difficoltà, non rispetta la moglie e, spesso, per risolvere problemi familiari ricorre a mezzi violenti, menando le mani, fa uso di tutti i mezzi di arrivismo per la propria carriera, e mette in pratica molti altri atteggiamenti scorretti per risolvere i propri problemi. La madre, peraltro, non è sempre un esempio di correttezza. Che cosa può ricevere il figlio, per la sua formazione, in tali casi? Per non parlare di cultura: praticamente inesistente. In casa si legge pochissimo, non si hanno indirizzi musicali e di arte, in generale. Si predilige soprattutto il pallone e la televisione, senza alcun senso critico.
Non sono da meno anche le varie istituzioni, sociali, politiche, ecc.
In altre parole, secondo il mio punto di vista, è necessario partire dalla base, facendo leva sul buon esempio per ottenere risultati positivi, al livello generale, noi compresi.
E quindi, Giovanna, i tempi per un miglioramento della situazione saranno prevedibilmente molto lunghi. Facciamoci gli auguri, amici, e speriamo di non incappare in qualcuna di queste squadracce di cui stiamo parlando. Un rimedio di breve periodo, l’unico, c’è: far finta di nulla e scappare velocemente senza osare rimproverarli.
buongiorno lorenzo in questa epoca momentaneamente senza valori ecco i risultati comunque secondo me gli adulti non danno trasmettono comportamenti corretti e civili non contrastano la spazzatura la non cultura che ogni giorno ci propinano sta a noi dire no . andiamo alla radice del problema sapete quale ? SONO DISPONIBILE ALLA DISCUSSIONE GRAZIE
Grazie Nikodireggio. Noi, proprio la discussione vogliamo. Tu dici che c’è scollegamento fra genitori e figli, ed hai certamente ragione. Sai pure, come tutti, che i “grandi” non si sono arresi anche se contrastano sempre più debolmente la cosiddetta cultura che viene propinata ai figli, nella società, nei diversi gruppi, ecc. Discutiamone, hai ragione, e allarghiamo il discorso anche agli altri eldyani che finora non hanno partecipato.
e come dice una canzone di fabrizio de andre anche se noi ci crediamo assolti siamo lo stewsso coinvolti
da dove vengono questi compartamente perche i giovani sono cosi la violenza e in tutti noi poi………io ho un figlio giovane e il problema e coinvolgente
E tu, Niko, gli daresti quattro schiaffi se sbaglia? O cercheresti di convincerlo che sbaglia? E se non ti ascoltasse che cosa faresti? Drammi di un padre.
Molto spesso nella nostra società i genitori non sanno cosa fanno i propri figli, cosa pensano, normalmente li qualifichiamo come brave persone, ma inseriti all’interno di un gruppo si lasciano andare a compiere azioni che singolarmente probabilmente non avrebbero mai compiuto. Emblematico di questo atteggiamento è quanto negli stati è registrabile settimanalmente la violenza che diventa un collante inimmaginabile per il gruppo, o addirittura si compiono efferati delitti da gruppi di persone. Il meccanismo può essere solo psicologico, un comportamento emulativo patologico capace di diventare forte, al punto da sopprimere il raziocinio di fermarsi e starsene buoni, fino ad esprimere tutta la su irruenza, accostandosi ad altri soggetti. Il branco parte da quattro persone, fino a contagiare un’itera massa, un grosso pericolo per la nostra società, solo con la severità di nuove regole esemplari, si potrà attutire questo fenomeno.
Benvenuto, Angelo. Condivido la tua analisi in merito alla formazione del branco, ed in particolare sui suoi collanti: emulazione e violenza. Certo, sullo sfondo c’è, si può dire, la debole presenza della famiglia e la mancanza di idee forti e positive. Per combattere efficacemente il fenomeno dovremo impegnarci tutti, altro che lasciare libertà ai giovani, libertà che viene spesso scambiata da loro stessi per noncuranza e mancanza di interesse per loro.
Ho letto l’articolo e ho seguito i commenti sin dall’inizio. Concordo con le cose dette ed esprimo la mia modesta riflessione sul fenomeno branco. I giovani avrebbero bisogno di esempi, di ideali e di certezze, che oggi sono fortemente carenti. Ricordo le attività delle Associazioni Cattoliche e le varie organizzazioni dei Boy Scout che, dotati di un regolamento interno, infondevano disciplina e tanti esempi educativi e formativi ai giovani sin dall’infanzia. Oggi ci sono ancora o ne abbiamo perso le tracce? La costituzione del branco è quasi un processo naturale, si inizia con un piccolo gruppo perché uniti ci si sente più forti, si va allo stadio, in discoteca , al bar, in pizzeria e in chissà quali altri posti insieme perché nel gruppo ci si sente protetti. Poi via via si cresce di numero, c’è sempre un capo manipolo che ha la supremazia sugli altri. Apparentemente non sono pericolosi ma osteggiano arrogante baldanza ed a questo punto basta un nonnulla perché si degeneri in sopruso, sopraffazione, aggressione contro i malcapitati che dovessero trovarsi ad intersecare il gruppo/branco. In tali casi la miglior difesa è l’allontanamento veloce, ovvero la fuga. A questo punto il problema è diventato sociale ed è da risolvere possibilmente con provvedimenti che partano da lontano, cioè con la prevenzione a monte.creando adatte strutture formative/educative e responsabilizzanti per i giovani perché acquistino coscienza del loro valore e della loro importanza nella società. In tal modo le pecore nere resterebbero isolate.
Perfetto, Giuseppe. Grazie. Ti abbracciamo.
Grazie Lorenzo per il benvenuto, vorrei fare ancora qualche considerazione al tuo interesante argomento,in merito alla formazione di questi gruppi, chiamati branco. Penso che anche la televisione abbia una grande colpa, essa fa parte di un sistema più ampio che è la società e che produce questo tipo d’individui.
Oltre a questo anche il consumismo crea altri vari problemi, accompagnato dal capitalismo, che più è il suo stato di avanzamento, più evidenti saranno le reazioni delle persone ad un sistema sociale che non li valorizza come individui. Qualche tempo fa ho letto alcune analisi di Erich Fromm che faceva nel suo libro “Fuga dalla libertà”, infatti, egli dice che se una persona è libera di fare quello che gli pare ma se non ha un’educazione sana e delle idee proprie, la libertà gli crea un vuoto internamente, che è costretto a calmare con l’apprezzamento di altre persone e con altri atteggiamenti negativi. Varie sono le ragioni dimostrabili di questi atteggiamenti, l’importante è saperli evitare.
Angelo, grazie dei riferimenti in merito ad autori che hanno studiato il problema e che hai sottoposto al dialogo in atto. Non possiamo lavarci le mani su questo inquietante fenomeno anche se, su un piano individuale o di piccoli gruppi, la nostra battaglie è evidentemente persa in partenza.
ciao ,penso che questo mi scritto si addice molto al branco,con connotazini diverse,che si limita a confrontarsi,qui in eldy considerando che a tutti possa capitare ,non è una critica x nessuno però vuole aprire le coscienze di come viene gestito la casa comune di eldy.Io penso di aver sempre agito bene per un arricchimento del blog,evidenziando che le forme di violenze sono da condannare .Nel blog di poesie non ho visibilità di commentare senza sapere le motivazioni,che ancora oggi non ne sono a conoscenza ,allora mi sono attivato per capire il motivo ,nessuna risposta da parte della direzione e del editore cosi si definisce (DOMENICO.RC),allora mi sono attivato con diversi scritti per fare in nodo che mi dessero le motivazioni democraticamente ,vi allego l’ultimo in modo tale che ognuno prenda visione grazie a tutti voi buona giornata .
Sei come una farfalla spensierata e felice che gioca tra queste righe,
Stai insieme a tanta gente, chattando e chiacchierando
solo per ammazzare il tempo.
Ti lanci in questo bellissimo gioco finché non diventa pericoloso,
allora, eccoti pronta a fare un balzo e spiccare il volo
verso altri fiori più’ belli e più’ maestosi .
È tanta la voglia d’essere amata, la senti cosi forte dentro te ,
ma della stessa intensità avverti, quella paura che ti fa accontentare
di essere solamente plagiata come una farfalla appena nata.
Il tuo grande entusiasmo, la tua innata gioventù ti fa andare su e giù per questa chat
non accennando, in nessun modo, a mettere un freno a questo tuo continuo gioco.
pur sapendo che ti devi accontentare di qualche scampolo d’amore virtuale .
Il legame indissolubile verso quella libertà mille volte palesata e
che, dopo tante peripezie, hai finalmente raggiunto,
ti piace così tanto da non poterne stare senza.
È troppo alto il rischio che un amore reale possa fartela mancare .
allora, ti nascondi dietro una farfalla libera e emancipata
che continua a svolazzare quelle ali, per non farsi acchiappare
.
Ma questo gioco, seppur piacevole e grazioso,
alla lunga stanca, mentre, gli anni continuano a scorrere velocemente,
scalfendo, sia il fisico che la mente.
Ti rendi conto, che non puoi svolazzare continuamente,
come la ragazzina di sempre, dando l’impressione d’aver solo voglia di giocare,
e, quel leggero sapore d’amaro che hai in bocca, alimenta il forte desiderio di voler cambiare,
incominci a non badare a ciò che la gente può dire o pensare.
Sai che, finalmente, è arrivato il momento di poter amare .
allora, ti spogli di tutto ciò che ti sei cinta fino ad adesso, e ti lanci
in quello che la vita possa ancora offrirti ,
prima che diventi troppo tardi
Autore Domè & Tony
cicco53: ciao a tutti,scusate se continuo a scrivere i miei pensieri qui nel blog di poesie ,perché è giusto sapere e quantificare le varie fasi di quotidianità. La poesia ha un significato profondo che ci aiuta,con i vari versi,a leggere tante emozioni che sono vissuti che ci aprano la mente,regalandoci tanta gioia. Quindi si dovrebbe dialogare meditando e consentire agli altri di esprimersi,con forme educate ,con testimonianze reali di stati d’animo che la poesia ci possa dare. A me è stata negata questa espressione democratica ,di non poter condividere con gli altri il mio pensiero di commentare l’opera .Vi è poi l’aspetto della visione della donna .Essa viene considerata solo in funzione di una appartenenza alla corte plaudente:se dimostra consapevolezza di sé,del proprio valore ,indipendenza di pensiero,allora va svalorizzato :emerge repentivamente un bieco maschilismo che rende a svilire il valore attraverso forme di giudizio offensive per la dignità della persona. L’emblema di questo modo di pensare è la poesia LA FARFALLA una composizione veramente offensiva,miratamente indirizzata ad una possibile preda femminile che non è stata predata. L’editore(DOMENICO.RC),forse consapevole del messaggio negativo del testo della poesia,ha cercato persino la complicità di una inconsapevole donna che ha posto la sua firma :forse questa “amica” non aveva capito che quello scritto era,non una poesia,ma un manifesto della protervia maschile .Infatti questa composizione dà la misura di quanto disprezzo vi sia nell’animo dell’editore nei confronti della figura femminile. Nascondersi dietro una poesia per manifestare la propria rabbia e cercare persino una complicità femminile è stato boomerang perché ha posto in seria discussione la credibilità del gestore di un blog che si permette di disprezzare pubblicamente una donna particolare:la gratuità del giudizio sprezzante ed arrogante ,offende non quella sola donna ,ma con essa tutto il genere femminile. Allora mi sorge il dubbio con quale titolo l’editore mi toglie visibilità a commentare le poesie? Buona giornata a tutti